lunedì, luglio 28, 2008

FIORE DI CACTUS VA IN VACANZA


Chiedo scusa ai miei amichetti e ai lettori occasionali, per la mia inusuale latitanza, ma ho il sentore che sia arrivato il momento di prendermi una pausa.
Sarà che questo fine settimana è stato all'insegna del brivido, perchè la Zoe non è stata bene e io e la Sara abbiamo passato un venerdì pomeriggio dal veterinario più morte che vive. Per fortuna aveva solo mangiato qualcosa che le aveva fatto male, ma vederla con la flebo è stato un pugno nello stomaco. Lo so, siamo troppo apprensive, ma ormai lei è come se fosse la nostra bimbina e non potremmo fare diversamente.
Dopo tanta paura, per risollevarci, ci siamo sparate una bella seratina della Magica Buccola, con la nostra solita amica Betty e ci siamo decisamente rigenerate!
Ho davvero bisogno di rilassarmi e di ritagliarmi un po' di tempo per me, quindi, naturalmente e sfortunatamente, sempre senza prendermi una vera e propria vacanza, mi allontanerò per qualche tempo dal pc.
Voi, divertitevi e cercate di trascorrere un'estate serena e piena di tantissime cose belle.
Se vi va, ci rileggiamo il prossimo mese, fermo restando che io una sbirciatina ai vostri blog ce la darò sicuramente, ormai siete diventati una piacevolissima abitudine.
Un bacio a tutti e a presto.


giovedì, luglio 24, 2008

IL MANAGER CON LA MAREA

Ho provato a difenderlo in passato, si sa, nella vita ognuno è libero di fare le esperienze che meglio crede e ci sarebbe ben poco da spettegolare.
Però stavolta suppongo che anche se fossi armata di tutte le mie buone intenzioni, sarebbe veramente difficile.
Lapo Elkann e una allegra brigata di buontemponi, forse annoiati dalla solita e pallosissima vacanza a Capri,
hanno preso in prestito, diciamo così, un taxi fuori servizio e si sono messi a spingerlo per le strade della località vacanziera. Un tassista ha osato protestare, richiamandoli all’ordine, e la risposta da laureato di Lapo è stato: “ il taxi è Fiat (Marea) quindi è mio”.
Non credo che servano ulteriori spiegazioni, questo ragazzo è esattamente quello che la gente si aspetta che sia.

La cosa ridicola è che il proprietario del mezzo si è messo anche a difenderlo, forse ha creduto che una leccata d'ano poi tanto male non gli avrebbe fatto.
Comunque, la
voglia di divertirsi che poi diventa cretineria, è un po’ tipica di questo tipo di persone. Soldi che escono dalle orecchie al posto del cerume, quindi automaticamente ecco che arriva l’arroganza del “leinonsachisonoio”, roba vecchia che ormai sentiamo dire da cani e porci.
Ma da Lapo mi sarei aspettata qualcosa di diverso. Non so perché, ma pensavo che la sua brutta esperienza lo avesse reso diverso dai soliti rampolli sbruffoni e annoiati, ma evidentemente ho sempre preso lucciole per lanterne.
Ora è pronto a chiedere scusa e la cosa mi sembra più che normale, tantopiù che il giovanotto non ha 18 anni e la cosa diventa anche più ridicola.
Si, perché questa è una figura di merda di dimensioni cosmiche che un manager come lui dovrebbe guardarsi bene dal fare, se non altro per la sua immagine sul lavoro.
Che poi non so bene cosa faccia per vivere, forse quegli occhiali che costano quanto 2 mesi di stipendio normale, fattostà che se dovessi avere a che fare con lui per questioni lavorative, lo rivedrei sempre intento a spingere la Marea di qualcun altro, blaterando che in realta è sua perché è Fiat.
Tanta gente l’hanno rinchiusa per molto meno.

