martedì, ottobre 30, 2007

CARO, INSOPPORTABILE ALFY

AGGIORNAMENTO : Grazie ad una segnalazione de Il Mari, ho trovato il video di
"Acqua e Sapone", che ritrae il mio psicologo Henry. Lui è quello della battuta "Silvia, rimembri ancora quando ti ho chiesto l'ora..!" Lo trovate nel post sottostante. E, per la cronaca, caro Mari, ci credo che ci sono solo persone di colore, lui è proprio nero, visto che viene dal Gambia! :)))

Il post che avrei dovuto scrivere stasera, sarebbe dovuto essere assolutamente contro Alfonso Signorini. Non che mi abbia fatto qualcosa personalmente, è solo che il suo modo di trattare il gossip, che dovrebbe essere innocuo e leggero, ultimamente si è trasformato in vero e proprio sciacallaggio. Infatti, la mia idea sarebbe dovuta essere quella di riallacciarmi alla sua uscita rivelatrice su Nicoletta Mantovani Pavarotti. Sto parlando della sua presunta malattia riportata sull'ultimo numero di "Chi", per chi non lo sapesse.
Io mi aspettavo un'incazzatura colossale da parte di lei, anche durante la sua partecipazione a "Che tempo che fa", durante la quale mi sono lacerata il gozzo per non piangere, tanto ero commossa.
Invece, leggo oggi che proprio dalle pagine del giornale di Signorini, Nicoletta parla di Pavarotti e, probabilmente, anche delle cose sue personali.
Ci sono rimasta anche un po' male perchè reputo quella specie d'uomo con la cravatta arancione, la caricatura di un giornalista. Uno che usa pagine e pagine del "suo" settimanale per mostrarci le meraviglie della famiglia Berlusconi in toto, compreso il portavoce di SilvioCribbio, che tenta di renderlo, non riuscendoci, una perla di simpatia, non può sicuramente essere trattato da persona seria.
Inoltre, vi riporto quello che ha dichiarato a "Sorrisi", quando lo hanno interpellato per parlare della differenza che intercorre tra la realtà americana descritta dalla serie "Dirt" e quella italiana, a proposito del gossip: "..pur avendo le prove della relazione extraconiugale di una donna piuttosto nota con un uomo altrettanto noto, non l'ho pubblicato: lei ha tre figli piccoli, avrei fatto loro del male."
Ora, io la vedo in maniera completamente diversa, anche perchè credo di sapere chi è la coppia nota con tre bambini, alla quale lui vuole tanto bene.
Diciamo che il caro Alfy, sa bene a chi pestare i piedi e a chi no. E non mi venga a dire che lo ha fatto per un suo scrupolo personale, dal momento che sono dell'idea che lui gli scrupoli li mangia a colazione inzuppati nel cappuccino.
Probabilmente se avesse sputtanato la signora in questione, avrebbe perso l'opportunità di straparlare in quella trasmissione che da un po' di fastidio al dottore più stronzo della televisione.
Non fatemi fare nomi, cercate di capire a chi, forse, lecca i piedi il nostro insopportabile Alfy.

lunedì, ottobre 29, 2007

NON MI SONO MAI FATTA LE CANNE, PERO'...


