venerdì, dicembre 28, 2007
SIMPATICISSIMA
venerdì, dicembre 21, 2007
LA RISATA PANETTONA
Lo sappiamo tutti, non sono dei capolavori, sono momenti di pura evasione, di risata liberatoria che fa anche bene alla salute, che c’è di male?
Non parlo di De Sica e Boldi, i quali, sia in coppia che separati, a me non sono mai piaciuti, ma che evidentemente a moltissime persone piacciono eccome. Eppure anche lì la risata c’è, c’è quella grassa, quella che scoppia fragorosa dopo la parolaccia di De Sica o la faccia a Cipollino di Boldi.
Ma Pieraccioni, che, se non ho letto male, sta molto dietro a “Natale in Crociera”e mi dispiace anche un po’, rappresenta quel cinema leggero, trullettino, mai volgare e rilassante.
Qualcuno storcerà il naso, forse coloro i quali seguono solo un certo tipo di cinema tormentato, profondo, dove la risata sgorga sincera solo grazie alla battuta intelligentissima e sarcastica di Woody Allen, ad esempio.
Però c’è anche quella di Pieraccioni. Non sarà piena di significato e nemmeno ironica e sagace al punto giusto. Però fa ridere lo stesso e ugualmente qualcuno riesce anche a divertirsi.
E’ come se nel mondo dei blog, ci fossero solo quelli di denuncia come Beppe Grillo e molti altri, e quelli bischerini come il mio, ad esempio, fossero additati come esempio di stupidità assoluta.
Credo che esista il tempo di ridere, di sorridere, di riflettere e di allentare un po’ la tensione.
Per un Pieraccioni che cerca di farti trascorrere due ore di pacifici sorrisi, c’è qualcun altro che ti porta nella guerra in Iraq e ti racconta il dramma del soldato americano che uccide dei civili iracheni.
Non è che io che ho visto venti volte “Il principe e il pirata”, sono più deficiente di qualcuno che gode guardando “Viaggio a Kandahar”.
E, in tema di cinepanettoni, vi faccio tanti auguri di Buon Natale e spero che questo fine anno porti a tutti voi tanta gioia e serenità da fare scorta per tutto il 2008.
Ci risentiamo tra qualche giorno, fate i bravi e , se non volete andare al cinema, un bel dvd fa sempre tanto bene. Anche uno di Pieraccioni.
giovedì, dicembre 20, 2007
QUANDO IL DOPPIAGGIO FERISCE
Il più delle volte credo che sia del tutto necessario, perché mi è capitato di sentire le voci originali degli attori e scoprire che quella di Francesco Pannofino è decisamente più sensuale di quella dell’attore americano che sbiascica anche un po'.
Capita però che uno spot, per quanto bello che sia, perda gran parte del suo fascino grazie a delle voci inadeguate e assolutamente inascoltabili.
Mi riferisco a Nicole Kidman e Rodrigo Santoro nello spot del fascinosissimo profumo, Chanel N.5.
A parte la sceneggiatura un po’ così, qui si parte dal presupposto che la Kidman sia una star a livello planetario. E mi sta anche bene. Ma l’avete sentita in italiano quando dice al tassista: “vaaaadaaaa…” con quel sospiro che non si capisce bene se è asmatico o di piacere?
Nell’originale, è sempre un po’ ansante, ma sarà che “driiiiveee...” ha tutto un altro suono o che la sua vera voce sembra più adatta alla sua faccia, oppure sono solo io, fanatica di doppiaggio e doppiatori, che sto un po’ troppo a vedere il capello.
Infatti in questo caso entrambe le voci sono inadatte come lo sarei io vestita da Jessica Rabbit. Anche il fascino del bel Rodrigo, con quel vocione italiano da signore di mezz’eta, col sigaro in mano e il bicchiere di brandy sul tavolo vicino, poco si sposa con quella maschia bellezza da naufrago che noi spettatrici assidue di Lost abbiamo potuto ammirare in tutto il suo splendore.
In questo caso, due voci hanno fatto la differenza, a dispetto di una Nicole Kidman un po’ mummificata ma sempre di gran fascino, e di un giovane attore che anche in “Love Actually”, completamente sconosciuto, ha lasciato in me un gran bel ricordo.
