Per i giovani attori italiani, una delle regole fondamentali è: prendersi sul serio.
Ogni ruolo è un tuffo nell’ignoto e durante le interviste spesso raccontano di quanto sia difficile uscire dal personaggio dopo una estenuante giornata di lavoro.
“Questo mestiere”, come dicono tutti coloro che fanno spettacolo, li porta a vivere appieno il ruolo che interpretano. Tutte cose drammatiche, peraltro, perché l’attore italiano che si gonfia come un pavone nell’intervista al settimanale, non sceglie mai ruoli brillanti.
Salvo poi correre in America per le particine di 3 decimi di secondo, accanto al divo di film demenziali. Oppure morire dopo mezzo minuto per mano di 007, tanto per dire.
In quel caso, l’impersonificazione totale va a farsi benedire, Hollywood ha aperto loro la porticina del cane, quindi si china la testa e si va avanti.
Io sono una patita del cinema italiano perché è quello che preferisco, però questi attori nostrani, diciamo la verità, farebbero bene a scendere un po' dal piedistallo. Soprattutto rendersi conto che, sì, il loro contributo all’arte è importante e indispensabile, però non mi risulta che abbiano ancora salvato il mondo dalla piaga della povertà. O forse lo hanno fatto e non me ne sono accorta.
Attori come Anthony Hopkins, Marcello Mastroianni, hanno definito il loro lavoro una semplice “professione”, senza nessuna paura di apparire normali.
Credo che recitare non sia proprio “normale", in realtà, ma nemmeno una specie di dono che ti eleva ad un livello superiore rispetto a tutti noi.
Una leggerissima spennellata di simpatia, una spruzzata di modestia e una risatina di tanto in tanto, non solo non rovinerebbe loro la reputazione, ma forse li farebbe anche apparire più simpatici.
Darsi delle arie alla fine non paga, ma vai a farglielo capire.
Ogni ruolo è un tuffo nell’ignoto e durante le interviste spesso raccontano di quanto sia difficile uscire dal personaggio dopo una estenuante giornata di lavoro.
“Questo mestiere”, come dicono tutti coloro che fanno spettacolo, li porta a vivere appieno il ruolo che interpretano. Tutte cose drammatiche, peraltro, perché l’attore italiano che si gonfia come un pavone nell’intervista al settimanale, non sceglie mai ruoli brillanti.
Salvo poi correre in America per le particine di 3 decimi di secondo, accanto al divo di film demenziali. Oppure morire dopo mezzo minuto per mano di 007, tanto per dire.
In quel caso, l’impersonificazione totale va a farsi benedire, Hollywood ha aperto loro la porticina del cane, quindi si china la testa e si va avanti.
Io sono una patita del cinema italiano perché è quello che preferisco, però questi attori nostrani, diciamo la verità, farebbero bene a scendere un po' dal piedistallo. Soprattutto rendersi conto che, sì, il loro contributo all’arte è importante e indispensabile, però non mi risulta che abbiano ancora salvato il mondo dalla piaga della povertà. O forse lo hanno fatto e non me ne sono accorta.
Attori come Anthony Hopkins, Marcello Mastroianni, hanno definito il loro lavoro una semplice “professione”, senza nessuna paura di apparire normali.
Credo che recitare non sia proprio “normale", in realtà, ma nemmeno una specie di dono che ti eleva ad un livello superiore rispetto a tutti noi.
Una leggerissima spennellata di simpatia, una spruzzata di modestia e una risatina di tanto in tanto, non solo non rovinerebbe loro la reputazione, ma forse li farebbe anche apparire più simpatici.
Darsi delle arie alla fine non paga, ma vai a farglielo capire.
22 commenti:
Hai ragione ma proprio alla grande :-) Tra l'altro è impressionante il fatto che quelli che se la menano di più in genere sono anche più i cani, osannati chissà poi per quale motivo. Penso a Scamarcio ad esempio, che al di là dell'aspetto fisico non mi sembra questo grande attore ma ce ne sono tanti altri che hanno quest'atteggiamento da salvatori della patria. E poi penso magari a tizi come Santamaria o Troiano che bravi lo sono davvero e durante le interviste si scherniscono sempre. Forse lì sta la vera arte :-)
sono d'accordo con te e Avanguard. queste "nuove stelle" del cinema italiano più sono limitate e più se la tirano. ma mi facciano il piacere, per due stupidi filmetti che girano...
