mercoledì, gennaio 30, 2008

GRAZIE !

Sono felice in questo periodo, blogghisticamente parlando.
Felice perchè ho avuto dei graditi riconoscimenti e una nomination in qualità di "Miglior Blog televisivo", agli Z-Blog Awards.

E qui, devo spendere due parole a proposito delle targhette che mi hanno "regalato" Suysan, Gala, Isabel Green, Popale, Mimmo e Ohmygosh.
Chi mi legge credo lo abbia capito, non sono buona a fare classifiche e nè tantomeno a scegliere un blog piuttosto che un altro. E non è per eccessivo buonismo alla Fabio Fazio (tutti lo definiscono così ma a me sembra solo tanto educato), ma solo che, credetemi, non riesco a nominarne 5 o 6, perchè nel momento in cui scelgo il blog di, esempio, Tarcisio, subito dopo mi viene in mente che anche quello della Clarabella lo merita altrettanto. E butto tutto a monte.
Però, e qui ve lo dico in tutta franchezza, in questo ambito ho avuto un sacco di soddisfazioni e di conoscenze piacevoli.
Nel mio elenco a lato degli "Amici", dovrò fare un po' di pulizia, questo si. Qualcuno non lo "frequento" più, e qualcun'altro mi è cascato di grazia, però, gli amici abituali, quello che leggo quasi tutti i giorni, mi stanno veramente a cuore.
Non so come sia possibile, poi ditemi se anche per voi è così, ma si stabilisce un rapporto strano, fatto solo di schermo e tastiera che piano piano acquisisce tutta una sua importanza. Non so se si possa definire "amicizia", ma forse questo termine circostanziato nel blog, assume un valore tutto suo.
Quindi, ve lo dico e chiedo scusa, non sono brava a stilare classifiche di preferenze, spero che nessuno se ne sia avuto a male se non ho esposto la targhetta e non ho continuato, diciamo così, la tradizione.
Vi lascio, dandovi appuntamento a venerdì.
Giovedì ci saranno le ultime puntate di "Medium", rimandate la scorsa settimana, se la Rai non trasmetterà l'ennesima partita, forse ce la possiamo fare.

martedì, gennaio 29, 2008

LE ANIME PURE DI SETTIMO CIELO

Chi di voi non conosce la serie tv “Settimo cielo”?
Perlomeno ne avrete sentito parlare, si tratta della storia della famiglia Camden, il padre reverendo e la madre casalinga.
E fin qui, tutto bene. La cosa sulla quale verte tutta la faccenda, sono i 7 figli, vittime sacrificali di tanta saggezza, buonsenso, ma soprattutto, assoluta necessità di saperli casti.
Una di loro è scappata non appena ha potuto, se ne è ripassati una manciata e ora vive lontana, libera dalle turbe sessuali dei genitori.
In questo momento, o almeno l’altro giorno, sotto le loro grinfie celestiali, ci sta passando il figlio biondo, circa 18 anni d’età. Il ragazzo, lo sapete come funziona, avrebbe dei disdicevoli e poco cristiani bollori, ma i coniugi Camden lo pretendono incline alla castità, così lo costringono a vedere uno psicologo che cerchi almeno di toglergli questi obbrobriosi grilli per la testa.
Naturalmente sembra riuscirci, al fanciullo manca solo che cammini con le ginocchia sui ceci, ma poco ci manca. Non so in quale contesto, lo premetto, ma in una delle scene dell’altro giorno, proprio immediatamente dopo l’argomento castità, si vede il giovanotto che scorrazza libero e purificato con un amico sulla bicicletta per le vie della città.
I Camden vogliono portare i figli vergini al matrimonio e questi poveretti sono talmente condizionati da questi due loschi figuri, che la piccola Ruthie, anche lei già incline ai normali e leciti fidanzamentini dei bambini, invita l’oggetto dei suoi bianchi desideri, non al cinema o in caffetteria. No, alla messa. Tra le altre cose, con la sorella sul pulpito, futuro reverendo e irrimediabile rompipalle.
Settimo cielo rappresenta egregiamente la realtà distorta, ma talmente distorta da far apparire la religione applicata come il peggior incubo che a un giovane possa capitare.
E forse lo è, io ho fatto le elementari dalle suore, quindi conosco anche la castità delle sorelle. Va bene che poi la mia insegnante (suora) piangeva dietro al prete che ci faceva catechismo. E piangeva perché lui se la intendeva con la mamma di una mia amica e praticava la castità al contrario, mi pare di vederlo.
Niente a che vedere con Settimo Cielo e il reverendo Camden, lì eravamo prima anche di Uccelli di Rovo, con l’aggiunta di una punta di Monaca di Monza.
E noi bambini, eravamo i testimoni inconsapevoli del vizio dilagante e della morbosa vita segreta dei religiosi.
E il fatto che sia una categoria che proprio non digerisco, credo che la dica lunga..