A volte è molto meglio tacere, anzi no, un sottotitolo in più sarebbe stata quasi la perfezione.
martedì, dicembre 18, 2007
UNA DI NOI
domenica, dicembre 16, 2007
I TRONI INCANTATI
venerdì, dicembre 14, 2007
LE AMICHE
Una si chiama Vanessa ed è spagnola. Dietro quella faccetta semolosa e quel sorriso bianco e folgorante, si cela colei che ha soffiato il marito alla futura cognata.
Non è proprio una bella cosa. Io non mi riprenderei mai più, anche perché è il tipico tradimento bastardo che non ti aspetti. Erano amiche e uscivano spesso insieme, perdipiù, in coppia, come si può? Ma la Vanessa, sotto quell’aria simpatica e scanzonata, nasconde un’anima da chioccolina, come si dice dalle mie parti, quindi, da donna, piuttosto che avere per amica una tipa del genere, mi chiudo in una torre per il resto della mia vita in completa solitudine.
L’altra, si chiama Michelle. Come la precedente, ha fatto del sorriso la sua arma di forza, e, come la precedente, dietro quella dentatura troppo bella per essere vera, nasconde un’anima complessa.
Dunque: fidanzata, diventa molto amica della quasi suocera, la quale a sua volta, è fidanzata con un giovanotto molto più giovane. Il quartetto è stato molto affiatato per un periodo, la sua amicizia con la suocera era sulla bocca di tutti, due anime in un nocciolo, dicevano in molti. Ma alla fine, sempre con la dentatura a vista, la cara Michelle ha mollato il fidanzato e si è messa con l’uomo della suocera. Così, come se avesse deciso di mangiare un piatto di lasagne al sugo e quindi sorridere alla vita.
L’ultima, ma forse avrei dovuto metterla in cima alla classifica, è Cristina.E’ sposata e pure cornuta, ma avete presente quando proprio una persona ti procura l’orticaria e nemmeno il talco mentolato riece a lenire un po’ il prurito? Niente, non provo solidarietà e nemmeno partecipazione per le sue disavventure col marito che l’ha tradita in passato anche con la Simona, anzi, se è possibile faccio il tifo per l’altra. Chiunque sia, non bado ai dettagli.
E dunque, se le prime due fossero mie amiche, sarebbero state raggiunte all’istante dall’epiteto di “zoccola”, perché ritengo che lo sia di più una donna che per un uomo calpesta qualsiasi altro tipo di valore, piuttosto che quella che va a letto con 10 maschiacci senza fare assolutamente del male a nessuno.
Zoccola è l’amica che ti frega il marito o il fidanzato, zoccola è colei che te lo soffia in maniera subdola e poi si para dietro la parola “amore”, zoccola è quella che sparisce perché sotto sotto si vergogna come una ladra,
La Vanessa e la Michelle, diciamo la verità, nel nostro mondo di Very Normal Person, sarebbero le zoccole ad honorem, però nel mondo dei vips sono simpaticissime.
Come dice Crozza, io non ci vedo la relazione..
lunedì, dicembre 10, 2007
LA COPULA FEDIFRAGA
Vi ricordate questo post nel quale parlavo dell’amore smielato di Michael Bublè nei confronti di Emily Blunt e dicevo che ci aveva rotto i corbezzoli a forza di portasela sempre dappertutto e dichiararle amore etrno ogni 3x2?
Dicono, e badate bene, lo dice una tizia che può avere la medesima attendibilità di Mastella che dichiara di essere completamente votato a sinistra, che il nostro Michael ha rapporti con lei da circa 10 anni e l’ultimo incontro risalirebbe all’agosto di quest’anno.
Diciamo la verità, tutta quella melassa era oggettivamente un po’ diabetica e di conseguenza deleteria anche per la salute.
Eppure, vi dirò, da lui non me lo sarei aspettato. Sarà che canta quelle canzoncine così rassicuranti e dolci che non ti verrebbe mai in mente che uno come lui possa arrivare a copulare.
Al limite il sesso si, ma solo se accompagnato dall’amore, chi se lo aspettava di vederlo nudo, addormentato in un letto e la tizia che ci svela che quel letto è proprio il suo e lui è reduce da una notte sfrenata di ribaltamento dei materassi?