Ci pensavo giusto oggi. Io non mi sono mai fatta nemmeno una canna. Ma nemmeno mezza volta, per provare, per fare la ganzetta, la sballona dissoluta. Ma non l'ho fatto, non perchè sia contraria per chissà quale motivo, ma proprio perchè mi fa schifo fumare.E mi fa schifo l'idea di espellere fumo dal naso e dalla bocca. Come si fa, dico io, a pensare di sputare fumo e non sembrare un po' surreali?
Ma poi, altra esperienza che non ho mai fatto e che molti personaggi intervistati dai giornali invece si, è quella di aver dato il primo bacio ad una mia amica, per imparare. Ne avevo già parlato in un precedente post che non vi linko per non tediarvi, ma il rapporto lesbico non è mai stato nelle mie intenzioni nemmeno quando ero più giovane.
Poi non sono mai andata ad un happy hour. Mai nella vita, o almeno non ancora. Un po' la cosa mi spiace, perchè tutte quelle bevutine, abbinate a quelle succulenti mangiatine, sinceramente mi attirerebbero abbastanza. Ma prima o poi lo farò, questa cosa è molto più probabile della canna di cui sopra.
Ci sono molte cose che ancora non ho fatto e forse voi si, però ce n'è anche una che sono certa al mille per mille che voi non avete vissuto e io invece me la sono goduta appieno (hihihihi..!)
Il mio ex psicologo è apparso stasera a Blob!
Ma non in qualità di medico, bensì di attore in "Acqua e Sapone" di Carlo Verdone. Ebbene, uno dei due uomini di colore al quale Verdone insegna la poesia "Silvia, rimembri ancora..ecc ecc", è proprio Henry dal Gambia, al quale ho raccontato tutti i miei segreti.
Aver avuto psicologo africano ed ex attore (ha partecipato anche a "Faccione", di De Sica), credo sia un esperienza della quale ci possiamo vantare in pochissimi!
Che culo...



sabato, ottobre 27, 2007

LA CONCORRENTE SCONOSCIUTA

Di questi tempi la definizione di "normale", sta prendendo significati sempre più strani.
Chi mi legge forse non ha mai seguito L'Isola dei Famosi, ma voglio spiegarvi cosa vuol dire per la Ventura e Giorgio Gori, essere una persona non vip, ma soprattutto,"normale".
Innanzitutto, essere una stangona di due chilometri, avere i capelli del colore delle spighe di grano, portare la 42 scarsa e dichiarare di fare la modella. Ma ancora sarebbe troppo nella norma, e allora aggiungiamoci un flirt con l'ex tronista Giuseppe Lago, immediatamente spifferato al giornalino gossipparo. Avere avuto una storia con Matteo Branciamore, il ragazzino de "I Cesaroni", ancora sconosciuto alla massa, ma pur sempre più importante di lei.
Aver partecipato, mi dicono, al reality "Cambio Moglie" con il presunto marito, e averci fatto un po' la figura della tipica russa che non guarda in faccia a nessuno. Tanto per non andare avanti a stereotipi.
Altre voci, affermano che la fanciulla è molto nota in quel di Milano per varie avventure con personaggi più o meno famosi, tra i quali, anche il buon Filippo Inzaghi che l'avrebbe scaricata dopo poche ore.
Ma la ragazza, tale Victoria Petroff, oltre a questo curriculum da fare invidia agli assistiti di Lele Mora,non contenta di simili credenziali, sull'Isola si diletta solo a sculettare per i maschiacci rimasti. Ha già puntato il finanziere che non la degna di uno sguardo, quindi ha ripiegato su Nicola Canonico che, se è possibile, è un famoso ancor meno famoso di lei.
Naturalmente, non manco di sospettare che dietro di lei ci sia una regia occulta, qualcuno che pilota ogni suo gesto al fine di deviare un po' l'attenzione di questa edizione, dalla miriade di gay, veri o presunti, che hanno popolato la spiaggia deserta (per modo di dire) dell'Honduras.
Rimane il fatto che, come diventare vip al giorno d'oggi è un gioco da ragazzi, anche non esserlo talvolta ti permette di confrontarti con una notorietà altrui, conosciuta solo dai vicini di casa.
Lisa Fusco, Nicola Canonico e Victoria Petroff: se non vi avessi raccontato le gesta eroiche di quest'ultima, avreste saputo riconoscere il personaggio non famoso di questa terna stellare?