martedì, luglio 22, 2008

IL TEMPO DELLE MELE

In queste bellissime serate nelle quali la calura afosa sembra averci temporaneamente abbandonato, mi sono trovata per caso a ripensare al mio primo amore.
Ma non solo. Ho ripensato alla mia adolescenza, così diversa da quella di molte ragazzine di oggi, e alla mia cosiddetta “prima volta”.
Ero molto giovane, ma anche fidanzata da 1 anno e 8 mesi, lo ricordo ancora, e questo mi dava la forza di affrontare questa cosa immane con lo spirito di colei che, anche se piccina, era pur sempre “fidanzata in casa”.
Il fatto successe a casa del mio fidanzatino. Eravamo da soli e tutto sulla carta sarebbe potuto essere perfetto, a parte il fatto che Gabriele per me fu il primo in tutto e per tutto, mentre lui a 16 anni aveva l’esperienza di un 60enne frequentatore di bordelli russi.
Non sto a descrivere quello che tutti voi potete mmaginare, mi limito a dire che la cosa mi piacque meno di zero e che il dolore mi convinse che quella sarebbe stata la mia prima e ultima volta. Cavolo, chissà che mi aspettavo.

Naturalmente le volte successive le cose andarono meglio, un po’ come quando detti il mio primo bacio: non vomitai per decenza, ma tutto quel rimescolamento per me fu una spiacevolissima scoperta. Nei films non funzionava così, tutto era asciutto e delicato, mentre il 60enne travestito da 16enne frequentatore di bordelli russi, mi acchiappò con maschia risolutezza e mi mostrò che non è tutto oro quello che che luccica.
Anche dopo questa traumatizzante esperienza, successivamente ci fu una riconciliazione tra me e la cavità orale altrui, il mio fidanzatino era esperto più di Califano, quindi riuscì ad insegnarmi tutta la questione al meglio delle sue ottime possibilità.
E siccome mi piace farmi anche i fattacci vostri, vorrei tanto sapere se è stato solo per me un iniziale inno allo schifo. Sarà che ero giovane e ingenua, forse il fidanzatino 60enne è stato un po’ troppo smaliziato, ma il mio approccio col sesso non è stato dei migliori.
La cosa bella che ricordo, e che fa molto onore al giovane Califano , è stata la colonna sonora del nostro primo incontro intimo amoroso. Nell’altra stanza lo stereo diffondeva le note di “Your Song” di Elton John, che al momento apprezzai per metà intenta com’ero
a verificare se davvero questa grande cosa di cui tutti parlavano, veramente sarebbe stata sempre così.
Fortuna vuole che poi le cose cambiarono e anche io mi appassionai alla faccenda, mai quanto lui che sembrava un indemoniato, però quando ascolto questa canzone a volte mi torna in mente quel giorno e quasi mi sembra di vedermi.
Ecco, parliamone. La vostra “prima volta” e la canzone che ha accompagnato quel momento.
Un argomento forse un po' da "Italia sul 2", ma la consolazione è che da queste parti Milo Infante sarebbe gradito quanto una padellata sui denti.


lunedì, luglio 21, 2008

IL CIOCCOLATINO ALLA MODA


Okay, lo hanno detto a Studio Aperto e quindi è una cosa da prendere con le dovute precauzioni. Va bene che non è una notizia vera e propria, ma una cretinata che si sono inventati loro per riempire un evidente vuoto, ma ugualmente mi ha fatto ridere con una parte di viso, mentre con l'altra per poco non mi mettevo a piangere.
Hanno trovato la nuova moda dell'estate, questi lazzaroni di giornalisti del canale 6 del mio telecomando.
Secondo loro, è molto trendy, fashion, cool, fate voi, avere un fidanzato di colore.
Ebbene si, questi cervelloni hanno detto che la Canalis, la Yespica e la Salvalaggio hanno lanciato questa tendenza che vuole che il fidanzato sia "cioccolatino".
Ora, capisco la voglia di cazzeggiare e il bisogno impellente di inventarsi questa specie di notizie per giustificare le immagini di queste tre grazie abbarbicate ai fustacci moraccioni, ma se fossi una persona di colore, dico la verità, un po' mi incazzerei.
Non è che stiamo parlando di un accessorio moda come una borsa di Vuitton. Hanno fatto un po' di confusione, questi giornalisti, siccome quest'estate non abbiamo nemmeno un tormentone degno di chiamarsi tale, una notizia pettegola che ha sconvolto i bagnanti mollemente adagiati sotto l'ombrelloni e nemmeno il Festivalbar, eccoli che si inventano questa roba del "black and white" (definizione della giornalista).
Sarebbe come dire che da domani per stare al passo con i tempi, ragazzi, diamoci da fare e cerchiamoci l'amorazzo nero, calziamo le nostre belle Croc nuove di zecca, firmiamo il contratto per un Suv a caso e andiamo tutti a Milano Marittima o a Formentera.
E poi sfoggiamo il maschio o la femmina di colore all'happy hour e sentiamoci tutti dei ganzi perchè siamo entrati a pieno titolo nel mondo dei cretini che ha inventato Studio Aperto.