Stai a vedere che ci si potrà fidare più di Marilyn Manson che di Michael Bublè e il vecchio detto "l'abito non fa il monaco" continuerà imperituro ad avere il suo bel perchè.
domenica, dicembre 09, 2007
POLITICAMENTE SCORRETTE
Ed è proprio per questo motivo che ho iniziato a stabilire una nemmeno tanto sottile affinità con tutte le “mamme canine” che incontro durante le passeggiate o che vivono la mia stessa situazione.
Di conseguenza, spesso il vocìo dei bambini che solitamente mi rallegra, capita che mi faccia uscire gli occhi dalle orbite. Come ad esempio, stamattina al centro commerciale dove sono andata a fare la spesa e nel quale c’era questo mondo e quell’altro. In sottofondo, tutta la disco anni 70 che ascoltata mentre scegli l’olio per condire l’insalata, ha il solo potere di farti odiare i pantaloni a zampa d’elefante e anche Tony Manero.
E i bambini che ti si parano davanti ai carrelli, che ti scorrazzano intorno mentre la signora ti spintona per agguantare il wurstel della Wuber prima di te, ti fanno sentire la versione femminile di Erode e senza nemmeno provare un minimo di vergogna.
O mentre sei al comprare i regali di Natale in un negozio pieno di gente e la bambina si pianta a giocherellare con un oggetto del quale probabilmente le frega meno di zero e tu sei costretta ad aspettare muta, perché sua mamma deve prima finire di farsi i cavoli suoi per poterla richiamare un minimo all’ordine.
Oppure nel parco della mia città, dove vado tutti i giorni nel primissimo pomeriggio e sono solita lasciare libera la Zoe, perché tanto, penso io, fa freddo e i bambini sono sicuramente tutti a scuola.
Invece no, anche con - 21, c’è sempre la mammina romena indomita, che porta la creatura assiderata a scorrazzare nel prato, e il mio cane, innamorato dell’infanzia, fa il diavolo a quattro per poter giocare con lei.
In quel momento io e la Sandra imprechiamo come due vecchi camionisti incazzati e politicamente scorrettissimi, ma non abbiate paura, siamo sempre le solite personcine buone che qualcuno di voi conosce da un po'.
E' solo che ognuno ha i figli che c'ha, la nostra ha 4 zampe e non ci chiede nemmeno la Barbie per Natale, pensate un po' che fortuna..
giovedì, dicembre 06, 2007
CHILOMETRI DI PELLICOLA
Ma non per qualcosa di personale nei loro confronti, ci mancherebbe altro, ma proprio perché oggi basta veramente poco per essere protagonisti di una biografia o addirittura di un film su”la vita di”.
Parlo, innanzitutto, di Marco Baldini, il socio di Fiorello a “Viva Radio 2”, che ha scritto un libro sulla sua esperienza di giocatore d’azzardo dal quale è stato immediatamente tratto un film. Ma proprio un film vero, con l’autore interpretato da Elio Germano, naturalmente, attore super gettonato nonché stella del momento.
Con tutto il rispetto, ritengo che leggere e sue vicissitudini personali su carta, sarebbe stato più che sufficiente. Che poi vogliano anche invitarci a vederle, come se si trattasse della vita segreta di un personaggio di livello mondiale, mi sembra un po’ azzardato ed esoso.
Ma ora funziona così e ci meravigliamo del successo dei tronisti che imperversano un po’ dovunque. Nel loro caso c’è la bellezza e successivo nulla, come nel caso di Marco Baldini, oltre la simpatia e presumo una certa dimestichezza con l’italiano, cos’altro ci può essere di così interessante?
Se proprio vogliamo star lì a fare il capello in 4, anche Pupo ha vissuto l’esperienza negativa del gioco d’azzardo e, se non sbaglio, anche lui ha scritto un libro. Ha perso tutto, ha patito la povertà, è caduto e si è rialzato, ma forse lui si chiama Pupo ed è un po‘ più bassino della media. E poi non lavora con Fiorello, altro dettaglio non insignificante.
Oggi ci vuole poco a regalare al pubblico un’autobiografia.
Neanche fossero i Beatles o i Rolling Stones, dai, sono usciti da Sanremo pochissimi anni fa, hanno successo, questo è indubbio, ma cosa mai si celerà dietro tutto ciò di così importante da giustificare una produzione tanto ambiziosa?
