martedì, ottobre 31, 2006

UNA PARRUCCA CAMBIA LA VITA

Non sono propriamente una che sta tanto a guardare il capello, nel senso che non seguo nessuna moda e non sono ossessionata dal mio aspetto fisico.
Però ci sono alcune cose, che non farei mai nella vita, tipo, mettermi le minigonne se non ho un paio di gambe decenti, strizzarmi in un mini abito se ho più di un rotolino al giro vita, e per finire, mettermi le extension se non ho la cura di portarle come si deve.
Una bella testina di capelli fluenti, per una donna, fa la sua bella e porca differenza, specialmente se ad averla è una bellona come Pamela Anderson (vedi foto rivelatrice).
Non discuto il fascino della ex bagnina dai ciuffi cotonati (unica donna al mondo che si tuffa in acqua e ne esce con i capelli freschi di messa in piega), ma non vi sembra che perda gran parte del suo fascino con questa aggiunta posticcia, peraltro messa non proprio benissimo?
E' come vedere Sofia Loren senza parrucca o Tom Cruise senza tacchi, in pratica diventa una qualunque, se non fosse per quel ben di Dio che si porta appresso.
In Italia, questa immagine non la vedremo mai.
La perfezione, uggiosa come le giornate di novembre, delle nostre personaggette pubbliche, ce le allontana dalla realtà del quotidiano. Ve la immaginate Moira Orfei che si monta male la cofana, e la fotografano dall'ortolano, con la calottina spennacchiata e la bocca disegnata a dimensione normale?
In America, vige la libertà più totale, Diane Keaton è stata sorpresa a spasso con i bigodini in testa, e Mel Gibson addirittura con i pantaloni del pigiama.
Le ciabatte sono all'ordine del giorno, e il desiderio di moda comoda dei super vips, rende le loro immagini ,solitamente patinate, quasi a misura d'uomo, che diamine, anche loro fanno la cacca come noi!
Gli italiani, o meglio, i nuovi idoli dello show biz, usano quel finto casual, fatto di jeans Cavalli, t-shirt rigorosamente Guru, e borsettina di Prada, così, tanto per non esagerare. Le scarpette da ginnastica, naturalmente, da più di 100 euro, oppure le ciabattine di Paciotti che costano grosso modo quanto guadagno io in 15 giorni.
E poi, gli emulatori comuni che si cibano di pane e tarocchi, con il pantalone che sembra ma non è, la maglietta che è quasi come quella ma costa un po' meno, e la borsa comprata dal senegalese per 20 euro, uguale uguale a quella originale.
A volte basta poco per sembrare come non si è, basta la firmetta nel punto giusto, una bella parrucca di capelli veri, e il Billionaire ci aprirebbe le sue porte.
Tiriamo indietro la panza, e il privè, come per Bobo e Melissa, diventerà il nostro salottino con vista sulla bella vita.

domenica, ottobre 29, 2006

LA MADRE IGNUDA

Nel momento in cui ho visto la pubblicità del calendario di Antonella Mosetti, ho pensato a cosa avrei fatto io al suo posto.
Mi spiego: mettiamo caso, la natura mi avesse dotata come ha dotato lei. Mettiamo anche caso che avessi, come la suddetta, una figlia di più di 6 anni e meno di 14.
La bambina andrà a scuola, i suoi amichetti la invidieranno per questa mamma così bella e moderatamente famosa,e sicuramente le chiederanno l'autografo o le fotografie con la dedica.
Ora però potrebbero anche chiederle il calendario da appendere nell'officina meccanica del babbo, o sul camion col rimorchio che guida lo zio Giampiero.
E qui, mi sono scoperta tremendamente all'antica e fuori sintonia.
Sì, perchè, nella mia mente di figlia degli anni 70 (per essere precisi, classe 1966, ma come si fa con la mortadella, è sempre meglio arrotondare..), la figura materna dovrebbe essere, non dico irreprensibile, ma perlomeno con i vestiti addosso.
E, allo stesso tempo, se avessi avuto la fortuna di diventare mamma, mi sarebbe piaciuto essere per i miei figli, qualcuno del quale essere orgogliosi, anche senza avere le puppe al vento o il sedere all'aria.
Però forse non avrei potuto offrire loro un patrigno dal cognome importante, o la casa a Forte Dei Marmi,e nemmeno avrei avuto gli inviti per la prima del cartone animato tanto atteso, per di più la poltroncina accanto a quel giovane attore bello e tenebroso.
Ho provato ad entrare in entrambi i ruoli, e per come la penso io, non avrei accettato la mamma ignuda, se fossi stata figlia, e non mi sarei ignudata, se fossi stata madre. Ma non per moralismo, mi piacerebbe che fosse chiaro, la mia considerazione è più per quanto riguarda il ruolo, piuttosto che altro.
Il mio vivere la maternità sarebbe decisamente molto poco attuale, trovo che fare figli non è assolutamente obbligatorio, e nel momento in cui si decide di farli, è necessario compiere delle scelte ben precise.
Ma probabilmente non sono nell'ottica dello star system, oggi le starlette mirano alla carriera e il calendario a puppe all'aria è il mezzo più semplice, più remunerativo, e di sicura presa sul pubblico.
Bene, adesso, dopo questa serie di riflessioni da mammina perfetta,faccio ritorno mesta, nel mio caro, vecchio, rassicurante, Almanacco di Suor Germana, e se cercate una ricettina della torta con le mele cotogne, sfogliatemi a pagina 25.
Se volete invece un culino in posa plastica....beh, passate più tardi che vedrò di darmi una svegliata!


venerdì, ottobre 27, 2006

AAARGHHH!!