domenica, gennaio 27, 2008

E LE STELLE STANNO A GUARDARE

Vedete come succede: una persona cerca di credere nel cinema, nel prodotto italiano, nel parterre di attori che stanno lì ad aspettare la loro occasione e ci credono ancora.
C'è la profonda convinzione che qui da noi si riesca a creare magia pura, forse spesso troppo avvolta da una nube di tristezza e di cupezza, ma ci sono gli sceneggiatori, i registi e gli interpreti. Cosa ce ne frega se in America danno sempre l'Oscar agli iracheni, ai cinesi, e ai pakistani. In Italia il cinema, quando c'è, è di quello buono, basta aver la reale volontà di farlo.
Okay, belle parole e sviolinate varie, ma la sapete qual è la realtà?
Che al posto di Kim Rossi Stuart o di Pierfrandìcesco Favino, per un film, è stato scelto Fabrizio Corona.
Non so se questo prodotto andrà nelle sale o alla tv, però il problema è sempre quello: cos'ha Corona, a parte la faccia da schiaffi, che non hanno Scamarcio o Santamaria o Elio Germano?
Così, grazie anche a tutto questo, chi nel prodotto italiano ci crede poco, non può far altro che confermare le sue teorie.
Un produttore che investe in Fabrizio Corona, a digiuno nella recitazione quanto sono a digiuno io nella teologia, ha proprio l'impellente esigenza di fallire clamorosamente.
Che poi forse questo non è nemmeno vero.
Perchè se esistono persone che sborserebbero 200 euro per assistere al processo per la strage di Erba, probabilmente ci sarà anche qualcun'altro che ne spenderebbe 10 per vedere Corona che fa il poliziotto.
E badate bene, interpreterà proprio un poliziotto, quindi tutto ha ancora di più il sapore della beffa.

giovedì, gennaio 24, 2008

SPIPPOLARE E SMOCCOLARE

Sembra quasi uno scherzo degno di mamma Rai.
Non so se avete notato come le serate televisive siano intinte nella noia più cupa. Io che sono di bocca buona, mi trovo a constatare quanto può essere difficile trascorrere una seratina pacifica alla tv, senza il supporto indispensabile dell’amico mulo.
Fattostà che tutto è adagiato nella melma del nulla, si vabbè, un po’ di Grande Fratello il lunedì ,che però mi si cozza con Chi L’Ha Visto e quasi mi annulla la seratina.
Poi leggo su Sorrisi e Canzoni, che a notte fonda alle quattro circa del mattino, Canale 5 passa una delle mie serie preferite in assoluto, “Chicago Hope” e, per farmi ancora più rabbia, mi scrive anche la tramina giorno per giorno.
Come se ciò non fosse abbastanza, e qui mamma Rai lo scherzetto me lo fa sul serio, stasera sarebbero dovute andare in onda le ultime tre puntate di Medium.
Niente da fare, la partita di calcio ha naturalmente la meglio, e il tutto slitta alla prossima settimana.
Serietà come se piovesse, rispetto per noi telespettatori tapini che si taglia a fettine e tutto perché i direttori di rete si illudono che non abbiamo altra scelta che star lì ad aspettare e perdonare le loro bizze.
E non venitemi a dire che farei meglio la sera ad andarmene a spasso, perché se evidentemente non lo faccio avrò purtroppo i miei buoni motivi.
E l’Italia è anche questa, fatta da persone che per una ragione o per un’altra si trovano costretti a restare a casa e magari non hanno nemmeno il computer, o il dvd, o qualcuno che scarica per loro dal muletto.
E magari non amano nemmeno leggere il solito “buon libro”, quindi si trovano costretti a dare ascolto alla Carlucci e la sua scuola di buona educazione, per poi smoccolare come un camionisti incazzati bloccati sull’Appennino.
Ma da ora in poi sarà ancora peggio, perché è arrivata Premium Gallery e la pubblicità a martello sta cercando di convincerci a seguire le mirabolanti programmazioni del digitale, tanto sulla generalista non fanno mai una mazza.
E la cosa bella è che hanno pure ragione, ma io non mi voglio vendere alla famiglia Tappi di Damigiana, non voglio essere loro complice, perdipiù, anche a pagamento.
Io mi salvo come posso, ma penso con orrore a tutti coloro che sono costretti ad annaspare nelle trasmissioni Rai e Mediaset senza poter avere nessuna possibilità di fuga.
L’unica cosa è sopportare, spippolare col telecomando e successivamente smoccolare come il solito camionista sull’Appennino.
Non serve a nulla, ma almeno dopo sicuramente verrà la botta di sonno e potranno correre finalmente sani e salvi tra le braccia di Morfeo.