Per me tutto questo è onestamente esagerato, dopotutto sono persone ancora in vita, giovani e, sopratutto questi ultimi, hanno un percorso artistico talmente breve che raccontare gli esordi è come parlare di quello che hanno mangiato l'altro ieri.
lunedì, dicembre 03, 2007
LA TERZA ETA' CI AMA
Lo so, per moltissimi di voi è solo un signore di mezza età che promuove Nilla Pizzi e Giorgio Consolini, o al massimo Manuela Villa e Giovanna, però dovete riconoscere quale pozzo di sapienza hollywoodiana sia quest’uomo qui.
Innanzitutto, io per la mia famiglia sono il Paolo Limiti della situazione, perché sono informatissima sulle cose in assoluto più inutili della vita. Ad esempio, so chi è Tommaso Buti o come si chiama l’ex marito di Enrica Bonaccorti. Robe che non servono a niente, lo riconosco, ma che mi fanno assomigliare leggermente a quell’enciclopedia vivente che è l’ometto di cui sopra.
Intendiamoci, lui sa veramente tutto. Conosce un sacco aneddoti sui vecchi attori americani e come racconta le cose lui, nemmeno Carlo Lucarelli in Blu Notte.
Mi rendo conto che il suo genere televisivo è un po’ da terza età, infatti quando imperversava nei pomeriggi di molti anni fa, io mi rifiutavo categoricamente di seguirlo, salvo restare incantata quando iniziava a parlare della Hollywood che fu, in maniera garbata e circostanziata.
E qui voi penserete che ormai ho già mezzo piede nella fossa se rimpiango il buon Paolo Limiti, eppure, lo riconosco, è proprio così.
Mi dispiace che un personaggio come lui, sia costretto a rimanere fuori dalla porta per far spazio a quel cammellone di Luca Giurato o a quel rincitrullito di Michele Cucuzza, il quale, tra l’altro, ha la personalità televisiva di una zanzara spiaccicata sul muro.
Nonostante gli ascolti e nonostante la simpatia che riscuoteva tra le signore non più giovanissime, il direttore di Rai 1 non ha più voluto confermarlo nel palinsesto.
Dicono per una più che sottile forma di antipatia che nutre nei suoi confronti, non si sa bene se questa sia la verità, ma di sicuro c’è che il volto di Paolo Limiti è quasi completamente scomparso dalla faccia della Rai.
Siccome io sono una donnina che spazia un po’ tutti i generi di qualsiasi cosa, ho voluto ricordare questa figura televisiva così sottovalutata, ma così portatrice sana di una tv rilassante, parlata, cantata e mai urlata.
Inoltre, so di farvi cosa (s)gradita, invitandovi a guardare il video della sigla di una delle ultime trasmissioni di Paolo Limiti, per darvi anche modo di pensare che ormai sono definitivamente andata e che per me la dentiera sarà il passo successivo.
domenica, dicembre 02, 2007
METTI UNA SERA A CENA
venerdì, novembre 30, 2007
NEL COGNOME DEL PADRE
giovedì, novembre 29, 2007
UNO SU MILLE
lunedì, novembre 26, 2007
CAUSA DI FORZA MAGGIORE
Vi lascio immaginare cosa può significare ritirare le analisi di vostro padre il sabato mattina alle 11; constatare che uno dei valori più importanti è completamente fuori controllo; non trovare il tuo medico e nemmeno l’altro, quello che un tempo era di famiglia e ora è diventato privato; controllare in rete e leggere che è quasi l’anticamera della fine; piangere tutto il pomeriggio, supportate dalle nostra grande amica Betty che ci è stata vicina come una sorella; arrivare a domenica e scoprire in Piccolè un’altra preziosissima amica; trascorrere la giornata a rimuginare con l’ansia a livelli stratosferici, mentre tuo padre non immagina alcunché, sicurissimo di essere in salute come un ventenne di sana e robusta costituzione; dormire 4 ore e trovarsi stamattina alle 7,30 ad aspettare il dottore con tua madre (perchè il diretto interessato, probabilmente al fine di esorcizzare un paura latente, si è impuntato di non voler essere presente) e avere un malessere fisico che non avevi mai provato; parlare col medico che ti tranquillizza perché, secondo lui, quel brutto male che tutti noi avevamo ipotizzato, non c’è. Si tratta di tutt'altro e urge una ecografia che immediatamente prenotiamo per giovedì pomeriggio.