domenica, luglio 20, 2008

LA SCALA DI IMPORTANZA

Non discuto sul fatto che in ogni professione ci debba essere una indiscutibile (o quasi) gerarchia.
C’è il capo, poi il vice e di seguito tutti i comprimari, o gli operai, o gli impiegati, per dirla in parole povere, i sottopagati, ecco.
Questo accade quasi dappertutto, si sa, talvolta si premiano i meriti ma altre volte si giocano un po’ i ruoli che sono stati stabiliti e capita anche che giochino decisamente male.
E’ il caso del nuovo spot Activia interpretato da Alessia Marcuzzi (
QUI il video).
Non so se avete notato, ma lei è bellissima, con la pelle ambrata, quel seno prorompente e sodo, due spalle da sogno e con un costume bianco (ma anche quello verde addosso a lei sembra di tutt'altro colore) che valorizza quello che la natura ha già valorizzato per conto suo.
Poi c’è la comprimaria, ovvero colei che ha problemi di pancia e che dichiara di sentirsi gonfia come un salvagente.
Sicuramente nella vita di tutti i giorni sarà molto più carina di quello che appare nello spot, ma, a parte il costumino verde Activia che avrebbero potuto risparmiarle, in confronto alla bellezza della Marcuzzi, sembra più un manico di scopa che altro.
Tanto per far risaltare la protagonista in tutta la sua avvenenza, questa povera attrice sembra un po’ ringobbita, con due puppine che il reggiseno si rifiuta di sostenere come si deve e il confronto è ovviamente ad armi impari.
I responsabili del casting, hanno scelto di affiancare al famoso personaggio delle televisione, una ragazza molto magra, come sempre del resto perché dimostrare il gonfiore con qualcuno che un po’ gonfio lo è davvero è quasi un peccato mortale.
Però, visto che hanno scelto un’attrice fisicamente asciutta, come fare per ren
dere la Marcuzzi, meno magra ma più bella e prorompente?
Selezionando quella che ha un seno un po’ cadente, piccolino, e sorretto malissimo, tanto per rendere Alessia Marcuzzi una specie di sirena emersa dalle acque.
Il risultato, a mio avviso, è una coppia di amiche che televisivamente parlando, non fa un gran bell’effetto.
La ragazza con il costume verde, a parte il colore che non le dona, sembra 10 volte peggio di quello che è, mentre la Marcuzzi appare 2000 volte più bella di quando conduceva il Grande Fratello.
Non so se chiamarla “scala di importanza” o se esiste un altro nome, però è indubbio che a volte vengono compiute delle scelte facili e infelici, per il solo gusto di riconfermare qualcosa che è già chiaro senza bisogno di fare inutili confronti.
La Marcuzzi è un pezzo di donna non indifferente, c’era davvero bisogno di ricorrere a questi mezzucci un po’ furbi per riconfermarlo ai pochi che ancora non se ne sono ancora accorti?