lunedì, ottobre 22, 2007

HO SCRITTO UN POST E MI SONO PORTATA MALE DA SOLA


Il post che ho scritto ieri sera, così diverso nella tematica dai soliti miei, mi ha portato malissimo.
Vi spiego: nel lontano settembre 1996, io e la mia sorella blogger, decidemmo di investire tutte noi stesse nell'avvio di una attività commerciale. Piene di tante speranze, ci siamo riempite di debiti, abbiamo tenuto aperto il nostro bel negozietto d'abbigliamento, denominato "Cucaio" (e le vere fans di Claudio Baglioni capiranno meglio di chiunque altro il significato di questo nome) fino al maggio 1998, dopodichè ci siamo viste costrette a chiudere e a cercare di tamponare i buchi solo con la fatica di un lavoro dipendente.
Abbiamo saldato tutti. Tutti, a parte l'Inps.
Ma non per altro, proprio non ce l'abbiamo fatta, i 12 milioni di lire che dovevamo all'ente erano troppi anche per la nostra buona volontà.
Proprio oggi, quando qualcuno ci aveva detto che forse sarebbe caduto tutto in prescrizione, eccoci arrivare la busta tanto temuta.
Lui, il nostro Horror Inps, si è fatto nuovamente avanti,attraverso Equitalia, richiedendoci la terrificante cifra di DIECIMILA EURO.
Rendetevi conto il nostro stato psichico e perdonatemi se per qualche giorno non sarò molto presente sul mio e sui vostri blog.
Devo ancora riprendermi e metabolizzare la prospettiva di un fermo della macchina o chissà cos'altro, quindi non sono nello stato d'animo giusto per scrivere le cose che amo scrivere e nemmeno di commentare serenamente i vostri post.
Spero in un miracolo, ma ci credo poco, anche se non è che ci sia molto da fare, a meno che l'Inps non prenda un rene a mia sorella (è lei l'intestataria del macello), non credo riuscirà ad avere l'importo che ci chiede.
Incrociate le dita per noi, e, per quanto mi riguarda, ci risentiamo tra qualche giorno.

domenica, ottobre 21, 2007

COSI' LONTANO, COSI' VICINO

Non so se è la sensazione di tutti, ma il giorno in cui la busta paga entra di diritto nella mia casa, la prima cosa che mi viene da fare è quella di mettermi le mani nei capelli.
Anche il signor Rossi, un impreditore del ramo agro-alimentare, ha voluto provare a vivere con lo stipendio dei suoi operai. Scoprendo l'acqua calda, si è accorto che non è possibile arrivare al 20 del mese col portafoglio comprensivo, ragion per cui, ha pensato bene di dare ai suoi dipendenti un aumento di 200 euro.
Tanto di cappello a questo magnanimo imprenditore, anche perchè veramente non è da tutti cercare di immedesimarsi nella tragedia del dover vivere con un mensile stiracchiato. Forse qualche anno fa la cosa era più improbabile, ma oggi ci troviamo a leggere di operai che si impiccano in fabbrica disperati di non poter più far fronte al mutuo della casa. E secondo me una cosa del genere dovrebbe essere il campanello d'allarme un po' per tutti. Va bene vestirsi di rosso per la Birmania, va bene anche cantare in riva al mare per lo sbarco dei clandestini a Lampedusa, ma ritengo anche necessario aprire gli occhi su scenari neanche troppo lontani da noi.
La realtà che ci circonda e che magari ci passa accanto senza che nemmeno ce ne accorgiamo, ha sicuramente la medesima valenza del problema dei lavavetri di Firenze, ai quali qualcuno ha proposto di offrire un lavoro per togliere dalla strada.
E magari il disoccupato licenziato deve fare il diavolo a quattro per lavorare un paio di giorni a settimana.
Non fraintendetemi, non sono nè razzista, nè leghista, nè fascista. Sono solo stanca di sentire una vagonata di parole buone, buoniste, false, ipocrite e inutili, su qualsiasi caso umano che rappresenti una realtà diversa dalla nostra.
In Italia si vive da schifo, gli stipendi sono da fame, mettere insieme il pranzo con la cena costa una fortuna, e la sola cosa che sappiamo fare è manifestare per le problematiche di altri paesi. Capisco che la miseria altrui faccia più effetto, che vedere una famiglia di rom che occupa uno stabile possa intenerire l'amministrazione comunale che decide di regalare loro un po' di luce e un minimo di calore, ma anche la famiglia Colacioppo, forse, vive chissà dove e magari se occupa un appartamento sfitto quasi quasi vengono pure arrestati.
Permettetemi queso post che esula molto dai soliti miei, ma non vi dico quanto ho ho le tasche piene di guardare lontano lontano, quando vicino vicino c'è ben poco da stare allegri.






