Negli anni
80, quando la gioventù, per l’esattezza la mia, mi divorava con quella
meravigliosa e indimenticabile voglia di vivere, avevo una idea fissa in testa.
Ok, la prima era quella di diventare scrittrice, la seconda era quella di
essere la groupie del cuore di Miguel Bosè. Ricordo che all’epoca c’erano due
ragazze che seguivano il tour con il camper insieme ai genitori ed io sognavo e
anelavo di fare come loro. Con o senza genitori per me era poco rilevante anche
se, ripensandomi oggi com’ero ieri, poco mi ci vedevo da sola a viaggiare con
sconosciuti su e giù per l’Italia. Però c’era Miguel e questo era più che
sufficiente, nonostante l’adolescenza mia di quegli anni era totalmente diversa
da quella delle sedicenni di oggi. In
più, e la cosa mi rammaricava ieri e mi rammarica ancora oggi, il mio
Miguel non ha mai accennato particolare simpatia per noi fans, anzi, con la
lacrima in tasca dico che se avesse potuto investirci con la macchina lo
avrebbe fatto. E qualche volta ci è anche mancato poco, ma io lo amavo anche se
mi maltrattava e mi ignorava. Io, con i miei pantaloncini corti, i miei capelli
lunghi e la faccina pulita, lo seguivo durante tutti i concerti che dava a
Bussoladomani. Con le amiche partivamo con il pullman la mattina alle nove a passavamo
l’intera giornata a fare la posta tra l’hotel Caesar di Lido di Camaiore e il
tendone. E’ capitata una sola volta che ci concedesse di assistere alle prove e
non dico che mi sembrava di essere in paradiso, ma quasi. Una cosa di pochi
minuti però, perchè inspiegabilmente ci cacciarono per ordine suo che non ci
voleva tra i piedi. Niente, lo amavo lo stesso e in maniera sempre più
concreta. Volevo essere la sua groupie del cuore che poi lo avrebbe sposato
come era successo ad Angie con David Bowie. Mi sentivo molto Angie, nonostante
tutto, di lui conoscevo qualsiasi cosa tranne di che colore portava i calzini perché non lo
avevo mai visto senza pantaloni. Il sesso che immaginavo con lui però non era
fine a se stesso perché era l'amore puro e sincero di una adolescente anni 80 che
non usava nemmeno il rossetto.
Naturalmente
non sono mai diventata la sua groupie. Con una faccia tosta che non mi
apparteneva, riuscii a conoscere parte della sua band del tempo, loro sono
sempre stati molto carini e rispettosi con me, con noi amiche che ambivamo a
LUI ma che a LUI non siamo mai arrivate nonostante gli agganci. Di Miguel non
ho nulla, nemmeno una foto insieme che avrei incorniciato in una cornice a
cuore ed avrei appeso in camera, in salotto e all'’ingresso di casa per farla
vedere al mondo intero. Oggi Miguel è ancora con me, farà sempre parte della
mia vita ma l’idea di essere la sua groupie è sparita così come la mia
collezione di articoli su di lui che la mia adorata nonna ha buttato via anni
dopo senza nessuna pietà. Se a 16 anni mi ignorava e credo non abbia mai
posato mezzo occhio su di me, oggi forse mi travolgerebbe con lo schiacciasassi
se mi incontrasse. Tuttavia, da ex aspirante groupie innamorata, coltivo ancora
una debole speranza di un incontro tra noi. Con poca, pochissima convinzione,
giusto per onorare il mio passato e non sentirmi troppo anziana. Perchè le
Miguelite non mollano mai, fedeli nei secoli, peggio dei Carabinieri.
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