
Non se ne può più di sentire Lino Banfi che esalta i suoi filmetti anni 80 quando pochi anni fa se avesse potuto cancellarli dalla sua vita lo avrebbe fatto. Se ben si ricorda, ai tempi del primo Nonno Libero, la sua ambizione era quella di far dimenticare quella comicità così casereccia e grossolana che gli aveva portato tanta fortuna. Diceva di voler fare altro e così è stato fino a qualche anno fa.
In Italia abbiamo la memoria corta e si è visto ampiamente con Tognazzi; dopo un po', come si dice, "chi muore giace e chi vive si da pace", quindi largo ai vivi e a quelli che si auto promuovono fino allo sfinimento, come Banfi che per finire sui giornali direbbe qualsiasi cosa.
Renzo Montagnani tace per forza di cose, ma mi piacerebbe che si ricordasse anche lui in quanto icona di un certo cinema degli anni 80.
Poi è arrivato Quentin Tarantino che , pare, si sia inchinato davanti a lui dopo aver visto un suo massaggio ruspante a Barbara Bouchet in un film dei tanti della serie.
Ma chi si ricorda di Renzo Montagnani? Lui era uno dei principi della commedia anni 80, un attore capace e versatile che non viene mai rammentato e nemmeno un tantino incensato. Ha fatto parte della categoria dei comici della commedia scollacciata e lo ha fatto in maniera egregia. Ci ha portato allegria e buonumore come e più di Lino banfi che a me personalm
ente ha sempre fatto ridere meno di niente. Montagnani non ha fatto in tempo a rinnegare il suo lavoro perchè ci ha lasciato molti anni fa quando era ancora giovane, ma mi piacerebbe che si smettesse di glorificare Banfi e la Bouchet, solo perchè Tarantino ha scoperto l'acqua calda.

Renzo Montagnani è stato un pilastro della commedia anni 80, ha recitato in non so quanti film ed avrebbe avuto il medesimo percorso di Lino Banfi se la morte non lo avesse portato via prematuramente.

Renzo Montagnani tace per forza di cose, ma mi piacerebbe che si ricordasse anche lui in quanto icona di un certo cinema degli anni 80.
L'unica cosa è parlarne a Quentin Tarantino, a questo punto solo lui può riportare in auge un attore che l'Italia ha dimenticato come se non fosse mai esistito.