Fra le tante schifezze che ci propina la televisione in questo principio d'autunno, ci è andata di lusso che nessuno abbia tirato fuori dal cilindro, Giorgio Panariello.Dopo la fallimentare esperienza di quel Torno Sabato, in diretta da Montecatini, la sua sfavillante ed esagerata carriera, ha subito uno inimmaginabile STOP.
E pensare che, negli anni 90, quando era uno sconosciuto comico toscano, ero una sua ammiratrice appassionata. Io e le mie amiche (compresa mia sorella che si era presa una cotta per lui..), seguivamo gli spettacoli che portava in giro con Carlo Conti e altri cabarettisti di Firenze. Battute fulminanti e risate a crepapelle. Peccato poi che i soliti sketch e le solite battute, siano quelle che ha continuato a dire fino a 2 anni fa.
Magari a Napoli non le conoscono, e nemmeno a Milano e a Terni, ma chi ha visto almeno un paio dei primi Vernice Fresca regionali, non può non ricordare che si tratta della solita minestra riscaldata, e pure riscaldata male.
Purtroppo, non lo sopporto, e mi dispiace molto perchè è toscano come me, ha fatto una gavetta lunga e difficile, magari è anche bravo in certe cose, ma quella sua mania di fare gli One Man Show, a mio modesto avviso, lo ha reso presuntuoso e basta.
Mi dispiace che non sia riuscito a sfondare per vari problemi, ma un suo collega, Andrea Cambi, è decisamente molto più simpatico.
La sua comicità si avvicina di più a quella di Massimo Ceccherini, forse meno tagliente, ma con lui le risate sono assicurate.
In ogni caso, mi ritengo fortunata. Dopo la Carlucci, la Bianchetti, Giletti, la Leofreddi , quell'omino di Milo Infante e tutta la truppa dei mangiapane a ufo della televisione, questa assenza un po' mi rincuora.
Spero sia andato a rendersi conto che in lui non vive nè lo spirito di Dean Martin, e nemmeno il talento di Gigi Proietti.
Un bel bagno nella consapevolezza, forse lo riporterà sulla nuda terra.

