In linea di massima, sono disposta a pulire escrementi, urine, vomito, (con moderazione ), e non mi tiro indietro se c'è da svolgere un operazione al limite del disgusto, in situazioni d'emergenza.
Non sono schizzinosa più di tanto, ovvio che se trovo un topo sul mio cammino, probabilmente svengo o mi viene una crisi isterica, ma questo è il mio motivo numero 1 a causa del quale non sarei capace di muovere un dito.
L'altra cosa che mi paralizza, sono le sigarette.
E' più forte di me, per queste miccette ardenti e puzzolenti, ho una specie di odio totale, ma forse anche qualcosa di più.
Vedere il portacenere pieno, gonfio di quelle cosine rattrappite, il più delle volte mi chiude lo stomaco, è capitato anche che mi procurasse dei veri e propri conati di vomito.
Per non parlare dell'odore. Lo so, magari mezzo mondo fuma e trovo quelle cosine anche buone e saporite, per me invece rappresentano l'inferno, e credetemi quando dico che non sto affatto esagerando.
La colpa è tutta della mia famiglia, come spesso succede, perchè tutti, genitori, nonna, parenti in visita, mi hanno fumato in faccia fin dal primo vagito. Ho respirato quella robaccia da sempre, in pratica ho inspirato di riflesso e ho sempre detestato l'immagine della sigaretta, da subito.
Infatti non ne ho mai accesa una nemmeno per provare, ancora oggi se mi capita di toccare un pacchetto, lo prendo con il pollice e l'indice, e lo tengo il più possibile lontano da me. Mi sembra di sentirlo puzzare, e mi sembra che puzzino anche le mie mani, lo so, è qualcosa di incontrollabile che non sono mai riuscita a togliermi di dosso.
Come me ho conosciuto solo mia sorella, anche lei cresciuta a latte e nicotina, ma voi?
Fumate la pipa? il sigaro? preferite le canne?
Oppure avete questo disgusto cronico che vi paralizza, in questo mondo fatto di narici fumanti e portaceneri gonfi come la patta di Rocco Siffredi?

giovedì, ottobre 26, 2006

SE PARLA LA SIMONA

De L'Isola Dei famosi, quest'anno, ricorderemo principalmente la bestemmia di Ceccherini, le ire di Ceccherini, la cacciata di Ceccherini e i pesci di Ceccherini.
Poi, ci verrà anche in mente la campagna omofoba lanciata dalla Ventura, che si è dipanata sostanzialmente sul voler far dire a tutti i costi a Luca Calvani, il suo essere gay.
E giù risate, allusioni, doppi sensi che non ho ancora ben chiaro se lui capisce o finge di non capire.
Fattostà che il suo unico imperdonabile errore è stato quello di non volerlo dare a Sara Tommasi. Tanto per essere chiari.
Ora, se Calvani sia omosessuale o meno, dal mio punto di vista è poco rilevante, ma la cosa scandalosa è voler a tutti i costi trovare lo scandaletto, a costo di passare sopra alla vita privata del vippetto di turno.
Addirittura ieri sera la Ventura gli ha chiesto, naturalmente tra uno sberleffo e l'altro, di fare outing, e quel rintronato dello psichiatra lo ha precipitosamente definito "ragazzo non risolto". Per non farsi mancare niente, si è messo in mezzo anche quel prete da fiction di Tele Fucecchio di Don Mazzi, il quale si è offerto di fare una chiacchierata con il disgraziato, per riuscire a capire la sua personalità, secondo tutti loro, un po' confusa.
Va bene che si tratta di un reality show, va bene che la Ventura è alla ricerca disperata di un caso umano visto che il suo beneamato Ceccherini è stata bannato dalla Rai, ma che si scomodino un prete e uno psichiatra per insinuare la gaiezza un ragazzo che sta cercando il suo posto al sole nel mondo dello spettacolo, mi sembra effettivamente degno del peggior Gepy Fuxas.
C'è stata la sommossa generale per una bestemmia, che tra l'altro io non ho neanche sentito, ma questo pissi pissi, nemmeno tanto velato, ai danni di una persona, non è nettamente più scandaloso e di cattivo esempio per tutti noi?
Visto che stanno cercando in ogni modo di tutelarci, mi sembra che questo chiacchiericcio ai fini dell'audience, non sia tanto meglio del torpiloquio ceccheriniano.
Spero che Luca Calvani, la prossima settimana, esca dal gioco. Sogno che chieda alla Ventura di fare lei, outing, e di rivelare da dove prende tutta quella verve che a volte sa un po' di artificiale.
Volevano gli ascolti?
Senza andare in Honduras, basta far parlare la Simona.

mercoledì, ottobre 25, 2006

MESSAGGIO PERSONALE


Questo post, è dedicato alla persona che credo mi voglia più bene al mondo.
Me lo ha dimostrato e continua a dimostrarmelo, pur senza paroline dolci o smancerie, che decisamente non le apparterranno mai.
Voglio dedicarle queste poche righe, perchè credo che il suo affetto nei miei confronti sia qualcosa di inimmaginabile, e anche la sua soglia di sopportazione ha raggiunto vette molto, ma molto alte.
Le dico grazie e le riconfermo il mio rispetto e il mio sentimento di sorella, che non implica propriamente amore per forza, ma che in questo caso, è vero, e lei lo sa bene.
Un grazie a Sara Sidle per tutto quello che fa, che ha fatto e per l'amicizia che ci lega e che ci legherà per sempre.

martedì, ottobre 24, 2006

GIANNI SPERTI CHE NON C'E'