giovedì, luglio 17, 2008

SE VUOI FARE LA VELINA TI CHIUDO IN CANTINA

Se mia figlia mi dicesse: “mamma, voglio fare la Velina”, molto probabilmente la chiuderei in cantina e butterei via la chiave.
Massimo rispetto per la categoria, ci mancherebbe, ma non riuscirei a tollerare che carne della mia carne se ne andasse a sgambettare in tv, sotto le grinfie di Antonio Ricci ed Ezio Greggio e che, come regola impone, mi si fidanzasse col calciatore miliardario e sciupafemmine.
Mi fa una rabbia tanta vedere alle selezioni queste madri, ballerine mancate e frustrate, che proiettano il loro desiderio di finire in uno studio televisivo, sulle figlie più belle delle media, ma non necessariamente. Vai tesoro che poi diventi famosa, ma, dico io, una bella scuola per imparare a fare un minimo no, eh?
Molto più facile saltellare col Gabibbo e rilasciare le interviste a Signorini, piuttosto che imparare concretamente a fare qualcosa. Anche perch
é per la scuola si paga, mentre per saltellare si guadagna più che bene, non so se è chiara la questione.
Nel caso delle Veline, come in quello di tutte le “ine” che sono passate sul video, uno dei meriti principali va a madre natura. Poche doti e molta costanza nella dieta, forse anche qualche ora di palestra in più, ma il talento richiesto è solo questo.
Ed una mamma non dovrebbe gioire di tanto niente, non dovrebbe compiacersi se la figlia finisce a fare la Meteorina da Emilio Fede, anzi, io a quel punto forse mi macchierei di un crimine sanguinolento.
Mia figlia però sarebbe salva, almeno per il momento, uno lo avrei fatto fuori.

martedì, luglio 15, 2008

LA SERATA DELLA MAGICA BUCCOLA

Una calda serata estiva e una cena frugale. Sta per iniziare la “Maratona di Cuore Selvaggio”, comunemente detta anche “Serata della magica Buccola”, (così denominata per l'orecchino super sexy del personaggio, che solo a vederlo, ci fa struggere tutte e tre di passione che dire carnale è dire poco) durante la quale tre amiche vicine o sopra i 40 anni, si lasciano dietro le spalle tutta la maturità con la quale sono costrette a scendere a patti praticamente tutti i giorni.
Quella sera a settimana, non ce n’è per nessuno: divano, dvd tarocchi e tutta la magia di una telenovela che ha lasciato il segno. Forse l’unica, perchè, il personaggio di Juan Del Diablo è proprio l’uomo che ogni donna alla quale piacciono gli uomini, non saprebbe assolutamente rinunciare.
Infatti, fortuna che siamo da sole, senza orecchie indiscrete. Anche perché dalle bocche di tre donne (e faccio anche i nomi: io, Sara Sidle e la nostra amica Betty) accaldate, con di fronte il petto nudo di Eduardo Palomo e i baci al limite del realistico che si scambia con la sua partner di scena, può uscire qualsiasi cosa.
Ma non pensate subito al peggio, va bene, qualche commento un po’ pepato e degno di un omaccione peloso, ci può anche stare; però ci sono anche i sospiri che svelano una romanticheria che comunemente nessuna di noi 3 possiede veramente.
E’ colpa di Palomo se una sera alla settimana sfidiamo il caldo e la sudorazione copiosa e ci spariamo circa 6 ore di intrighi e colpi di scena.
Lo so che molti di voi queste cose le fanno per “Sex and the city” o “Star trek”. Le maratone non si fanno solitamente per una telenovela, che la mia parente ha comprato on line per una cifra più che considerevole (ma ne è valsa la pena, aggiungo con convinzione).
Però, che relax! Che soddisfazione vedere un bell’uomo d’altri tempi, affascinante, coraggioso, un vero eroe roman
tico pieno di difetti che ci catapulta lontano dal lavoro e dalla problematiche del quotidiano.
Per circa 6 ore, siamo in sua balìa e alla fine della full immersion, ci lasciamo ancora rintronate dall’incedere veloce e imprevedibile della storia.
Potere dell’immedesimazione, ma anche bisogno di evasione con qualcosa che ci fa bene e che ci rende sgarzoline e felici.
La serata Buccola è la nostra nuova moda dell’estate, guai a toglierci questi momenti di delirio divanesco al quale ormai non sappiamo più rinunciare, almeno fino alla fine delle prossime 30 puntate.
E non mi venite a dire, cari e care bloggers, che per voi non è mai esistita una “Serata Qualcosa”, che vi ha portato lontano lontano, oltre i limiti della realtà.
Noi dobbiamo dire grazie a Eduardo Palomo, e voi?