martedì, gennaio 22, 2008

IL TRONISTA PAPERINO

Deve essere molto triste trovarsi a 45 anni ed essere ancora motivati e fortemente convinti che fare il tronista sia la soluzione a tutta la nostra vanità inespressa.
Per chi non lo sapesse, Marco Filippin è il tronista più sfigato della storia della tv. (
qui il video di una "esterna") Proprio ieri ha abbandonato la poltrona, vittima di se stesso e della sua inadeguatezza assolutamente imbarazzante. Lo definisco sfigato, non tanto per il solo fatto di essere lì, come molti di voi so che staranno pensando, ma proprio per come ha vissuto questo percorso della sua vita, ovverossia, in maniera schizofrenica e come una persona affetta da personalità multipla.
I tronisti devono avere massimo 30 anni, siamo sinceri, anche perché la situazione si presta molto allo sbeffeggio e all’ilarità collettiva. E vederci un signore canuto, molto ben tenuto, carino, ma completamente rintronato e convinto di essere il George Clooney dell’alta Italia, intristisce e diverte allo stesso tempo.
Quest’uomo ne ha baciate diverse, a tutte ha detto parole banali e scontate che nemmeno i librini Harmony; ha dichiarato e due minuti dopo ha negato; ha cercato di portarsi a letto una corteggiatrice eliminata, trovata in una discoteca; successivamente, ha parlato di matrimonio con una
ventunenne e baciato appassionatamente una di 42.
Il tutto, straparlando come un pazzo forsennato e prendendo parti di merda dal pubblico, da Karina, e da Sperti, accanito come la massaia amica di Maria.
Tutto questo per una fama che durerà all’incirca cinque giorni e forse per raccontare agli amici della palestra (si, perché il Marco Filippin è molto tonico e col muscolo da giovanottino sotto la magliettina tutta attillata), quanto è ganzo pomiciare su Canale 5 con un parterre di donne che spazia un po’ tutte le generazioni.
Ed è stato amarognolo, dopo le sue dichiarazioni di ricchezza alla Briatore, scoprire che abita ancora con la mamma in un modesto appartamentino, nonostante la scusa patetica della sua nuova casa in fase di ristrutturazione.
Un dramma nella commedia, una farsa nella tragedia, un tronista che assomiglia a Paperino, anche se nel suo intimo è fermamente convinto di essere Gastone.


domenica, gennaio 20, 2008

SARANNO FAMOSI ?


Arrivare ad apparire in tv, di questi tempi non richiede niente di più che una buona dose di spudoratezza e una leggera punta di mignottaggine, che sia vera più o meno, fa poca differenza. L’importante è che sia apparente.
Sta circolando in tv in questo periodo, una certa Paola Caruso.
Io non l’ho mai vista a Buona Domenica, ma so (e il
video lo dimostra) che ha dato il meglio di se, per quanto il suo meglio sia del tutto opinabile.
Dunque, questa ragazza, è stata corteggiatrice a Uomini e Donne, di Fernando Vitale, un montone insipido che mollò il trono dopo una serie di figure barbine.
Anche lì, la ragazza si distinse per la sfrontatezza e per i baci infuocati e poc
o televisivi che regalava al giovanotto in questione.
Quest’estate, è stata la destinataria degli schiaffoni, in quella
tragicomica vicenda che vide coinvolto Francesco Coco, ricordate? Oggi, se ne va beata nel contenitore domenicale della Perego, a dichiarare di aver atto sesso con Daniele Interrante, nello stesso periodo in cui lui era fidanzato con Guendalina Canessa, ex concorrente del Grande Fratello dello scorso anno.
Comunque, la ragazza, sta lavorando sulla sua leggerissima e impalpabile popolarità, andando a gridare in una trasmissione che lei ha copulato con un tizio che nega spudoratamente.
La cosa buffa, è che sono entrambi della scuderia di Lele Mora. Come dire, questo scontro sulla copula, è praticamente studiato a tavolino, al fine di regalare a Paola Caruso una notorietà che altrimenti non riuscirebbe ad avere viste le sue, evidentemente, scarse attitudini televisive. Tutto vale per apparire, an
che dichiarare di aver fatto sesso con uno che è fidanzato con un’altra e che apparentemente ti schifa come un foruncolo nel naso. Non stiamo a sottilizzare sul fatto che è tutto finto, ma ci sarà qualcuno che ci crede? Qualcuno che riconosce in Paola Caruso, “quella che è andata a letto con Interrante ma lui dice che non è vero”.
Qualcuno che riconosce in questa ragazza una punta, ma solo una, di svendita totale per mancanza di opportunità o di voglia di lavorare.
E ci sono anche voci, spero infondate, che la vorrebbero come candidata ad entrare nella Casa del Grande Fratello.
Come inizio non c’è male, posso solo immaginare come andrà a finire.