Nella vita delle persone, arriva quasi sempre il momento nel quale la vita prende una strada inaspettata.
La vita di Gianni Sperti, da dignitosa e affermata, è scivolata giorno dopo giorno nel baratro di Maria De Filippi,(nello specifico, Uomini e Donne) in quella pozzanghera di fango che accoglie anche Karina Cascella, la consigliera di Uomini e Donne.
Entrambi, stanno seduti interi pomeriggi, a dissertare sulla minigonna di, che so, Martina, o a commentare l'esterna di Fernando o Flora, come se fossero i genitori adottivi.
Dopo il divorzio da Paola Barale, sembra che la vita per Gianni abbia smesso di avere un senso. Ha smesso di ballare e si è dedicato anima e corpo al baraccone dei tronisti, tra l'altro prendendo il ruolo tremendamente sul serio.
Commenta le esterne con una competenza che rasenta la pignoleria, scruta gli sguardi dei corteggiatori/ici, in cerca della magagna che potrebbe creare il caso del giorno. Però, sbava di fronte ad una minigonna inguinale, sbandiera invidia per il tronista di turno e sembra quasi il maniaco del parco, quello che quando meno te l'aspetti, apre l'impermeabile e ti fa vedere le vergogne.
Devo dire che il più delle volte il suo ruolo immalinconisce anche lo spettatore più cinico. Vedere quest'uomo, appollaiato su quella seggiolina bassa bassa, che gongola delle conquiste altrui, e poi sospira romantico di fronte al bacio in cinemascope... Non l'ho mai fatto nemmeno io quando sognavo con Il Tempo Delle Mele, pensate un po'.
Però Gianni Sperti sogna, apparentemente almeno, sembra vivere la vita dei protagonisti dello show, tanto che ogni tanto se ne esce con la vocina da primo della classe per fare il solito intervento sbrodolante retorica e luoghi comuni, E tutte le signore del pubblico, che forse in lui vedono il figlio disgraziato, quello a cui prestare maggiore attenzione, si sciolgono in applausi e gridolini di giubilo, per questo giovanotto tanto perbene.
E probabilmente lo sarà, sono sicura che dentro di lui scalpita un uomo diverso, un uomo che non ha bisogno di straparlare, ne tantomeno di leccare il culo alla De Filippi.
Però lo lecca, il suo compito è quello di consigliare e lui consiglia.
Di ballare non se ne parla più, di andare a lavorare, neanche a parlarne, meglio fare la vocina e dire che se le ragazze guardano Giorgio Alfieri, fanno bene, e chi dovrebbero guardare?
Lui ormai non esiste più,e se la Maria lo richiede, sarebbe capace anche di diventare invisibile.

lunedì, ottobre 23, 2006

LA BELLA GENTE

Dalle mie parti, quando apre un locale, o qualcuno ha frequentato una certa discoteca, c'è sempre una domanda che aleggia nell'aire: "Che gente c'era?"
La risposta, per soddisfare appieno l'interlocutore, deve essere la seguente: "C'era un sacco di bella gente!"
Io, giro il quesito: cosa significa, BELLA GENTE? Quale caratteristica deve avere un essere umano sano di corpo e di mente, per avere il piacere di essere annoverato in questa invidiabile categoria?
L'altro giorno, La Nazione, nelle pagine locali, parlava di una cena mooolto esclusiva che si sarebbe svolta in un noto albergo della città. Fra gli invitati, veniva citato l'attore Roberto Farnesi, altri, cosiddetti, vip, dei quali non si facevano i nomi, ma, diceva l'articolo, "sarà presente un sacco di bella gente.
Io non credo di far parte di questo nugolo di fortunati, non tanto per l'aspetto fisico, quanto per il fatto che così si definisce un certo tipo di persona. Presumo si tratti di modaioli forzati dell'abbronzatura, ragazze fintamente chic con la borsettina di Louis Vuitton da esibire come un trofeo. Oppure cavallone con la frangetta che fa tanto Bellucci, maschioni con la magliettina attillata dello stilista trendy e con gli occhialoni di gran moda che arrivano fin sotto il naso.
Quando in un locale non è presente la bella gente, ecco il ritrovo degli sfigati, luogo che nel giro di pochi mesi sarà approdo di coloro che il buttadentro non farà entrare nel posto che tira, quello con i tavoli riservati e con la lista più inflessibile della gestapo ai tempi dei nazisti.
La bella gente è una condizione favorevole, un dono dal cielo, una categoria protetta, ma soprattutto un segno distintivo che ti rimane addosso come se fosse pelle.
Per molti vuol dire essere in grazia di Dio, per altri, c'è il malcelato desiderio di prenderli tutti a martellate.
C'è solo da scegliere da che parte stare.