La questione è che è proprio il pubblico in un certo senso a permettergli di elevarsi sul piedistallo...
beh.. io non posso dire nulla.. essendo io stessa "una che si dà delle arie" hihihhi e credo che tu sappia cosa intendo..hihihihi
Chi è veramente "grande" non ha mai bisogno di auto-celebrarsi.
Ci pensano già gli altri...
hai colto proprio nel segno!!!
io penso che il titolo del tuo post abbia proprio detto tutto, è perfetto.
Troppe arie....
Davvero.
Quello che più mi sta sulle palle è Luca Barbareschi!
Mò è pure candidato alle elezioni...
Cara Miss sei da ovazione! Se la tirano se la tirano e con tutti i soldi che prendono.... grrr che nervi. Ma vogliamo parlare della gente normale, di quelle/i come noi che fanno tiraggio al pari di questi e magari analizzano la terra dei cimiteri come lavoro? Ancora peggio non trovi?
Magda politicamente non corretta
Grande tenerezza evoca in me l'immagine di Marcello Mastroianni e Jack Lemmon in MACCARONI di Ettore Scola. Uno dei tanti casi in cui il cinema statunitense approda con qualità in italia.
Complimenti per il Blog
Hai perfettamente ragione, io penso a una persona come Asia Argento (di cui hai comunque gia' parlato), che piu' arie di lei non se le tira nessuno...e poi, e' vero che comunque i grandi attori e attrici del nostro tempo (e quello passato) sono proprio quelli che avevano una vita "normale". Anche qui tutti questi nuovi attori se la tirano da paura!
Oh che bello, questo è il mio campo!!!
Hai centrato il problema, è vero che recitare non è un mestiere come un altro, ma è anche vero che dopo aver frequentato accademie e scuole di recitazione e aver passato provini su provini per avere la parte, un attore non deve fare altro che lavorare seriamente e con impegno.
E' inutile che la meniamo con la storia del Actor's Studio e il Metodo Stanislawsky sull'immedesimazione dell'attore nel personaggio, pochissimi ci riescono e quando lo fanno rischiano seriamente di impazzire (non sto scherzando è una roba che alla lunga ti destabilizza a tal punto da rischiare di brutto se non hai una personalità forte).
Io credo che Mastroianni sia l'esempio assoluto di un grande e bravissimo attore che vedeva il suo mestiere come un fatto "normale" senza cercar di sembrare un semi-dio...
Se penso a certi attori di oggi che se la tirano tanto senza nemmeno averne davvero le potenzialità, mi cadono le braccia per terra, per tutto sto divismo da strapazzo. Alla fine, come tanti anche nel mondo della Tv, vivono di pura immagine...
Un bacio cara, bel post!
Cate ;)
http://www.lateoriadeigorghi.splinder.com/
dissento ma rispetto.
dissento perchè non vedo sostanziali differenze tra ora e il passato. di mastroianni ne nasce uno al secolo. ma anche negli anni 80 e 90 (e suppongo anche prima, ma l'età non mi permette di saperlo) sono stati idolatrati attori e attrici che recitavano come cani? se volete ci divertiamo anche a fare una lista lunga una vita.
rispetto perchè ospite avventizio.
cominciassero a vedersi le interviste di dustin hoffman solo per capire come si deve comportare una VERA star!!!
mastroianni, hoffmann: queste sono splendide eccezioni.
le regole dello starsystem sono personaggini come la carey e la johansson.
e questo è vero un po' dovunque, e da sempre fino a quando c'è qualcuno che effettivamente li tratta come tali.
Proprio Scamarcio ormai si sente un divo, stile Brad Pitt.
Sono d'accordo con te, più semplicità!!!
Io non amo granchè il cinema italiano. Però mi capita di leggere i giornali e restare perplessa quando leggo delle interviste a perfetti sconosciuti, che si atteggiano a grandi vip. Vabbè! Bacione Betta
Sono d'accordo con te, certi attori riescono sul serio a sembrare odiosi... forse credono che darsi delle arie li faccia sembrare vere star ^_^!
Avanguard, ti dirò, anch'io avevo un'ottima opinione di Troiano, ma l'ho intravisto su Canale 5 nei Ris, e ci sono rimasta un po' male. Tra l'altro, quando nel post parlo di attori italiani uccisi da 007, mi riferisco proprio a Santamaria e da questo particolare è partito tutto il post. Io l'ho sempre amato come attore, ma vederlo in quella mega produzione, dove nessuno se l'è filato ma lui potrà dire ai posteri "IO C'ERO", mi ha abbastanza deluso.