sabato, luglio 12, 2008

LA RAGAZZA DI STOMACO FORTE

Cosa ci vuole per farsi strada nel sordido ambiente dello spettacolo?
Lo sappiamo tutti è inutile ripeterlo, se non ci sono le qualità, qualcosa una si deve pur inventare piuttosto che andare a lavorare sul serio.
Però ci sono situazioni che richiedono qualche sforzo in più. Il lavoro c’è, tutto sta nel riuscire a mantenerselo e accontentarsi del dignitoso stipendo che ti viene retribuito.
Per una serie di faccende che vi consiglio di leggere attentamente
QUI, qualcuna ha deciso che la soluzione a tutti i problemi, è quella di foderarsi lo stomaco d’amianto e proseguire un sentiero facilissimo, a patto che poi non si abbiano problemi di rigurgito.
Fare l’annunciatrice è un lavoretto da niente, non è remunerativo come dovrebbe, e il Presidente per la sua ragazza vuole qualcosa di più.
Poi penso alla
mamma di questa signorina, quando si faceva rincorrere da Claudio Amendola in quel film anni 80 che mi è tanto piaciuto e che rivedo sempre con piacere. Penso alla nonna, attrice di successo di molti anni fa.
Penso a lei e a suo figlio che un giorno forse leggerà questo articolo e si domanderà se è tutto vero o sono solo cattiverie scritte solo per ferire il Capino dai capelli come Big Jim.
Nel frattem
po le voci si rincorrono, il dubbio si insinua sempre più prepotentemente e inizi a crederci sul serio.
Non riesci ad immaginarteli insieme, o meglio, non ti immagini lei e cerchi ancora di più di non pensare a quel Cosino orrido che si da da fare.
Anche perché se ti soffermi un po’ nel tentativo di visualizzare il tutto va a finire che vomiti pranzo, colazione e cena.

giovedì, luglio 10, 2008

VIPPAZZI INFOIATI


I personaggi famosi sono tutti dei viziosi, hanno poco da dire che il loro ambiente è uguale a quello degli impiegati. Probabilmente anche gli impiegati avranno le loro belle perversioni, così come anche gli operai, i commessi, i commercianti e chi più ne ha più ne metta.
I vippazzi però, hanno la (s)fortuna di stare quasi costantemente sotto assedio dei fotografi, quindi riusciamo anche a sapere quante volte vanno al gabinetto è quanti peli hanno sotto le ascelle.
In molti casi però è anche ganzo per loro giocare un po’a fare i trasgressivi, quelli che“iofacciocomemipareesemibeccanochisenefrega”, salvo poi rincorrere il paparazzo per dargli una notevole sequela di mazzate. Ma anche ringraziarlo per il servizio fornito.
Prendiamo Manuela Arcuri: statuaria oltre misura e un po’ disadatta nella professione, diciamo le cose come stanno.
Ora è in vacanza con il nuovo fidanzato e l’amica del cuore. Ma ti pare che il suo rapporto con l’amica del cuore sia uguale a quello che possiamo avere noi ragazze dei blog? Figuriamoci, a meno che qualcuna di noi non si sia fatta sbaciucchiare il basso ventre nella piscina dell’hotel. Non dal fidanzato, attenzione, dall’amica.
E Francesco Coco? Arrapato e con gli ormoni scatenati da 15 enne libidinoso, si va ad appartare in macchina, prendendo la sua lei del momento a cavalcioni, completamente ignaro (si, come no) della presenza dei fotografi poco lontano. Anche perché non era a Lamporecchio, ma, presumo, a Milano.
Dopo l’uscita di queste immagini piene di poesia, forse uno dei due si sarà risentito ed avrà dichiarato che è stufo di questa invasione della privacy e che anche loro hanno diritto ad una vita normale, ecc ecc.
Le solite menate per non ammettere che si fa meno fatica con una fotografia disgraziata come questa, che con una partecipazione sempre disgraziata a”L’Isola dei famosi” o con 2 puntate di una fiction per Canale 5 vista da 100 persone e rinnegata da 99.
Si torna sempre al solito discorso: basterebbe avere un briciolo di talento in più e un po’ meno voglia di copertine e pagine di “Chi”.
Alfonso Signorini intanto si frega le mani, loro sbuffano e fanno finta di spazientirsi come le vere stars, ma sotto sotto, come si dice dalle mie parti, “pisciano e ‘un sentono”.