sabato, ottobre 21, 2006

TACCHI A SPILLO

La mia idea di "ginnastica", forse è un po' antiquata, dal momento che non la pratico da anni, ma almeno dal punto di vista dell'immagine, ho le idee chiarissime.
In palestra si va, o per dimagrire, o per mantenersi in forma, o per sfogarsi dopo una lunga e stressante giornata di lavoro.
L'unica cosa certa però è una sola: la tuta deve essere comoda, le scarpe devono essere esclusivamente da ginnastica, e visto che si suda in maniera esagerata, sarebbe meglio non stare a guardare al capello.
Vale a dire, siamo paonazze e ansimanti, che ci frega del ciuffo appiccicato, o di stare a mostrare il fisicaccio, a costo di ritirare la pancia per 60 minuti di fila..!
Ma, oggi, nel 2006, è arrivata la ginnastica per le aspiranti fatalone, quella che formerà le future pantere e il futuro termine di paragone per le donne, cosiddette, normali.
La sexy-gym, una specie di corso che insegna ad ancheggiare e a muovere i fianchi come la Monroe.
Unico equipaggiamento richiesto: un bel paio di scarpe col tacco a stiletto, tanto per gradire.
Dicono che questo rinforzerà caviglie, glutei e addominali, in realtà servirà solo ad insegnare a camminare sui tacchi da 8/12cm, al fine di ottenere la camminata sexy e sensuale che piace tanto agli uomini.
Non mi dilungo nella penosa descrizione, vi rimando direttamente al LINK di provenienza, così, se vi va, lo leggete e piangete, come vorrei fare io.
In Italia, questa tragedia non è ancora arrivata, auspico che rimanga in America dove sono avvezzi a queste novità del tutto discutibili, ma se lo scempio giungesse anche nel Belpaese?
Io rimango della vecchia guardia, ho imparato a camminare sui tacchi da autodidatta, e i miei fianchi si sono sempre mossi nel modo più naturale possibile. Forse non sarò mai la tigrotta che questa sottospecie di ginnastica vorrebbe farmi diventare, ma non vi sembra l'ennesima costruzione, dopo la chirurgia plastica?
Inventarsi corsi di portamento sui tacchi a spillo, addirittura inserirli in palestra come se fossero delle semplici lezioni di aerobica, non riduce la donna ad una creatura nata e cresciuta al fine unico di conquistare gli uomini?
Noi che abbiamo fatto tutto da sole, evidentemente siamo le pioniere dell'acchiappo, per noi gli insegnamenti sono sempre stati superflui...
Voi che dite, è utile un corso per imparare a camminare e sculettare, come se tutte fossimo delle potenziali Bluebell?

venerdì, ottobre 20, 2006

QUELLIDEGLIALTRI ..MA I TUOI??

Di Baglioni ho già parlato, ma domani, esce il nuovo CD e proprio non mi posso esimere.
Non mi posso esimere perchè, dopo anni di attesa, eccolo che si ripropone a noi con una serie di cover anni 60, come le premiate orchestre delle balere, mi viene da pensare.
Niente da dire sulla scelta, qui, troverete anche la tracklist, ma piuttosto sulla furbata che Claudione ha compiuto ai danni di noi fans abbocconi.
Visto che il VERO disco nuovo è latitante, e visto che fra poco più di 2 mesi è Natale, il Nostro ha pensato bene di non perdersi nemmeno queste festività. Sono diversi anni che a dicembre sforna qualcosa di già sentito, la raccolta 1, la raccolta 2, quelli di Tizio, quelli di Caio, ma di canzoni nuove, neanche a parlarne.
Domani, eccolo nei negozi con il Cd dal titolo "Quellideglialtri Tutti Qui", una serie di rivisitazioni, da Modugno, a Gaber, a Tenco, a Battisti, per farci sapere che è capace di far sua ogni canzone, e che come arrangiatore è il più bravo di tutti.
Io già lo so, ma non sarebbe arrivata l'ora di regalarci un po' di vera musica baglioniana, come ai vecchi tempi?
E non sarebbe arrivata l'ora di fare come faceva prima, ovvero, di sparire per qualche anno, e farsi vivo solo con qualcosa di veramente importante da dire, da cantare, e da portare in tournee?
Ormai Baglioni in tour è come la pulizia del bruciatore, ogni anno ci tocca e non è mai una sorpresa.
Gli eventi di una volta, i concerti inaspettati e attesi per anni dai suoi seguaci, sono solo un ricordo, ormai possiamo solo aspettarci di vederlo condurre quotidianamente "L'Italia sul 2"o il prossimo anno "Wild West".
Musicalmente, ha cantato di tutto, del cantautore della vecchia scuola è rimasto ben poco, si è allentato, ha riso di se stesso, e ha perso lo snobismo che lo ha caratterizzato in passato.
Tutto molto bello, ok, però Claudio, che non ti venga in mente di cantare "La fidanzata" degli Articolo 31, solo perchè c'è di mezzo anche la buonanima di Natalino Otto.
Ti ho perdonato Heidi e Orzowei, ma il mio livello di sopportazione, in quanto fan oggi rivoltosa, ha un suo dignitoso limite...

giovedì, ottobre 19, 2006

PORTA A PORTA

Avendo il pc in posizione a favore di Tv, ho appena sentito l'argomento della nuova puntata di "Porta a porta". Premetto che non la sto seguendo, ma il buon Vespa sta ponendo ai suoi ospiti, la seguente domanda: perchè dormiamo sempre di meno?
Non so che dibattito potrà tirarci fuori, forse discuteranno di psicofarmaci, di incubi, di insonnia, ma articolare una trasmissione su questo, mi sembra un po' una presa per il culo nei confronti di chi la segue.
Però, posso rispondere io a questo quesito da salotto buono.
Di regola vado a letto molto tardi, spesso la serata la passo al computer a commentare i blog dei miei preferiti, oppure vedo amici, o guardo qualcosa alla televisione.
La mattina mi alzo presto, a differenza dei parrucconi di Vespa, devo lavorare, non prima però di essermi concessa una sana colazione al bar.
Raramente ho incubi, spesso faccio dei sogni del tutto inutili, nel senso che non ricevo numeri fortunati, e nemmeno mi fidanzo con Dionisi o Zingaretti.
Non prendo lo Xanax, mi addormento con la televisione a volume bassissimo, e appena arriva il sonno, mi alzo per spengerla.
Ecco, se fossi stata ospite di Porta a porta, avrei finito il mio intervento, ora tocca a voi.
Immaginate di sentire la colonna sonora di Via Col Vento, e sedetevi sulle poltroncine del reuccio da seconda serata.
Cercate di non dare di stomaco subito, prima rispondete al quesito più insolente e zozzo, dopo le interviste doppie de Le Iene:
Perchè dormiamo sempre di meno?
Ricordatevi che è farina del sacco di Vespa, ambasciator non porta pena, se lui ci ha costruito un talk show, vediamo se è possibile costruirci un post!