sabato, gennaio 19, 2008

UN' IDEA MERAVIGLIOSA

Ormai l’adolescenza al cinema è stata sviscerata, siamo sinceri. Siamo andati tre metri sopra il cielo, abbiamo trascorso la notte prima degli esami ieri e oggi, dai, ne abbiamo fatto una scorpacciata niente male.
Ma non è abbastanza, secondo qualcuno, ed ecco l’idea geniale alla quale nessuno aveva ancora pensato: Claudio Baglioni.
Siccome il signorino non pubblica un disco ormai da secoli, c’è stata la bella pensata di tirare in ballo la sua prima hit di successo “Questo piccolo grande amore”, e tirarne fuori l’ennesimo filmetto.
Per chi non lo sapesse, già l’LP originale, raccontava proprio una storia in musica e la cosa era stata, ed è ancora, molto carina ed intelligente.
Oggi però questa idea sbiadita ha un po’ il sapore della mancanza di idee. Si, perché, si tratterebbe della solita storia di amore giovanile, con il valore aggiunto della colonna sonora curata dallo stesso Claudio Baglioni.
Anche su questa decisione, avrei le mie belle riserve.
Capisco raccontare di sentimenti, e capisco anche il pezzo che parla di amore a 20 anni, scritto da uno che di anni ne ha quasi 60.
Ma scriverci un intero cd e perdipiù rischiare di accostarlo ad un film che dubito avrà lo stesso successo di “Tre metri sopra il cielo”, mi sembra una scelta quantomai azzardata.
Quest’uomo, che ormai presenzia a tutti gli appuntamenti vip in dello stivale, sembra abbia dimenticato di avere un pubblico che lo segue da anni.
Soprattutto sembra che si diverta a concederci questi contentini, tipo, il cofanetto dei grandi successi, il cd di quegli degli altri, il dvd del suo ultimo concerto, e via con le prese per il culo.
Ora ci manca anche la colonna sonora del film per ragazzini, poi me lo aspetto a cantare al battesimo di un nipote a caso di Bertinotti, e veramente Claudione non ci fa proprio mancare niente.
Invece di perdersi in chiacchiere, dovrebbe scrivere ancora cose come questa, altri tempi e altra categoria.



giovedì, gennaio 17, 2008

TRA RIS E REALTA'

E con questo siamo arrivati alla frutta.
Da tempo Mentana e il suo accanimento giornalistico, mi sembravano una copia ringiovanita di Bruno Vespa e dei suoi plastici. Ora, come se non bastasse, ci si mette pure la fiction.
“Ris”, la serie tv italiana, stasera in onda su Canale 5, racconterà anche vicende ispirate alla realtà, come gli omicidi avvenuti ad Erba e la tragica fine della ragazza pakistana, ma residente a Brescia, Hina.
Già questo per me è un po’ inopportuno, visto che entrambe le tragedie sono avvenute pochissimo tempo fa, ma, per rendere più credibile il tutto, ecco che Enrichetto interpreterà se stesso durante una puntata di Matrix.
Mi chiedo se era proprio necessario, se veramente la partecipazione di Mentana darà quel tocco in più di realismo che a Ris manca anche, a mio avviso, solo guardando i volti degli interpreti.
Eppure oggi funziona così. Si raccontano le vite altrui, biografie di santi, di preti, di mafiosi, di chiunque sia finito almeno mezza volta sui giornali.
E in questo caso, si ravana anche nel dramma più dramma, perfino per l’episodio di una fiction!
L’augurio che faccio ai telespettatori di Ris e ai parenti delle persone ispiratrici di questi sciagurati episodi, è che quella sera decidano di cambiare canale e di vedere, piuttosto, un vecchio film con Lino Banfi e Nadia Cassini.
E se questo è il massimo dell’ispirazione che gli autori televisivi riescono a dare al povero pubblico vittima di simili abusi, credo che sia arrivato il momento di regalare il palinsesto ai cartoni animati.
Credo che Bianca e Bernie ci darebbero molte più soddisfazioni.