giovedì, ottobre 18, 2007

GIORNALISMO COI RICCIOLI

Di questo ragazzo, credo, ci ricordiamo tutti alla perfezione. E' Alberto Stasi, l'unico accusato dell'omicidio di Chiara Poggi, in quello che è stato definito "il delitto di Garlasco".
Ne hanno parlato in molti e molti hanno riversato sulle nostre povere orecchie, fiumi di parole più o meno sensate ma sicuramente inutili, col fine però di farci decidere da che parte stare. Sempre tenendo d'occhio gli ascolti, questo è chiaro.
Di colpo, le troupe televisive che avevano preso residenza di fronte alla villetta della povera ragazza, si sono spostate in massa a Como, se non sbaglio, per il processo de "il delitto di Erba", altro omicidio nel quale sono morte 4 persone. In questo caso, la figura principe è quella di Azouz Marzouk, vedovo e padre di due delle vittime.
A questo punto, di Stasi e di Chiara nessuno pare interessarsi più. Mentre prima ci aggiornavano in tempo reale sui NON progressi dei Ris, all'improvviso su questa vicenda è calato il sipario. Non sappiamo più se Alberto sta bene, se i genitori di Chiara lo hanno perdonato, se all'ennesimo sopralluogo dei soliti Ris è saltata fuori la prova schiacciante da analizzare circa 3546 volte.
Ora, anzi no, fino a pochi giorni fa, tutti erano concentrati su Azouz. Nemmeno sulle vittime e sui presunti colpevoli, proprio su di lui. Qualcuno ha azzardato e lo ha definito un bell'uomo; qualcun'altro ha detto che le ragazzine gli chiedono l'autografo e si fanno fotografare con lui; e c'è anche chi lo ha invitato in una trasmissione di seconda serata e gli ha chiesto "ma qualcuno le ha offerto un lavoro?".
A questa domanda, che fra un po' non pongono nemmeno a un pluri-laureato incensurato, lui ha risposto di no. Aggiungendo, però, che se mai gli venisse proposto "qualcosa nel mondo dello spettacolo", lo accetterebbe di corsa perchè tanto di lui hanno pensato questo da subito, quando non ci pensava nemmeno, quindi ora non se lo lascerebbe certo scappare.
Poco prima di ascoltare queste parole piene di speranza per tutti noi, erano passate in video alcune immagini di Azouz al ristorante con Lele Mora, Fabrizio Corona e un grappolo di giovani tronisti. Il vedovo tronfio in mezzo a quella feccia, mostrava orgoglioso il percorso innaturale della sua nuova vita da vip.
Allora, mi chiedo: dove sta il limite tra spettacolo e cronaca? Si può partecipare alla costruzione della fama di una persona che ha perso moglie e figlio in una strage e mostrare immagini come quelle del ristorante di cui sopra, senza provare un moto di fastidio?
Il ricciolino iscritto all'albo della foto, è davvero un grande giornalista come in molti sostengono?

