sabato, giugno 08, 2013

VIVA L'ITALIA

La compassione. Gran cosa.
Ho notato però che esistono tragedie e morti di serie A e di serie B. Non che abbia scoperto l'acqua calda, ma se si pensa alle varie, chiamiamole così, sciagure, che hanno e stanno sconvolgendo l'Italia si notano delle differenze sostanziali che non possono far altro che lasciarci un margine di riflessione.
Mi viene in mente il carabiniere Giuseppe Giangrande, rimasto gravemente ferito nel mese di marzo davanti a Palazzo Chigi. Per lui si mosse mezza Italia, in prima linea la Rai che organizzò l'anteprima di un episodio de "Il commissario Montalbano" per raccogliere fondi al fine di aiutare la figlia, già orfana di madre. Come dimenticare gli innumerevoli links apparsi su Facebook per non dimenticare questo fatto gravissimo, con sottoscrizioni, appelli, ingiurie contro l'attentatore e profondo rispetto rivolto all'Arma dei carabinieri.
Mesi dopo, altre disgrazie, pensiamo al porto di Genova, pensiamo al bambino lasciato in macchina per 8 ore dal padre, pensiamo alla ragazza trainata da un suv per 4 kilometri senza che la guidatrice si accorgesse di nulla, pensiamo alle donne uccise dai compagni, dagli stalkers, dai maniaci, pensiamo a Sophia, morta a 6 mesi per colpa dello Stato, pensiamo a Stefano Cucchi, a Giuseppe Uva e quanti altri ce ne sarebbero. E i links? le serate della Rai? Gli appelli? 
Le famiglie non avrebbero bisogno di aiuto come la figlia di Giuseppe Giangrande?
E' in questo che l'Italia mi fa un po' schifo, se le cose si fanno per una vittima vanno fatte anche per gli altri. Non è che un Carabiniere ferito vale più di un civile morto. La pietà va distribuita in parti uguali così come la carità cristiana e lo sdegno comune. Giulia Spinello se n'è andata per colpa di una persona che guidava praticamente in coma, ma non ho letto un rigo di pietà nè tantomeno ho trovato i famigerati links (che odio e detesto) su Facebook, con parole di compassione verso questa povera ragazza di poco più di 20 anni.
Muore un soldato, ecco che l'eco mediatico ti assorda quotidianamente. Muore un ragazzo picchiato dalla polizia e tutto tace, Giuseppe non esiste e i suoi cari non hanno bisogno di aiuto e nemmeno di serate organizzate dalla Rai. La polizia non ha sbagliato e se lo ha fatto, basta non dirlo a nessuno.
Che dire, viva l'Italia.

5 commenti:

Susanna ha detto...

In effetti quella che conta è la morte dal punto di vista mediatico.
Ultimamente in televisione si esaltano solo preti, monache, carabinieri, poliziotti e via dicendo.
Guarda un po' gli sceneggiati televisivi. Altro che "Quaranta giorni di libertà"....

Miss Dickinson ha detto...

E proprio oggi, con la morte del soldato in Afghanistan, riecco su Fb i links, personaggi famosi che scrivono su di lui e via con le solite menate. Non per mancare di rispetto all'Arma, ma, ripeto, non è che un carabiniere vale più di un civile. Se poi si vuol star lì a cercare il pelo, il più delle volte è esattamente il contario..
Una domanda, Ibadeth, ma tu ci sei su Facebook?

Susanna ha detto...

Certo che ci sono! Mi chiamo Maria Gabriella Bartocci.

Miss Dickinson ha detto...

Per non sbagliarmi: sei Maria Gabriella Bartocci di Perugia?

Susanna ha detto...

Sì.