mercoledì, gennaio 16, 2008

IO TI CONDANNO


Ieri sera l'ho fatto. Un po' rimbecillita dal sonno, ho guardato la fiction "Io ti assolvo", con Gabriel Garko.
La mia arguta sorella ha indovinato l'assassino alla prima scena e solo da un colpo di tosse. Oltre alla sua arguzia, c'è anche da dire che la trama era un po' annacquata, ci tengo a precisare.
Dunque, Gabriel è bello ma ha un po' troppo la bocca cuore. I suoi capelli erano neri a tal punto che mi aspettavo da un momento all'altro di vedere il rivolino scuro scendergli dalla testa.
Ma la cosa che non capisco delle fiction italiane, è la scelta del cast. A parte il suddetto che ha avuto la medesima espressione per tutta la durata della storia (scusami Elisa!), anche il resto degli attori era tutto un programma.
A partire da Lorenzo Flaherty, bianco come un morto e sudaticcio e lucido in maniera inspiegabile. Lui veramente ha subito una trasfigurazione preoccupante. Sul suo viso un po' bolso, ma ci può stare, non c'era apparente traccia di cerone. Nulla, tutto quel pallore mortuario lo ha reso inquietante, cimiteriale e tetro.
E che dire di Cosima Coppola? Accento marcato e espressività di un marmo di Carrara. Però, e la cosa è basilare, molto bellina ed evidentemente ai fini della storia è più che sufficiente.
Poi, la storia: soggetto e sceneggiatura di Teodosio Losito, tra gli altri.
Direte voi: e chi cavolo è costui?
Oltre ad essere "l'inventore" de "Il bello delle donne", e di altre fiction di successo, molti anni fa, precisamente nel 1987, partecipò a Sanremo con il nome d'arte di Teo. Era un biondino bello e giovanissimo, (ora è invecchiato e cambiato, ci tengo a dirlo) fidanzato con la figlia di Mina, quindi balzato immediatamente agli onori delle cronache.
Il titolo del brano era "Ma che bella storia" (qui, l'insuperabile testo) e il ritornello cantava "ma chi gatto me l'ha fatto fare", una tragedia in musica che quasi tutti hanno dimenticato. Naturalmente, io non sono tra questi, dal momento che allora registrai pure la sua apparizione, non vi dico altro.
In tutto questo, il senso rimane uno solo: in Italia non siamo buoni a fare e a scrivere storie televisive avvincenti e ben recitate. Basta avere la coppia belloccia, una trama raffazzonata e torbida ed ecco confezionata la prima serata.
E non basta un Gabriel Garko vestito da prete per rendere un prodotto avvincente, in più, con Stefania Sandrelli ridotta a poco più di una comparsa.
E solo questo mi sembra un segnale un po' più che preoccupante.

lunedì, gennaio 14, 2008

UN AMICO IN MENO

Io che seguo Amici e che mi piace anche, mi sono trovata a pormi una domanda: ma che cavolo lo guardo a fare?
Eh si, perché evidentemente, in questa edizione più che in tutte le altre, è palese l’inaffidabilità dei profesori, o perlomeno, un criticabilissimo metro di giudizio.
Ma, dico io, se un allievo ballerino, tale Mattia De Salve, viene eliminato molto tempo prima del cosiddetto “serale” , secondo me, significa che come artista non ha le capacità necessarie per esibirsi in prima serata.
E allora perché sabato sera, il medesimo, l’ho visto nel corpo di ballo della trasmissione di Carlo Conti?
Qualcosa non torna.
A questo punto, mi chiedo il senso di Amici e quali talenti ha intenzione di promuovere. Doveva bastarmi il vincitore dello scorso anno, quel Federico Angelucci che possedeva il carisma di un tortellino in brodo e la simpatia di un ustione di primo grado.
E questa edizione non promette nulla di buono. Dopo la sfida improvvisa inventata per Sebastiano, ora ci sono le varie bizze degli insegnanti, in primis la De Michele e la Celentano, che mandano avanti i loro cocchini a discapito di talenti lasciati a fare tappezzeria.
Mai credere alla televisione, mai fidarsi dei talent show e mai pensare che i programmi della De Filippi abbiano anche solo una punta di verità.
E io che li guardo tutti, lo posso affermare con cognizione di causa.

sabato, gennaio 12, 2008

IL MARCANTONIO STAGIONATO DEL TEMPO CHE FU

Sarà un po' di nostalgia canaglia, o il fatto che ieri sera sono rimasta qualche ora senza adsl e sono quasi svenuta dal dispiacere. Infatti per festeggiare, non so se notate, mi sono regalata (grazie anche e soprattutto alla Sara Sidle) il nuovo template con tanto di immagine del Central Perk, e chi ha visto "Friends" sa di cosa parlo.
Ma non divaghiamo.
Dicevo della nostalgia. La mia è proprio bastarda, perchè mi ha fatto andare su YouTube a cercare un vecchio video della telenovela "Agua Viva" che seguivo nei primi anni 80.
C'era un certo Fabio Jr del quale mi ero invaghita. Un gran bel ragazzo e la prima parte del filmato credo non mi possa smentire.
Poi, ho scaricato un suo video, da voi sapete dove, e sono rimasta un po' spiazzata. A parte la canzone che è bellissima e che ormai farà parte di tutte le mie compilations.
Sono passati più di 20 anni, lui è cambiato e riconosco che non è più quel pezzo di tronco della felicità del tempo che fu.
E' invecchiato, la Sara dice che dovrò cercarmi un uomo nel reparto geriatria, ma lei secondo me esagera e io non mi fido.
Perchè per me è rimasto quello di allora. Va bene, si è rifatto i denti, forse anche il naso, ma chi se ne frega?
Io quando decido che qualcuno mi piace, in linea di massimo rimango ancorata a questa idea e mai nella vita smentirò questo pensiero. Oddio, ogni tanto la smentisco eccome, ma fa niente.
Comunque aveva ragione Albano, la nostalgia è canaglia e furfantona, ti stringe il cuore e a volte ti offusca anche la vista, anche se non è questo il caso.
Fabio Jr è un bel pezzo di marcantonio stagionato, ma ditemi una cosa, ce l'ho solo io questa visione romantica del passato o anche voi ogni tanto siete fuorviati dal ricordo del tempo che fu?