lunedì, ottobre 15, 2007

QUESTIONI D'ACQUA E DI VESCICA

Questa signora è insopportabile solo a guardarla. Non so se notate quei braccini secchi secchi e quella puzza sotto il naso che si denota in maniera chiarissima dalle narici perennemente dilatate.
Orbene, questo grumo di ossa, recentemente è andata a far visita al suocero in ospedale, insieme all'impettitissimo marito.
Immaginate lo staff ospedaliero, le avrebbero offerto anche una bombola d'ossigeno nuova di zecca pur di compiacere questa donnetta smunta, però si sono limitati ad offrirle un semplice caffè, fatto, udite udite, con acqua di rubinetto.
A parte il fatto che il povero suocero infartuato manco se lo è filato, ma il caffettino offertole con tanta ospedaliera ammirazione, è stato rifiutato perchè fatto con semplicissima e schifosissima (secondo lei) acqua di rubinetto.
E a proposito di acqua, vorrei farvi presente la foto di questi tre figuri in costume da bagno, qui sotto (immagine tratta dal blog di Selvaggia Lucarelli).
Avete notato cosa tengono in mano con vippissimo orgoglio?
La mitica bottiglietta di acqua Evian, marca che, mi dicono, è molto in voga tra i personaggioni del jet-set che sanno come godersi la vita.
Ora, ho notato da qualche anno a questa parte, però, che uscire di casa con la boccetta d'acqua nella borsa o, meglio ancora, in mano, è diventata un abitudine comune a moltissime persone.
Qualche anno fa ho voluto fare l'esperimento del secolo. Mi sono portata dietro una bottiglia di acqua come ho visto fare a tutte queste vallettine, sportive, tipette trendy, madri di famiglia, casalinghe e varia umanità.
Premetto che io non ho mai sete, di acqua poi non se ne parla nemmeno, ma mi sono fatta fuori, in un pomeriggio, una bocciona da un litro e mezzo.
Per due giorni consecutivi ha avuto luogo questo supplizio e ho calcolato, ve lo giuro, una media di 12 volte in bagno in quattro ore.
E ero nel mio negozio, con il mio bagno e la possibilità di sedermi sul water senza dovermi beccare ramanzine dal datore di lavoro.
Ma come cavolo fanno 'ste tipe a scolarsi litri di acqua e condurre una vita lavorativa normale, senza aver sempre l'impellente bisogno di assentarsi per una manciata di minuti?
Cosa si nasconde nella vescica di tutti quelli che bevono, bevono, bevono e vivono impavidi un'esistenza non in combutta con la tazza del water?
Dimenticavo, ci tengo a dire a tutti voi che io ora bevo acqua solo ai pasti e giammai di marca Evian.
Trattasi di Santafiora e costa molto meno di 1 euro, in tutti i premiatissimi discount Dico.

venerdì, ottobre 12, 2007

UN SINGLE NUOVO DI ZECCA

La nostra allegra brigata ha ritrovato un membro essenziale e fondamentale.
Ora la banda di noi singles scanzonati, over 30 e poco poco over 40, si avvale della partecipazione di quest'uomo che è stato mollato dalla moracciona che se lo teneva avvinghiato come io mi stringo alla busta paga l'8 di ogni mese.
Stefano Dionisi, come Stefano Ricucci, è tornato libero come il sole.
Non che ora la mia vita cambi in maniera radicale, purtroppo no, però mi rasserena saperlo giovanotto, ancora pronto a incontrare chicchessia, anche un donnino toscano che sicuramente lo farebbe felice per il resto della vita.
Qui c'è il link che mi ha illuminato la giornata, e ci tengo a farvi notare quale immagine è stata scelta per raffigurarlo.
Diciamo che un nuovo single avrebbe meritato qualcosa di meglio, per esempio, quando si lascia Pamela Anderson, ci schiaffano una foto nella quale lei è spupporeggiata e tutti a pensare :"che spreco.." "ma guarda un po', esistono fessi che mollano una donna del genere..".
Per lui invece, scelgono la foto peggiore in assoluto, quella dove sembra malato, anziano, sconosciuto e psicopatico.
Ma io gli voglio bene e voglio mostrarlo come dovrebbe, cioè, un single bello, affascinante e fortunato, perchè ha una personcina come me che gli fa più promozione anche del suo agente.
E, parliamoci chiaro, costerebbe anche molto meno..

giovedì, ottobre 11, 2007

NON C'E' TRIPPA PER GATTI

Lei è bellissima, fredda come un ghiacciolo alla menta e inadatta a fare qualsiasi cosa richieda un minimo di vitalità. Questo spot, secondo me, rappresenta tutto quello che un creativo NON dovrebbe fare. La protagonista ci sta come il cavolo a merenda, perchè non è detto che se si ha a disposizione Monica Bellucci le si possa far pubblicizzare di tutto, dal rossetto, alla carta igienica, o dal profumo, al gelato Valsoia. Questa donna deve farsi fotografare e basta. Se le viene in mente di recitare, molto meglio se lo fa parlando in perugino che almeno rimane più simpatica. Ma vederla correre con fare giocoso e ridere come se avesse vinto ventimila euro al Gratta e Vinci, è molto difficile da credere. La musica, poi: date un'occhiata qui sotto e ditemi se c'è trippa per gatti. Io dico di no, e voi?