mercoledì, ottobre 18, 2006

IDENTITA' NASCOSTE


Avere un nickname è come avere il nome d'arte. Se pensiamo che Veronica Lario in Berlusconi, in realtà si chiama Miriam Bartolini, comprendiamo quanto un nome azzeccato possa cambiare tutte le prospettive.
Con il nickname, possiamo inventare una identità assolutamente fittizia, fingere, o immaginare di essere qualcosa che non siamo, e giocare sull'immaginario generale.
Se mi fossi chiamata Pina Fantozzi, piuttosto che Adelinda Pernacchietta, avrei dovuto scegliere per forza una alternativa per la rete. Immaginiamo la firma in fondo ad un post, "posted by Adelinda Pernacchietta", visivamente è molto meglio Miss Dickinson, o Zdora, o Sara Sidle.
Ma oggi, è arrivato il momento di calare la maschera. Anche se dico male della Hunziker, della Ventura, se ogni tanto sparo delle bischerate che mi potrei risparmiare, perchè nascondersi dietro un nome inventato?
Io ho scelto il mio nick perchè il mio vero nome Blogspot non l'ha voluto, e poi perchè mi sembrava più da ganzetta reinventarmi un'identità e farmi chiamare in un altro modo.
Dunque, immaginate di vedermi seduta insieme ad altri nickname dipendenti, tutti disposti in un cerchio.
Ad un certo punto mi alzo in piedi, qualcuno mi da la parola e con voce flebile e impaurita, dico:
"Salve a tutti, sono Miss Dickinson e sono una nickname dipendente. Il mio vero nome è Valentina."
Una serie di applausi e pacche sulle spalle, grazie a tutti amici miei, finalmente sono riuscita a rivelarmi e ora diventerò una persona nuova.

lunedì, ottobre 16, 2006

MICHELLE NONTIREGGO HUNZIKER

Dico subito che l'invidia non c'entra niente, lei è bellissima, ha una pelle di pesca, capelli meravigliosi, fisico da pin up, e concludo dicendo che la natura con lei ha fatto un gran bel lavoro.
Però non la sopporto.
Non sopporto il fatto che porta sempre in giro quella bocca perennemente aperta in un sorriso che sa di cartone animato, ma di quelli che nemmeno Heidi o Candy Candy, avevano quell'apertura lì.
E ride, ride, ride in continuazione, sia che stia leggendo il comunicato della ricerca sul cancro, sia che debba presentare il servizio di Dario Ballantini vestito da Valentino. Lei sghignazza, e si vede anche che si sforza perchè talvolta tira la bocca in una smorfia che di spontaneo non ha nemmeno le pieghette ai lati.
Ci informa sul fatto che non fa sesso da un anno, poi ci infila il nuovo video molto hot (così dicono), e alla fine ci fa sapere che la sua prima volta è stata con un ragazzino, il quale, poverino, ha fatto cilecca.
E, a proposito del video, ora la poliedrica Michelle, è diventata una cantante. Balla, canta, recita, conduce, tutto in maniera un po' approssimativa, ora le manca soltanto di recitare la messa in piazza San Pietro, poi è veramente la showgirl più completa, dopo Raffaella Carrà.
Pare che al pubblico piaccia molto, la sua simpatia è la caratteristica che la gente ama in particolar modo, ma allora, come può starmi antipatica, un filino meno, di Paola Perego e Barbara Palombelli?
Cosa non vedo, in questa donna, che tutti vedono?
Cerco di scoprire in lei qualcosa di divertente, anche nel promo di Paperissima, ho provato a ridere, sperando di scoprire il lato comico che si affanna tanto a dimostrare.
L'unica risultato che ho ottenuto, è stato l'irrefrenabile desiderio di farle passare sopra una schiacciasassi, solo per la soddisfazione di farle gridare, per la 350esima volta, l'insopportabile, MA DAIIIIIIII!!!



sabato, ottobre 14, 2006

MONTI COME RIDGE

Omar Monti, Secchione con tanto di Pupa, nell'omonimo reality di Italia 1, sta vivendo un momento di grande difficoltà.
Si è invaghito della nuova ragazza entrata, non so, nè perche', nè per come, a far parte del cast dello show, tale Laura.
Non è tanto il fatto di vederlo intento nel baccagliamento più imbranato della storia dei baccagliamenti, quanto il senso del ridicolo che gli autori e le Pupe stesse, vogliono far uscire, in questo caso, da lui, ma anche dagli altri concorrenti maschi.
Continuo a dubitare della veridicità del programma, trovo inconcepibile che questi ragazzi si mettano così alla mercè di 4 sgallettate, in cambio di un culo fuori, o di una lap dance personalizzata. E ritengo anche improbabile, che esistono donne così bischerine, da gongolarsi nel fatto che mezza Italia le reputa delle caprone ignoranti. Non può esistere e non ci credo, questa è fiction e le Pupe sono attrici.
Capisco che si tratta di televisione e che più si fa spettacolo, più si fa ascolti, ma è proprio necessario ridicolizzare così una persona, anche se ha firmato un contratto, anche se ha deciso di partecipare consapevolmente e nessuno lo ha costretto con una pistola puntata alla tempia?
In questo caso, mi riferisco a Monti, un po' a disagio nel ruolo di corteggiatore, ma ,presumo, preda di un infoiamento che non riesce più a controllare.
A me, 'sta cosa, inizia a far ridere sempre di meno, nel senso che vedo cose che mi sembrano un po' fuori controllo. Ragazzi,(i quali non so bene dove vogliano arrivare), che si lasciano maltrattare da 4 bonazzone in tacchi a spillo che fingono di scambiare Hitler per un attore.
Sarà meglio pensare che si tratta di una specie di soap opera, dove le Pupe sono come Brooke Logan di Beautiful, e i Secchioni sono come Ridge Forrester, un po' turbati, perennemente attoniti, e irrimediabilmente fessacchiotti.