Però è bravo, bravo e modesto, come non lo è Elio Germano e se ti capita di leggere l'intervista che ha rilasciato la settimana scorsa a Vanity Fair, mi darai ragione.
Un bacio!
Jansen, a me sembra che sia un male comune. Anche Castellitto, che è bravissimo, diciamocela tutta, se la tira pure lui..
Flo, non lo so, il pubblico più che andare al cinema a vederli non può fare. Al massimo se li incontra per strada chiede loro un autografo, ma nulla giustifica questa spocchia che hanno quasi tutti, neanche fossero fatti in serie!
Monica, ma le tue sono arie di salute, e anche se non sono propriamente innocue, sono meno antipatiche di quelle che si danno loro! ;-)
Matra, hai centrato la questione alla perfezione!
Pensierorosa, grazie!
Mibemolle, e, guarda, il fatto che si diano tutte queste arie mi dispiace tanto perchè, secondo me, il cinema italiano è bellissimo. Ma moooolto antipatico...
Francy, candidato?? Immagino con la destra, è risaputo che è nero come il carbone..
Magda, che rabbia, fanno venire ancora di più il nervoso se si pensa queste cose!
Ania, la cosa strana è proprio questa: quando gli americani partecipano ad un film italiano, non fanno mai delle fugaci comparsate. I nostri, pur di partecipare ad una produzione hollywoodiana, si svendono al miglior offerente. Basti pensare a Pierfrancesco Favino in "Una notte al museo".
Grazie cara!
Roberta, anche in America è così? Eppure quando un attore americano viene in Italia, nella maggioranza dei casi, è meno spocchioso dei nostri, o perlomeno, se c'è, ad esempio, da partecipare ad uno show televisivo, si mette in gioco, ironizza su stesso, se è necessario. Gli italiani, specialmente quelli della nuova generazione, guai a non prenderli sul serio!
Caterina, aspettavo un tuo commento, in quanto persona del ramo.
Questa storia dell'immedesimazione, l'ho sempre trovata un po' pomposa. Capisco che possa rischiare di far impazzire, e infatti secondo me, molti attori amano riempirsi la bocca con quelle storie.
Gli attori italiani se la tirano da morire, non si capisce se per una forma di insicurezza o per cos'altro, ma risultano distanti e presuntuosi anche quando proprio non dovrebbero.
A parte che ho letto che Alberto Sordi assolutamente non si mischiava con le comparse dei suoi film, stava molto sulle sue, nonostante quello che sembrava e che voleva rappresentare. Mastroianni invece no, lui era uno normale, semplice, un vero attore e una persona vera.
Baci!
Sire, per carità, il talento è una cosa, la simpatia è un'altra. Gli attori italiani, anche i più bravi, non sono delle perle di simpatia,anzi, si atteggiano e parlano come se il loro "mestiere", fosse una roba a parte. Io trovo che ce ne siano di molto bravi, odiosi, ma bravi.
Gds, secondo me potrebbero guardarsi tutte le interviste ai migliori attori, ma spesso sono talmente presi di se che quasi quasi si considerano anche un filino più bravi! :-))
Laura, anche Scamarcio si è montato la testa in maniera esagerata. E' bravo, ma per lui vale lo stesso principio che valeva ai tempi di "Titanic" per Di Caprio: troppo bello, idolo delle ragazzine, quindi, una ciofeca di attore.
Deve prima far dimenticare Step, poi, forse inizierà ad essere preso sul serio.
Betta, su Vanity ci sono tutte le settimane, o quasi, le interviste che ci fanno restare perplesse. Se ricordi quella a Elio Germano del numero scorso, capisci cosa intendo!
Gala, credo che la loro intenzione sia proprio quella: darsi delle arie da star.
Ma secondo me fanno peggio che meglio!
Cara, anche in America e' cosi', ma ora che ci penso anche in America sono le nuove stelline e stellette del cinema americano che se la tirano da paura!
Penso tu abbia centrato in pieno. Soprattutto per quanto riguarda gli attori dell'ultima generazione. Scamarcio & friends per intenderci. Mai un sorriso, fanno le interviste e guardano con la ghigna come se fossero già dei James Dean... Ma via!!!
Bacioni
parole sante.ma quanto se la tirano?
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