martedì, ottobre 09, 2007

SABATO SERA CON GASTRITE

Il mio ultimo sabato sera è stato di quelli un po' così.
Causa una brutta gastrite di Sara Sidle,abbiamo optato per una sana cenetta in compagnia della nostra amica Betty.
Molte chiacchiere, qualche bicchierino di vinellino rosso (che la malatina ha solo annusato) e petto di pollo con contorno di patate lesse (ma arricchite da un battuto di prezzemolo ed aglio che ha dato loro tutto un altro saporino) .
Dopo aver chiacchierato anche l'anima, ci sediamo sul divano con l'intenzioni di gustarci un bel filmetto in dvd.
Inizia la discussione su cosa vedere.
Intanto, accendiamo la televisione. Un giovane ci appare in video con gli occhi pieni di lacrime, la voce roca di Maria De Filippi legge una lettera strapplacrime e dalle scale arriva Alessandro Del Piero. Siamo ammaliate, anzi, la Sara si inalbera e ci sgrida come una mamma incazzosa, ma la Betty sogghigna e mormora : "io di solito guardo anche Il Treno Dei Desideri..".
Io rido beffarda, (come se...ma già lo sapete) la Sara continua sempre più ad inalberarsi, ma generosamente preme il tasto 1 del telecomando.
Anche lì, si piange calde lacrime per la morte di un padre, la Clerici vestita da fatina rosa imita paurosamente la Carrà e la Betty ci confessa che tutte le volte che vede il programma le scappa sempre la lacrimuccia.
La Sara è sempre più nel panico.
Ad un certo punto io e la Betty ci alziamo dal divano per fare non ricordo cosa, e la Sara si impossessa del telecomando, premendo il tasto 3.
Un Giorno In Pretura, altro dramma con un gay che uccide a sangue freddo. Viene completamente rapita dall'avvenimento nefasto e di colpo cessa di parlare e di inalberarsi. Il processo la avvolge in tutto il suo terribile accadimento e ci accorgiamo di averla persa quasi del tutto.
E la domanda che ci siamo poste, successivamente dopo, è stata la seguente: possibile che di sabato sera la tv italiana sia piena solo di piagnistei e di drammi umani? Mettiamo il caso che una persona abbia il lettore dvd guasto e un febbrone da cavallo in contemporanea ad una massiccia forma di insonnia, a quale santo dovrebbe votarsi, secondo i vari Illustri Direttori di rete?
Lo so, "potrebbe leggere un buon libro", ma supponiamo che sia prossima ad un trasloco e li abbia già tutti impacchettati, come potrebbe trascorrere un sabato sera senza straziarsi di lacrime calde?
Di sicuro, io non voglio piangere, non mi va di fare mie le sciagure degli ospiti della De Filippi, che hanno situazioni familiari tali, che al loro cospetto la faccenda delle mie sorelle dominicane è la normalità assoluta.
In tv si dovrebbe, forse, ridere un po' di più che non fa mai male, anzi, direi proprio il contrario.
Ma probabilmente il sabato sera un piantino ci movimenta leggermente la serata, pensano loro, quando in realtà ci sarebbe tanta di quella voglia di farci due risate che nemmeno se la immaginano.