Capirete bene che una tensione simile ci ha letteralmente ammazzate, anche perché non eravamo proprio reduci da una settimana di vacanza al Club Med. Così, io e la Sandra, abbiamo fatto un fioretto, naturalmente senza essere andate in chiesa e senza aver acceso nemmeno uno straccio di cero: se il dottore non avesse riscontrato al babbo nessun brutto male, (ecografia, corna facendo, permettendo) non ci saremmo mai più lamentate per problemi economici, per Inps e storie simili, anche perché una paura del genere non è assolutamente paragonabile ad un conto bancario in rosso come le mie gote al cospetto di Stefano Dionisi.
Quindi, carissimi amici e lettori di passaggio, ci risentiamo tra un po’, quando l’ecografia avrà dato il suo responso ed io avrò la mente sgombra per dedicarmi al mio e ai vostri blog come solitamente mi piace fare.
Se ci credete, dite una preghierina, altrimenti, se vi va, pensatemi con un po’ d’affetto che fa lo stesso.
venerdì, novembre 23, 2007
AMY WINEHOUSE
martedì, novembre 20, 2007
QUESTIONE DI VOCE
Sono quasi sicura che molti penseranno di me che sono una che di musica non ci capisce nulla e che al massimo può ascoltare Gianni Bella che canta “Non si può morire dentro”. Su questo sono d’accordo, anche perché nella mia compilation da ascoltare in religiosa solitudine, Gianni Bella fa parte della rosa dei miei preferiti. Ma a parte queste inutili considerazioni, vorrei cercare di capire qualcosa su una voce che oggi sta spopolando, presumo, in tutto il mondo: Shakira. Un gran bel pezzo di figliola, molto sexy, con la danza del ventre nel dna, oserei dire, ma vogliamo parlare di come canta? Okay, mi rendo conto che oggi non è indispensabile avere il timbro di voce di Whitney Houston per diventare famosi, ma qualcuno può affermare con cognizione di causa che Shakira ha un modo di cantare piacevole? Io non sono un’intenditrice, ci tengo a ribadirlo per evitare che i fans incazzosi mi vengano a bacchettare come è successo con Alessandro Preziosi, ma sul serio questa ragazza quando sforza la voce in quel modo, la si può definire “brava”? E questa cosa la penso sin dal suo primo disco, ma lì per lì ho pensato che fosse un nuovo metodo di giocare con la voce e che la sua in realtà fosse del tutto diversa. Poi, quando mi sono accorta che “Si tu no vulves”, cantata con quel bel pezzo di tronco di Miguel Bosè, stava scalando le classifiche, soprattutto (e qui ci metterei la mano sul fuoco) per la sua irresistibile presenza, ho cominciato a riflettere. Niente da dire sull’arrangiamento del pezzo, nient’altro da dire sulla voce di lui che è sempre quella della prima versione (vi rimando al video), ma lei…Gorgheggia e cambia modo di cantare ad ogni strofa; sembra che non arrivi alle note e allora emette quella voce che sembra quella di Mimmo in “Bianco Rosso e Verdone”. Ditemi cosa ne pensate e non massacratemi per Gianni Bella che ascolto solo lontano da orecchie indiscrete. Però dovete convenire con me che come canta in falsetto lui, solo Nick dei Cugini di Campagna!
domenica, novembre 18, 2007
APPICCICATI SUL DIARIO
Io, se avessi più di una manciata di anni in meno, mi sarei invaghita del cantante dei Tokyo Hotel, come ai miei tempi mi ero invaghita, altro mistero irrisolto, di Boy George. Non chiedetemi cosa mi piaceva di lui, non riesco a capacitarmi di aver avuto pensieri impuri per un tipo con il rossetto più rosso del mio, ma si sa, la giovinezza è bella anche per questo.
giovedì, novembre 15, 2007
MISTER SIMPATIA
martedì, novembre 13, 2007
COLPO DI FULMINE
domenica, novembre 11, 2007
UNA DOMENICA NO
Mi riallaccio alla puntata mozzata di "Quelli che il calcio", dove, nonostante fossero trascorse diverse ore dal momento dell'omicidio, stranamente ancora non erano chiare le dinamiche del fatto. Cosa molto curiosa, dal momento che solitamente già un paio d'ore dopo, in casi analoghi, sappiamo anche cosa aveva mangiato per colazione sia la vittima che il, perdonatemi la parola, il carnefice.