giovedì, gennaio 10, 2008

QUESTIONE DI DIGESTIONE

In questi giorni ho poco tempo per scrivere, per commentare, e una delle poche cose che mi rilassano, sono i dvd. Ieri sera avevamo qui a cena la nostra amica Betty e dopo una delle nostre solite mangiatine arraffacalorie, ci siamo spalmate sul divano pronte a goderci un film tarocco di quelli del mio archivio.
Io opto sempre per i films che tendono molto al drammatico, ma la Sara e la Betty si sono imposte e così abbiamo puntato su una commedia romantica con Barbra Streisand, "L'amore ha due facce".
Godibile, simpatico, brillante, ecco come dovrebbero essere le serate degli italiani.
Invece oggi c'è la tendenza a proporci le fiction sui delinquenti mafiosi; seguiti dal dibattito sull'omicidio della studentessa inglese e immediatamente dopo un tg qualunque che ti strapazza con immagini di guerra o interviste agli italiani in difficoltà economiche.
Mai una bella replichina di "Friends", che mi sto riguardando in questi giorni e che mi piace sempre di più. Quello lo hanno completamente cancellato dai palinsesti, non è degno di andare in onda nemmeno d'estate al posto della Signora in Giallo, per esempio.
Preferiscono farci conoscere la vita segreta di Bernardo Provenzano o di Totò Riina, forse credono che vista la morbosa curiosità deli telespettatori quando la Franzoni va a piangere da Vespa, forse ci piace anche sapere per quale motivo Provenzano l'ha fatta franca per tutti quegli anni.
L'altra sera ero talmente disperata che quasi quasi seguivo la fiction con Manuela Arcuri e Brando Giorgi! ma ho avuto l'ennesima conferma che quel genere lì, la fiction intendo, proprio non mi va giù. E sì che la mia digestione televisiva non ha bisogno di Citrosodina, ma si vede che sto invecchiando e anche per me è arrivato il momento di rallentare.
Dio benedica Chandler Bing, Dexter, Jim, Jack Malone, Emule e tutta la banda che ha la residenza fissa nel mio mobilino Ikea.
La mafia e la camorra non mi avranno, ma nemmeno Stefano Dionisi che si è venduto alla tv e fa il protagonista di puntata con Emilio Solfrizzi.
Però, lo confesso, Gabriel Garko vestito da prete non me lo voglio perdere. Anche se sarà inutile, io sono fedele a Padre Ralph e non mi lascerò corrompere, però uno sguardo lascivo e criticone ce lo butterò, tanto lo sapete che poi vi racconto tutto.















martedì, gennaio 08, 2008

GRANDI MISTERI RAI

Manuela Villa mi sta antipatica così come mi stava antipatico il suo povero babbo.
Però, quando si è lanciata a criticare la partecipazione di Anna tatangelo al prossimo Festival di Sanremo, mi ha trovato completamente d'accordo.
Diciamocela tutta: Pippo Baudo si è fatto un cast di amichetti e raccomadati.
Salvo qualche artista qua e là, ha rispolverato Amedeo Minghi, Toto Cutugno e qualche altro e ha infilato Anna Tatangelo per cercare di lanciare definitivamente la sua carriera.
Non sarà facile, dico io, anche perchè lei ha il carisma di una sogliola congelata e il sex appeal di un palo dell'Enel. E' bella, ma ha 20 anni e ne dimostra 50; si trucca come Moira Orfei; canta con quella voce da bulletta di periferia che sembra quella di Fonzie durante i suoi gloriosi "ehi..".
Secondo Manuela Villa addirittura vincerà anche il Festival, altro spauracchio orribile che ci si para davanti dopo la Gregoraci che recita con Almodovar.
Ma, dico io, una soddisfazione alla Manuela Villa, gliela vogliamo dare? Invece di selezionare Loredana Bertè che ormai la sua bella carriera se l'è vissuta e che, siamo sinceri, ormai serve solo a movimentare uno show che dura 5 giorni quando ne basterebbe 1 e già ci verrebbe un sonno della madonna, Pippone avesse dato un'opportunità alla sfortunata Manuelona, non sarebbe stato forse un po' più giusto?
Lasciamo stare la simpatia o il gradimento personale, ma ogni tanto un aiutino ad una ragazza che ha una voce come la sua, si potrebbe anche dare, no?
Invece, come nel classico copione italiano, arriva la ventenne fascinosa e accompagnata al cantante di successo, che passa avanti alla quarantenne sovrappeso, grintosa ma antipatica, brava, ma adatta solo alle trasmissioni di Paolo Limiti.
Tra l'altro, pure lui scomparso per far posto a Michele Cucuzza e a Caterina Balivo, altro grande mistero Rai del quale non riesco proprio a darmi pace.