domenica, ottobre 07, 2007

MUTAMENTI GENERAZIONALI PERICOLOSISSIMI

Ricordo alla perfezione quello che pensavo nei gloriosi anni 80: "io non cambierò mai, nemmeno a 40 anni. Se ora porto i capelli col ciuffo blu, gli anfibi, le spalline e le calze a righe bianche e nere, figuriamoci se da "vecchia" sarò uguale a tutte le altre donne"
Erano proprio le spalline la mia convinzione maggiore. Non me ne separavo mai, le portavo anche sotto le t-shirt ed andavo fierissima di quell'aria da combattente che davano quelle adorabili spalle da lottatrice.
Lo stesso valeva per le calze a rige di Cavallini che mettevo sotto i ciclisti neri di lycra. Ero convinta che il look di allora sarebbe stato mio per sempre, che i Duran mi avrebbero accompagnato alla menopausa e che avrei continuato ad andare a ballare alla discoteca Concorde fino al primo segnale evidente di rimbambimento.
Naturalmente, non è andata così, anche perchè, se così fosse stato, ci sarebbe stato più di un motivo per internarmi. E, proprio in questi giorni ho verificato quanto si possa cambiare nel corso della vita.
Mio padre, uomo che ne ha combinate non so più quante, uomo che oggi vive l'incedere del tempo rasserenato da una nuova armonia familiare, uomo che ha sempre amato vestire colori fortissimi, camicine da ventenne, cravatte bizzarre e chi più ne ha più ne metta, l'altra mattina ha sorpreso mia madre con un'inaspettato oggettino che definirei, ardito.
Innanzitutto, ha comprato il settimanale "Di Tutto", rassegna variopinta di pettegolezzi assortiti, con il preciso intento di impadronirsi di LUI, che veniva venduto in abbinamento.
Si era precedentemente prenotato in edicola per riuscire ad ottenere l'oggetto del suo desiderio, qualcosa che forse dieci anni fa avrebbe gettato nel cestino senza nemmeno pensarci due volte di più.
Oggi invece no, lo ha scelto, voluto e comprato.
Ecco a voi, l'orologino da muro che mi ha fatto capire che, se oggi non porto più le calze di Cavallini e gli anfibi del Dr. Martens, non è che mi debba ancora preoccupare più di tanto!


giovedì, ottobre 04, 2007

SBUCCIAMOLO, NEL SENSO, TOGLIAMOGLI PROPRIO LA PELLE

Era inammissibile che non parlassi un po' de "L'Isola dei Famosi", se non altro per non smentire la mia fama di divoratrice di reality, che sento di poter condividere con la mia amica Roberta.
Ma non è tanto l'Isola, stavolta, a interessarmi, in quanto, in questa edizione si vede più del solito che è finzione pura e come sempre la Ventura orchestra il tutto usando prevalentemente una parola : "insòmma", con l'accento sulla O.

Ma lui, Cristiano Malgioglio, la Regina Madre della spiaggia, colui/colei che manipola quel nugolo di naufragati stipendiati, la persona che fa la barba a Francesco Coco e che oggi ha versato calde lacrime finte perchè quest'ultimo si era fatto male a un dito.
Innanzitutto, parliamo della carriera da paroliere,di Malgioglio.
Grandi pezzi per Mina, come "Ancora, ancora ancora,", "Testardo io" per Roberto Carlos, e "Caro Berlusconi", per se.
"Cocktail d'amore" per Stefania Rotolo, "Ciao cara come stai", per Iva Zanicchi e "Sbucciami" per se.
Non so se è chiara questa scelta bizzarra.
Ma partiamo dal presupposto che io lo detesto. Proprio mi infastidisce sentirlo spettegolare come una vecchia comare, viversi L'Isola come se fosse in un villaggio vacanze, steso sull'asciugamano a delegare alle, sue/suoi, ancelle, di portargli il cocco piuttosto che il pesce.
E poi, parliamoco chiaro, a dimostrazione che questa stanca Isola ha un barlume di verità, voglio proprio vedere il pezzo di ricrescita sul suo ciuffetto biondo.
Ma quest'anno tutto è ribaltato: Coco che ha deciso di far fuori l'unica bella ragazza rimasta dell'Isola (Miriana Trevisan); Cecchi Paone, da gay che doveva essere, è l'unico che ha baciato scherzosamente una puppa a Lisa Fusco; Vittorio il finanziere, dicono, sia fidanzato con Stefano Gabbana e le voci su una sua presunta gaiezza si rincorrono sul web; Manuela Villa non vuole essere toccata da nessuno manco per scherzo.
Dico soltanto che Malgioglio è considerato l'anima di questa edizione dell'Isola, come fu Albano a suo tempo e come è stato Ceccherini lo scorso anno.
La mia idea è che quest'anno sarà l'ultima edizione, almeno fin quando la Ventura non imparerà qualche nuova parola e uno come Malgioglio tornerà a fare l'opinionista simpaticissimo da Carlo Conti.
E ora, aspetto che qualcuno mi consigli di leggere un buon libro.