martedì, luglio 08, 2008

UFFICIO CASTING : NOVELLA 2000

Il cine-cocomero è la versione estiva, secondo i fratelli Vanzina, del cine-panettone. Un tentativo coraggioso di portare le famiglie al cinema anche in estate, proponendo qualcosa di nuovo che non sia l’ennesima replica in cartellone di qualsiasi località di villeggiatura.
Io non ho visto “Un estate al mare” e non per una qualsivoglia forma di snobismo, ma solo perché non mi piace il cast e nemmeno questo tipo di film all’italiana.
Una cosa però che mi stupisce è la presenza di Gigi Proietti.
Posso comprendere l’esigenza di lavorare e di raggranellare un bel po’ di euro, ma il solo fatto di apparire nella stessa pellicola in cui appaiono Anna Falchi e Alena Seredova, per un attore del suo calibro, è sinceramente avvilente.
Ambedue nascono, artisticamente parlando, non si sa cosa. La Falchi, immediatamente dopo la fine del suo matrimonio con Stefano Ricucci, è tornata a lavorare con una preoccupante assiduità. Non ne fa bene una, ma anche lei è della serie” non so fare nulla ma tanto qualcosa mi fanno fare lo stesso, quindi, perché perdere tempo ad imparare?”.
La Seredova è simpatica come un sasso in una scarpa stretta e professionalmente si è mossa un po’ su tanti fronti senza avere ben chiaro in testa quale dovrebbe essere il suo futuro. Di certo è la madre del figlio del portierone Buffon, e questa cosa ormai è chiara come l’acqua di Porto Cervo.
Poi c’è Lino Banfi, che dopo tutte quelle arie sul cambio di rotta, è tornato a fare queste commedie buttate giù alla meno peggio, lasciand
o perdere l’ambizione che lo aveva portato a misurarsi anche su altri fronti.
Sarà che ci sono delle attrici, come le due sopracitate, che secondo me sono capaci di rovinare qualsiasi cosa. Non sono brave e invece mi sembrano convinte di esserlo; purtroppo attrici di commedie non ci si improvvisa, mi viene in mente Monica Vitti e penso che come lei ancora non ci sia nessuna. Ed è questo, a mio avviso, l’errore più grande del nostro cinema: puntare su personaggi così, belle donne senza nessuna formazione, solo un bel corpo e un nome da copertina.
Invece di preoccuparci soltanto di far bene films più importanti, sarebbe l’ora che qualcuno si ricordasse che i grandi attori e le grandi attrici sapevano anche far ridere, e sapevano farlo benone.
E i produttori riuscivano a mettere insieme un cast degno di nota, senza bisogno di spulciare gli ultimi numeri usciti di Novella 2000.

