martedì, novembre 09, 2010

TI PRESENTO UN AMICO

C'era una volta Stefano Dionisi, attore che sapeva di promessa quasi 20 anni fa e che oggi sembra diventato quasi una comparsa nell'ultimo film di Carlo Vanzina.
"Ti presento un amico" è l'ultimo capolavoro nel quale la ex promessa ha il nome in locandina ma, per oscuri motivi, il suo personaggio appare nel trailer, solo di schiena. L'importante è che si veda Raoul Bova, il protagonista assoluto, insieme a 4 ragazze che ruotano attorno a lui e delle quali si stanno occupando le tv, i giornali e chiunque decida di parlare di questo film.
Ma lui non esiste. Stefano Dionisi c'è da sempre, ora si è reinventato in una commedia e la cosa per la sua carriera sarebbe più che ottima, se solo qualcuno si ricordasse che c'è.
Oramai se chiedo ad un ventenne se conosce la sua faccia, secondo me lo scambia per il concorrente di un reality.
Ha perso il treno del successo? Ha sputato in qualche piatto importante? Ce lo hanno rubato i francesi? Non si sa, la cosa sicura è che quest'uomo, ex ragazzo ai tempi gloriosi di "Farinelli", vive in una specie di limbo tutto italiano dove gli sono passati avanti tutti, anche Nicolas Vaporidis e Ficarra e Picone.
In "Ti presento un amico" non so che ruolo interpreta, però il suo nome è in locandina e il minimo che mi aspetto è che qualcuno dica che oltre a Raoul Bova c'è anche questo bravo attore che si affaccia per la prima volta alla commedia dopo una carriera inanellata di ruoli drammatici. Mi aspetto che stia al palo Martina Stella (una delle protagoniste) che ha appena imparato a non parlare fiorentino e che la promozione la faccia anche lui, se non altro per questione di anzianità lavorativa.
Purtroppo oggi va tutto alla rovescia e la dimostrazione lampante è il fatto che Belen Rodriguez, dopo la sfolgorante carriera fatta di spot pubblicitari, culi in faccia alla telecamera e cinepanettoni, stia per volare in Texas per recitare nel nuovo film di Pupi Avati.
Se questo è l'andamento attuale, ho paura che per Stefano Dionisi ci sia poca speranza; troppo bravo, troppo serio e troppo attore per avere successo. La Belen è un segnale, è bene iniziare a preoccuparsi.


martedì, novembre 02, 2010

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DEL BUNGA BUNGA

Non ho ancora capito di cosa tratti precisamente il bunga bunga, ma ho come l'impressione che sia qualcosa di poco simpatico perchè fa schifo anche alla Patrizia D'Addario. Però bisogna ammettere che un'indagine approfondita su questa pratica in questi giorni è mancata alla nostra televisione italiana.
Se i contenitori domenicali, ad esempio, invece che straparlare di Avetrana e della povera Sarah, prendessero in considerazione il "caso bunga bunga", secondo voi, farebbero un danno al padrone delle ferriere?
Probabilmente si, ma allora la "testata giornalistica" della quale si riempie la bocca Barbara D'Urso che cos'è, una robetta tanto per dire?
Ruby esiste; il vecchio maialone pure; la cronaca c'è, visto che la tipa è finita in commissariato; la politica anche perchè il premier è il vecchio maialone sopracitato: Dunque ci sarebbe materiale per poter invitare tutti gli opinionisti dismessi e non che ci sono in Italia. Il sindaco leghista, la Boralevi, Meluzzi, la Santanchè, Paola Concia, Rocco Casalino, la Mussolini, e chi più ne ha più ne metta. Eppure tutto tace. Bunga bunga rimarrà una pratica a noi sconosciuta perchè in questo caso non c'è svisceramento e nessuno ha la benchè minima intenzione di sviscerare. Nessun prete parlerà dei problemi di quel vecchio maiale fissato con le ragazzine, perchè lui è come la Caritas e fa solo del bene alle persone. Magari prima fa loro del male ma dopo mette in mano la bustarella con i soldoni e passa tutto, anche lo schifo per aver avuto sopra quel cosino ravvizzito e pitturato.
La tv dovrebe informare, si dice, ma certa tv, o meglio, quasi tutta, scansa le notizie come io scanso le pozzanghere quando piove; tutto fa brodo, ma l'omino brutto e fatto male non sbaglia mai, anche se fa le orge e fra le tante disgraziate che gli passano sotto capita ci sia una ragazzina non ancora maggiorenne che però vive come una 40enne scafata.
Se poi è la nipote finta di Mubarak tanto meglio, lui si fa l'ennesima figura di merda, i giornali provano a sputtanarlo come possono e la sua televione tace e acconsente.
Anche se, come diceva Francesco Nuti, "chi tace, sta zitto", che è molto più semplice.