martedì, ottobre 02, 2007

QUESTO DONNINO STANCO

Non so voi, ma io per addormentarmi ho bisogno di un po' di televisione, magari anche un filmetto di serie C in sottofondo, l'importante è che non mi agiti e riesca a tenermi calma e tranquilla.
Ebbene, domenica sera è stata una di quelle serate durante le quale avrei avuto bisogno di sdraiarmi bellin bellina nel mio lettone, di accendere la televisione e gustarmi, che so, una replica di "Sex and the city" su La7 come accadeva qualche tempo fa.

No, ma è presto, allora mi sintonizzo su Rai 1 e mi imbatto nel fascinoso faccione, nonchè fascinosissima voce, di Luca Ward. Lo vedo e lo sento in tutto il suo splendore, mi lascio cullare dal suo timbro maschio, ma immediatamente dopo le mie orecchie odono uno scempio che mi fa drizzare indispettita sul letto.
La voce, ma soprattutto, l'immagine di Lorena Bianchetti che duetta in un pezzo recitato con Luca Ward, mi annichilisce e mi strazia allo stesso tempo. Un momento di televisione da cancellare dalle teche Rai, con questa donna fuori luogo in qualsiasi cosa faccia, che cerca di dare un senso alle parole che sbircia da un gobbo dietro le spalle del suo partner apparentemente in un disagio imbarazzante.
Niente da fare, penso io, così non ce la farò mai ad addormentarmi.
Allora premo il tasto 5 del telecomando e arriva il compare di Toni Capuozzo, del quale mi sfugge il nome, che ci illustra i vertiginosi aumenti del pane. Visto che l'indomani mi aspetta una puntatina all'Ipercoop per approvvigionamenti vari, vengo presa da un moto di sconforto e sempre più disperata cambio canale.
Un faro nel buio: su La7 ci sono Carrie e le sue amiche!
Colma di belle speranze, mi sintonizzo sul canale, pregustandomi già un tuffo tra le braccia di Morfeo che avrebbe fatto invidia a Klaus Dibiasi negli anni d'oro.
Ed ecco che, mentre fino a qualche settimana fa il logo de La7 sarebbe stato portatore sano di notti leggere e soavi, in questa ultima domenica di settembre, il dramma sta per abbattersi su questo donnino stanco.
Già il titolo è quello che è ,"Il miglio verde", ma l'omonimia non mi spaventa più di tanto, che vuoi che sia, penso io, di certo si parlerà di cinema. A quest'ora non saranno mica matti!
E invece si, Rula Jebreal, vorrebbe che io mi addormentassi mentre il tema della pena di morte mi culla di sottofondo e mi lacera la coscienza. Dovrei abbandonarmi a Morfeo con le immagini tristissimi di volti disperati, straziati, lacerati e le testimonianze di parenti e condannati a morte che raccontano le proprie disperazioni mentre le mie membra tentano un rassegnato rilassamento di fine giornata.
Perchè in seconda serata, quando una disgraziata cerca solo di addormentarsi al ritmo, per esempio, di un filmetto tipo "Proposta indecente", o un telefilm della serie "Sex and the city" (in replica, s'intende) o un programmino gradevole come "Lo schiaccianoci", si trova invece invasa da disgrazie, sciagure, problematiche, defunti, drammi, vita vissuta nei sobborghi, miserie umane, delinquenti e omicidi efferati?
Alla fine ho preferito contare le pecore, ma vi assicuro che non è stata la stessa cosa.