domenica, gennaio 06, 2008

LE AMBIZIONI DI UNA FIRST LADY


Questa ragazza è un susseguirsi di sorprese come fosse uno scatolone pieno di uova di Pasqua.
Ha molto a cuore tutti noi, anzi, credo proprio che in cuor suo non ne sia consapevole, ma ci voglia un bene dell'anima, altrimenti non si spiegano queste sue uscite che definire comiche non rende l'idea.
Non so se conoscete a grandi linee il suo percorso: è diventata famosa grazie a Vallettopoli, dato che si accompagnava al signor Sottile, in cambio di ospitate televisive o partecipazioni varie.
Dopo questa bellissima figura, si è andata a fidanzare con Flavio Briatore e ora gioca soprattutto a fare la first lady, non prima di aver strappato a chi di dovere, la sua partecipazione nel cast fisso di Buona Domenica.
Un bel salto di qualità, non tanto per il prestigio della trasmissione, quanto perchè perlomeno ora parlano di lei senza far menzione allo scandalo che l'ha travolta. Tutto dimenticato, ora vive a Londra col fidanzato, trascorre l'estate sullo yacht di famiglia e manca poco che vada a dirigere Il Piccolo Coro dell'Antoniano e siamo a posto.
Ma la ragazza non è ancora soddisfatta.
Si è messa in testa di fare cinema e ha iniziato a straparlare sulla sua eventuale futura carriera in tal senso. Capisco sognare in grande, ma Elisabetta Gregoraci ormai sente di essere arrivata nell'olimpo dei vipponi che contano e non ne fa certo mistero.
Avrà pensato: se Bigas Luna ha fatto un film con la Marini, un anguilla e quel sant'uomo di Stefano Dionisi, perchè mai qualcuno non dovrebbe puntare su di me che sono, oltretutto, la fidanzata ufficiale di un miliardario?
Pensiamo che la Francia ci ha soffiato la Bellucci e la Dellera e, soprattutto nel secondo caso, non mi sembra che siamo qui a frustarci per la perdita.
Forse possiamo ancora sperare che la Spagna si prenda carico di questo personaggione e ne faccia un'icona cinematografica come si deve.
E se Almodovar ha questo coraggio, giuro che mi taglio i capelli a zero.

venerdì, gennaio 04, 2008

E DOPO CAROSELLO...TUTTI NEL DIRUPO!


Proprio l'altra sera, mentre mi trovavo sul divano intenta a seguire "Un Posto Al Sole", sono stata pervasa da un senso di tristezza e disperazione che nemmeno immaginate. Così, di colpo, senza che sullo schermo stesse accadendo nulla di drammatico.
E la colpa è stata tutta del minestrone della pubblicità.
Non ci crederete, ed io sono qui per darvene una mezza prova, ma nel 2008 per pubblicizzare qualcosa di familiare e antico, si sceglie come colonna sonora, una musica che, bella è bella, ma che riuscirebbe a far impiccare perfino Mastella nel bel mezzo della sua partecipazione al Bagaglino.
Non ho trovato il video, ma la musica si, e l'ho tagliata proprio per voi. Si tratta di un pezzo di Mariella Nava, ditemi se è possibile mangiare la minestra di verdure senza aver voglia di scioglierci dentro una manciata di barbiturici.





Come se non bastasse, dopo aver avuto una lacrima in procinto di scendere, ecco che mi appare la pubblicità del caffè.
Altro dramma che ti prende e ti scaraventa in un una landa desolata. Musica struggente, forse più adatta a una dipartita che a una tazzina.





E pensare che hanno fatto tante storie per lo scoiattolino scurreggione.
Io abolirei la tristezza nella pubblicità, volete mettere il Parmigiano Reggiano con la musichina dei Ricchi e Poveri?
Un minestrone è un minestrone e un caffè è solo un caffè e da che mondo è mondo ci deve essere Pippo Baudo che lo beve godurioso o le ballerine brasiliane che sgambettano intorno alla caffettiera.
Oppure la nonna in cucina, col grembiulino a fiori che taglia le verdure e i nipotini che si arrampicano sul tavolo. La musica deve essere quella soave e lieta della felicità e la sola cosa che deve venirti in mente è quanto è bello far da mangiare con l'adorata nonnina o la amatissima mamma.
Ma non pensare che l'unica cosa da fare è buttarti dal dirupo di Montecatini Alto, altrimenti chi se lo compra il minestrone annacquato col dramma o il caffè zuccherato con la malinconia suicida?