venerdì, ottobre 13, 2006

LE INVASIONI DELLE ANTA

Durante questa lunga estate orfana di scandali veri e propri, se si escludono le porcate di Vittorio Emanuele e i letti selvaggi di Vallettopoli, i rotocalchi hanno ravanato in ben poche cose.
Una di queste, è la love story di Antonella Clerici, col trentenne Eddie, di origine congolese.
Si sono conosciuti in vacanza, lui animatore, lei turista, classica storia che, se succedeva a me, venivo mollata dopo la prima notte di passione, ma io sono io, e lei è la conduttrice della Rai.
In ogni modo, lui ha lasciato il lavoro e l'ha seguita a Roma. Ora vivono insieme, lei, vedo su Blob, insulta pesantemente le corteggiatrici sfacciate del suo uomo, ma è il ritratto della felicità.
Sui giornali, insinuano il dubbio che la coppia sia in crisi, cosa prontamente smentita dai due, ma, dico, per quale cavolo di motivo questa donna non può vivere questo amore senza avere nidiate di gufi che le ronzano sulla testa?
Sempre la solita storia, lei ha 41 anni o giù di lì, mentre lui ne ha 30, e magari è anche di colore.
Ormai dovremmo aver sdoganato le 40enni, o meglio, le signore più grandi che si relazionano con uomini più giovani, non credo che ancora ci sia da mormorare dietro le spalle.
Mia sorella è stata qualche anno con un ragazzo di 10 anni più giovane di lei, ma la storia è diversa perchè lui ne aveva 17 e lei 27, diciamo che abbiamo rischiato l'accusa di pedofilia...!
Valeria Golino sta con Riccardo Scamarcio, Cameron Diaz con Justin Timberlake, Demi Moore con Ashton Kutcher, a questo punto è chiaro per tutti che GALLINA VECCHIA FA BUON BRODO.
Le ragazzine sono avvisate, l'orda delle anta è entrata nel mercato dei enta, e, come disse Cinzia Leone, MO', SO' DOLORI DE PANZA PE' TUTTE!

giovedì, ottobre 12, 2006

LA NONNINA BALLERINA

Non so voi come la pensate, ma la mia idea di "nonna", è ancora quella tradizionale. Avete presente Ave Ninchi?
Qualcosa del genere.
Mi piace pensare alla classica nonnina con i capelli grigi, gli occhialini e il grembiule per fare i ravioli fatti a mano.
Vabbè, questa è l'immagine che potrebbe avere Cappuccetto Rosso, ma serve a rendere l'idea del significato che io do a questa figura che ho sempre amato molto.
Poi però, arriva il momento nel quale ci si deve rendere conto che la favola non esiste, che anche le nonne hanno la loro bella sessualità, la voglia smodata di sembrare delle ventenni, e il bisogno di coltivare delle amiciczie alternative.
La signora Gigliola, nome di fantasia, si aggira sui 70 anni. Ha perso il marito qualche anno fa, precedentemente un figlio, e oggi vive da sola, e lavora con il secondogenito, sposato e padre, nella caffetteria di famiglia. E' una signora piacente, consapevole di esserlo, e semi impegnata con un anziano vedovo che le fa molto da scendiletto, ma che sicuramente sul letto ci sale anche, scusate la brutalità.
Da qualche mese, le sue amiche del cuore sono diventate alcune professioniste di night, ragazze molto giovani che per vivere cercano quotidianamente polli da spennare. E la cosa bella è che ne hanno trovati diversi, e uno di loro addirittura paga loro l'affitto di un appartamento, ma questo è un altro discorso.
La Gigliola, dicevo,oggi pomeriggio, in un impeto di giovinezza ritardata, ha deciso di fare la pazzia del mese, coadiuvata dalle straordinarie amiche per la pelle.
Si è fatta mettere le extension.
Premetto che non l'ho ancora vista, ma si può, a più di 70 anni, perdere la brocca fino a questo punto?
Un tempo le sue amiche erano, la mia mamma, tra l'altro più giovane, ed un altra signora grigia e moscia, una che non porta i pantaloni attillati con gli zatteroni, e che non si rammarica, come ha fatto recentemente lei, di non aver potuto vivere la vita libera e felice come le sue nuove compagne di merende.
Io non sono pronta ad accettare questa nuova figura della "nonnina ballerina", la mia generazione, credo e spero, la rifiuta a priori.
Sono io che devo scendere dal pero, oppure è la Gigliola che deve posare il fiasco?

martedì, ottobre 10, 2006

STIVALI ADDIO

In banca ci vado una volta al mese, verso l'assegno, chiedo il saldo, ritiro qualche contante, esco e mi dispero. Ma di questo ne ho già parlato, e non mi voglio dilungare.
Il problema ora è proprio il conto in se, scarno come i braccini della moglie di Becham, e triste come la faccia di Bruno Vespa quando ha saputo della vittoria di Prodi.
Devo dimenticarmi di tutto, delle spese pazze al centro commerciale e delle sacchettate di cosine inutili dell'Ikea. Addio alla presunta gitarella a Roma, addio alla parabola e a Sky, e anche addio alla serie due di Nip/Tuck, che avrei dovuto comprare.
Ma, lavorando tutto il giorno da diversi anni, guadagnando una miseria e avendo da pagare un maledetto pacchettino di bollettini, è giusto che debba ancora e ancora e ancora, rinunciare al superfluo come una ragazzina al primo impiego?
Ebbene si, quello no, quell'altro no, aspettiamo il mese prossimo, saranno le mie frasi ricorrenti. Qualche invito a cena, magari un paio di giornate fuori, ma che non mi venga in mente di comprarmi un cappotto o un paio di stivali, perchè il direttore della banca mi verrebbe a stanare come una ricercata.
Se conoscete il segreto per vivere al meglio con una manciata di euro, fatemelo sapere.
Ovviamente, gratis.