lunedì, luglio 07, 2008

SCRIVIMI UNA CANZONE

Io non me ne ero mai accorta, e forse nemmeno Jovanotti, mi sa, comunque la Valeria Marini ha scritto sul suo libro che un grande successo di Lorenzo, lui l'ha scritto pensando a lei.
Ci sarebbe stata una storia tra i due, forse durata 5 ore, ma che ugualmente meritava di essere fermata in una canzone, guarda caso, divenuta una hit.
Nelle rivelazioni della Valeria, non mancano nemmeno due interruzioni di gravidanza, dopo che lo ha detto anche Simona Ventura, abortire è diventato un segreto da tirare fuori al momento opportuno, tipo colpo di scena.
Ma la cosa che mi ha colpito, è stata quella roba della canzone.
Sembra quasi che se un cantante va a letto con qualcuno di famoso, automaticamente deve dedicarle una canzone che immediatamente diventa un successone.
Se capita a noi, con la medesima durata del rapporto che ha avuto la Marini con Lorenzo, è già tanto se si ricordano che faccia abbiamo e col cavolo che ci dedicano qualcosa.
Non so se sperare nella smentita di Jovanotti, come fece a suo tempo Vasco Rossi con Barbara D'Urso per la solita questione, o augurarle un suo penoso silenzio.
Poi sarà anche tutto vero, non voglio dire nulla, però queste dichiarazione ritardate, infilate tra un Cecchi Gori e una premonizione sul cambio di governo, mi sembrano più che altro delle novelline farcite per vendere una copia in più della sua opera prima.
Comunque, tanto a questo punto tutto è possibile, sappiate che questo brano il suo autore lo ha scritto per me. Ci siamo visti ad un concerto, moltissimi anni fa, io ero in prima fila e lui, ispirandosi ai miei caldissimi occhi scuri, si è sentito pieno d'amore e mi ha dedicato questa canzoncina.
E che qualcuno mi smentisca, perdinci!





sabato, luglio 05, 2008

LA VOCE DI RIFERIMENTO

Ogni periodo ha il suo punto di riferimento musicale femminile: negli anni 80 c’era Whitney Houston, negli anni 90 Celine Dion e oggi Amy Winehouse.
Nessuno è come lei, si dice, ma poi alla fine stanno uscendo fuori suoi cloni come funghi.
Tutte le cantanti nuove hanno qualcosa che la ricorda, o almeno questo dice la stampa o l’orecchio esperto. Basti pensare a Duffy, la quale, povera di fantasia come io di euro, ci ha cantato una canzoncina che avrebbe potuto cantare la Amy, aggiungendo poi una voce che la ricorda molto da vicino.
Ennesimo miracolo, Duffy piace un sacco anche grazie alla smaccata somiglianza con la Winehouse.
Poi c’è Giusy Ferreri, uscita da “X-Factor”, che vocalmente è quasi una copia perfetta. Anzi, proprio perfetta non direi, la sua voce è similissima ma, secondo il mio parere del tutto irrilevante, mi sembra un filino più sgraziata.
Mi chiedo però come mai, fino a un paio di anni fa, nessuno si portava addosso questa voce così particolare. Cioè, non è che non l’aveva nessuno, solo che probabilmente era troppo avanti, troppo black per riuscire ad avere un seguito così forte come adesso.
Tutte volevano essere come Giorgia, o come Mariah Carey, nessuno gorgheggiava come la Giusy o la Amy, secondo me anche si vergognavano un po’ perché non se le sarebbe filate nessuno.
Oggi invece, come per incanto, nessun timbro è più bello di quello. Amy è un fenomeno e le altre sognano di assomigliarle perché nessuno canta come lei.

E’ tutta questione di momenti: anche le voci seguono la moda, non me ne ero mai accorta, ma ho capito che le tendenze non risparmiano nemmeno l’ugola.
Gli usignoli come Edith Piaf non incanterebbero più nessuno, in questo periodo se non hai la voce un po’ tremolante e non gorgheggi come si deve, sei solo una povera cantante dal timbro potente che però non “arriva al cuore” e “non da emozioni”.
Teniamo conto che fino agli anni 80 molti uomini cantavano in falsetto e sembrava la cosa più bella del mondo, poi ce ne siamo dimenticati e oggi c’è Amy Winehouse che sembra il miracolo della natura.
Proprio come i pantaloni a vita bassa e i capelli lisci, qualche stagione e poi si ricomincia da capo.