mercoledì, gennaio 02, 2008

ESSERCI O NON ESSERCI

In Italia non ci facciamo mancare niente e mentre da qualche parte del mondo incoronano Lindsay Lohan come peggior attrice dell'anno, noi le regaliamo un premio che, sono sicura, non esporrà nemmeno sul caminetto di casa.
Premetto che non l'ho mai vista recitare, Meryl Streep ha detto che è molto talentuosa e io di lei mi fido, però, se non sbaglio, ultimamente non è che abbia lavorato in film che possono averle dato modo di esprimere le sue varie ed eventuali capacità.
Non si capisce come hanno fatto ad incoronare proprio lei come personaggio da premiare, ma mi anche venuto il dubbio che Pascal Vicedomini voleva qualcuno di americano che fa sempre tanto Hollywood, e probabilmente la Lohan è stata la prima ad accettare l'invito.
Senza farsi mancare nemmeno l'insano gossip (e qui Vicedomini ha avuto l'occhio lungo), visto che la ragazza si è apparentemente spupazzata tre ometti ed è finita su tutti i giornali.
Come al solito, tra loro c'è anche Edoardo Costa, che pur di farsi largo sui giornali e far vedere che lui e gli Stati Uniti sono una cosa sola, se ne è strafregato del fatto che fino al giorno prima dichiarava di essere il nuovo maschiaccio di Valeria Marini.
L'altro spupazzato, è il figlio di Peppino Di Capri, sulla cresta dell'onda da quando è stato il ragazzo dell'estate di Romina Carrisi figlia di Albano. Al giovanotto è proprio venuta la mania di finire sui giornali, ma che una volta, dico una, ci finisse per qualcosa che non sia uno sbaciucchiamento da copertina..
Il terzo, di dice, sia un camerire rimorchiato dalla diva, una volta scesa sull'isola. Come dire, tante volte una mareggiata ci bloccasse qui a Capri, io mi sono messa un passo avanti e il passatempo me lo sono garantito.
La ragazza si è divertita, Edoardo Costa potrà dire, per l'ennesima volta, "io c'ero e a qualcosa sono servito" e Pascal Vicedomini gongolerà per la riuscita del suo Festival.
E forse prima o poi qualcuno scoprirà chi sia veramente Vicedomini e da quale meandro Rai sia uscito.
Lui c'è sempre e comunque, va in onda solo quasi a notte fonda, conosce tutti e di tutti è grande amico. Si va bene, ma perchè tutto ciò?
Chi è costui?
ERRATA CORRIGE
La mia Bibbia parla chiaro, e in parte questo post è inesatto. Mi correggo e vi rimando qui.



martedì, gennaio 01, 2008

NELLE MANI DI PASQUALE

Questo neonato 2008 non ha portato in me grandissimi cambiamenti, a parte che in questi giorni ho avuto modo di appuntarmi alcune cose dette o fatte da quei personaggini pubblici che riescono a tenere vivo il mio scoppiettante blog.
Non so se avete presente Nicola Savino. La spalla radiofonica di quell’esilarante Linus, nonché comprimario di Simona Ventura a Quelli che e all’Isola.
Saprete anche che la loro trasmissione su Radio Deejay, imperversa per una quarantina di ore anche su All Music, dove si vede proprio la simpatia devastante, di quell’esilarante di Linus e l’altrettanta piacevolezza di Savino, che, da Uomo della Strada, come amava definirsi fino a qualche tempo fa, si è trasformato in delizioso assecondatore dell’esilarante di cui sopra.
Dunque, qualche giorno prima di Natale, vuoi per scherzo o per il gusto tutto
Di Molfetta di trasgredire le regole fondamentali della buona educazione, se ne è uscito con la compiaciuta affermazione che lui i regali, capita, che li ricicli. O meglio, ha ricevuto pochi giorni prima una di quelle cornici digitali che vanno tanto di moda adesso e che costano all’incirca sui 160 euro, ma che proprio non sopporta.
Ha precedentemente ironizzato sul fatto che, nel caso la persona che gli aveva fatto dono di tale oggetto fosse all’ascolto, purtroppo avrebbe scoperto che la cornice è finità in mani diverse dalle sue, visto che lui, questo presente, lo ha rifilato a qualcun' altro.
Il tutto col solito compiacimento di un Di Molfetta, ridacchiando e vantandosi di essere così tanto simpatici e furbacchioni da avere il coraggio di confessare un peccatuccio del genere addirittura in un programma radiofonico.
Ma come sono ganzi questi due?
Io dico: passi il gusto della battuta, la simpatia che, secondo me, hanno lasciato nei pantaloni stesi a casa ad asciugare, però questo Savino mi sembra sempre di più la brutta copia di Molfetta.
Vuoi per questa vicinanza perniciosa, vuoi per quella della Ventura, ormai L’Uomo Della Strada ha lasciato il posto ad un Di Molfetta Sostenitore, drammatica fine di un personaggio che avrebbe potuto dire e dare, ma che ha lasciato tutto nella mani avide e supponenti di Pasqualino.