domenica, ottobre 08, 2006

CRYING AT THE DISCOTEQUE

Se la memoria non m'inganna, sono più di 10 anni che non frequento le discoteche. Sono molto a digiuno riguardo all'argomento, nel senso che non ho idea se esistono ancora le liste, i biglietti omaggio, se la domenica è ancora abitudine andare a ballare, se il DJ è ancora la figura mitologica di prima. Ma soprattutto mi piacerebbe sapere se in discoteca ci si diverte ancora.
Negli anni 80, era il luogo del rimorchio per eccellenza. Le poltroncine di velluto, erano sempre piene di coppiette attorcigliate al ritmo, che so, di Sabrina Salerno, piuttosto che di Den Harrow.
I ragazzi, non dico che corteggiavano, ma cercavano le ragazze, anche con metodi un po' ortodossi, tipo, tirarti per un braccio, solo per chiedere, "come ti chiami?".
Erano molto ruspanti, devo dire, il fisico palestrato non aveva preso piede come negli ultimi anni, e anche per le ragazze, il concetto di perfezione che c'è oggi, non esisteva affatto.
Diciamo che il motivo per il quale frequentavamo la discoteca, non era certo per la musica, come penso e spero sia ancora oggi.
Una delle cose che più di 10 anni fa non c'era, erano le cubiste. Il confronto deve essere terribile, già mi immagino queste stangone bellissime dall'alto dei trespoli, e noi ragazzine carine, magari tutte in tiro, ma lontane dai fisici perfetti di queste fate.
Oggi, chiedo a voi che bazzicate, come viene vissuto questo incontro/scontro, con le regine della notte?
Questa cosa mi ha sempre incuriosito, ai miei tempi la concorrenza era terribile senza doversi confrontare con delle entità un po' al di sopra della media, oggi suppongo sia guerra aperta.
E poi: le poltroncine di velluto, sono sempre il rifugio dei pomiciatori riuniti?
Di questo argomento non so veramente nulla, il mio ricordo di discoteca, o perlomeno, l'ultima volta che ne ho frequentata una, risale al 1995, e già non mi divertivo più.
Ma è solo una questione generazionale, io sono figlia degli anni 80, e il ricordo di allora, di quella musica, e di tutto quello che hanno rappresentato per me, è veramente difficile da eguagliare.
Ma siccome non sono Paolo Limiti (e chi è passato qui da me anche quest'estate, sa di cosa sto parlando..) e posso benissimo amare anche la musica recente, e soprattutto, giovane, ora corro a spararmi la ballatina degli Zero Assoluto, così, tanto per scrollarmi di dosso, Mad Desire e Boys Boys Boys..
SEI PARTE DI MEEEE......!!




venerdì, ottobre 06, 2006

L'ANTIPATIA SINISTRA

La politica mi interessa pochissima, però ho sempre votato a sinistra, e, nonostante tutto, continuerò a farlo.
Anche, nonostante Barbara Palombelli, stasera da Daria Bignardi, e di una antipatia insopportabile. A dire il vero, perlomeno durante l'intervista, la simpatia abitava da tutt'altra parte, anche la conduttrice cercava di essere forse più odiosa di lei. Ma non è stato possibile.
Oserei dire di più: è stata molto più gradevole Barbara Berlusconi qualche tempo fa, e visto il cognome che detesto, mi sembra una cosa gravissima.
Ma non c'è niente da fare, la Palombelli è una mummia di sinistra, che decide di andare a lavorare al telegiornale più di destra della mia mano destra.
Poi ha il marito che si è meritata, Rutelli lo vedo molto più adatto alle riunioni di Arcore, piuttosto che a una Festa De L'Unità.
Ha detto di aver partecipato a L'Arena di Massimo Giletti perchè non è una persona snob, e perchè ha avuto modo di incontrare persone interessanti, tipo Paolo Villaggio.
Che si fa, la neuro la chiamate voi, o mi attivo io?

giovedì, ottobre 05, 2006

LA BARBIE IMBARBARITA

Le mie Barbie, non erano così. Avevano i capelli più corti,non indossavano vestiti da sera, ed indubbiamente avevano un aspetto molto più proletario di questo esempio a lato.
Tra loro, c'era anche Christie, la cosiddetta Barbie di colore, all'epoca ero l'unica tra le mie amiche ad possederla, e di questo ne andavo molto orgogliosa.
Ricordo che giocavamo con Ken e Skipper, la sorella minore. Io avevo anche una befanina di panno, una specie di mostro, che avevo chiamato nonna Kiki
(in onore di Kiki Dee, che cantava con Elton John), ed era la nonna buona delle mie bambole.
Ovviamente, nonostante Ken e Big Jim, nessuna di loro praticava sesso. C'era solo una mia amica, che ogni tanto metteva lui sopra di lei, e li agitava tipo centrifuga. Io non capivo cosa stesse facendo di preciso, o meglio, sapevo che era la posizione giusta, ma tutto quello zompettare mi sembrava un po' esagerato. Ma lei diceva che funzionava così.
Però era tutto molto delicato, i vestiti che facevamo loro indossare, le storie che ci inventavamo, gli innamoramenti che sognavamo di vivere al posto delle nostre bamboline.
E oggi, che già abbiamo Britney Spears e tutta la banda delle lolite per modo di dire, arriva la nuova versione della vecchia e obsoleta Barbie.
Eccola qui, la versione bionda di Alessia Fabiani, spero non consigliata alle bambine, ma piuttosto alle veline, letterine, schedine, meteorine, per fare la prova capelli.
Una discesa nel più basso gradino dell'inferno.
E se un giorno rivisitassero anche Candy Candy?
Non ce la farei a vederla trasformata in una sporcacciona che fuma, beve e va a letto con Anthony e Terence, mentre Iriza la spia dal buco della serratura.
O magari mi stravolgono Gianburrasca, Cicciobello, Ciuffettino, i Paciughini, gli Antenati, Napo Orso Capo, e il mio idolo di allora, Raffaella Carrà, me la fanno interpretare da una drag queen.
No, la Raffa no, lei, Morandi e Celentano erano i miei miti dell'infanzia, finchè non vedo loro plastificati e col tiraggio, posso sempre sperare che non tutto andrà perduto.
Per il resto, sarà meglio avere una buona memoria.

mercoledì, ottobre 04, 2006

LA TENDENZA

C'era una volta, Jessica Rabbitt. Bellissima, chioma rosso fuoco, sexy come poche, ma importunata da un coniglio, difetto non da sottovalutare.
Con il passare degli anni, la mangiauomini ha un po' perso mordente, diciamo che, mangiare solo ed esclusibamente uomini, è diventato riduttivo. Oggi, le femmine bisessuali, meglio ancora, quasi completamente lesbiche, sono diventate le padrone del mondo.
Vi ricordate quando dipengevano le donne omosessuali come Martina Navratilova, o K.D. Lang? Oggi ispirano pensieri impuri più agli uomini che alle donne, se pensate che, si vocifera, che Portia De Rossi, la ricordate? la fidanzata bionda e bellissima di John Biscottino Cage di Ally McBeal, sia lesbica. Come lo è stata per anni Anne Heche, come un po' lo è stata Madonna, tutte donne molto carine, femminili, sexy.
Perfino Eva Longoria di Desperate Housewives, ipotizza una svolta lesbo nella serie, credo per movimentare un po' gli ascolti deludenti della seconda stagione.
Ma davvero ci interessa vedere due donne che si baciano, o che si fidanzano, o che vivono una storia d'amore?
Siamo veramente rimasti ai tempi in cui un amore gay stuzzicava la curiosità pruriginosa della gente?
E' davvero più interessante assistere al bacio di Madonna con Britney, piuttosto che a quello, sempre di Madonna, con Raul Bova?
Anche La7, si è è orientata su questo, chiamiamolo, fenomeno, e ci ha proposto una specie di documento verità, I Viaggi Di Nina, e la serie tv The L Word. Il primo, segue le vicende di varie ragazze omosessuali, tracciando il rapporto con la famiglia, ma soprattutto sviscerando le relazioni che si intrecciano e i vari aspetti della loro vita di coppia.
E, ciliegina sulla torta, anche Cinthia Nixon, la Miranda di Sex And The City, ha abbandonato marito e figli, per amore di una donna.
La tendenza, continua imperterrita a mietere proseliti...

lunedì, ottobre 02, 2006

TARTINE E DIPARTITA

Una serata a cena tra amiche, due delle quali (io e Sara Sidle), a dieta. Tavolo imbandito di antipastini vari, prosecchino tanto per gradire, chiacchiere e pettegolezzi di contorno e fame indemoniata per le solite due a stecchetto da un po'.
Poco prima delle 20,30, giunge inaspettato un messaggio di Chiara, che dice più o meno "al tg5 hanno detto che a Distretto ci sarà il colpo di scena. Preparatevi."
Al tavolo sbocconcellato, cala il gelo.
Ce lo aspettavamo, sapevamo della dipartita di Mauro Belli, il nostro ispettore del Decimo Tuscolano, ma non credevamo che avvenisse così presto.
Ci spostiamo, già ansiose, sul divano. Betty, dice: "Che faccio? porto qualcosa da mangiare?" Le sorelle indemoniate, nonostante la pancia piena e la mappazza da tartine, avrebbero voluto gridare: "Si, porta il vassoio!", ma, vuoi per l'attesa del dramma, vuoi per una timidezza da giro vita decollato, mormorano un "no, no", sincero come la passione tra Sara Tommasi e Luca Calvani.
Inizia "Distretto Di Polizia", e ogni azione più o meno concitata, è un sussulto e un"ecco, ci siamo, io non guardo.", rantolato a turno da tutte e tre.
Poi, al secondo episodio, dopo le prime battute, capiamo che il momento è giunto. Tutto parla del passaggio a miglior vita, le ore scandite, le conversazioni di Mauro con Tiberio, con Germana, ogni parola ci porta al momento in cui si consumerà la tragedia.
E infatti, giunge come un lampo, la sparatoria fatale.
Mauro cade a terra agonizzante. Il commissario Roberto Ardenzi lo soccorre, Mauro sveglia, ho freddo, Mauro non mollare, prenditi cura di Germana ed Ettorino, Mauro non scherzare, dammi il giubbotto, ti do la mia giacca, no, non mi sono mai piaciute le tue giacche voglio il mio giubbotto.
E qui, sulla lacrima che scende dall'occhio dell'ispettore Belli, finisce la puntata, lasciandoci impietrite e con la cena ferma, come un sasso, sullo stomaco.
Ci lasciamo, preparando già i fazzoletti per l'episodio successivo, ormai certe che, per il caro Mauro non ci sarà più speranza.
Se immaginando tre amiche single, in una mansardina appena arredata, viene alla mente una serata piena di discorsi alla Carrie Bradshaw, lasci pure perdere.
La dipartita dell'ispettore, ci ha annientato, e nemmeno le paste appoggiate sulla sedia sono riuscite a darci conforto.
Sex And The City, è pura fantasia, ora non ho più alcun dubbio.