E’ difficile immaginare qualcosa di più rattristante di una folla di quasi diecimila persone che fa a botte per entrare in un megastore e accaparrarsi televisori, ferri da stiro, frullatori in offerta speciale. E accaduto ieri a Roma vicino a Ponte Milvio, la città è rimasta ingorgata per ore. C’era gente in coda dall’alba, c’era gente accampata, e non era una coda per il pane, era una coda per sentirsi in regola con l’identità del consumatore medio, degno di vivere in questo mondo senza sentirsi di troppo. Mi basterebbe che qualcuno (anche solo uno su diecimila) all’improvviso si fosse sentito umiliato, in quella ressa di schiavi, per avere qualche speranza in più sul nostro futuro. Mi basterebbe che qualcuno, anhe uno solo su diecimila, avesse improvvisamente scartato di lato, respirato forte, e fosse fuggito ovunque pur di non rimanere lì a fare la comparsa a pagamento (pagare per apparire, pagare per esistere). Non riesco a credere che un tosta-pane conio sconto, pure se in tempi di crisi nera, sia in grado di trasformare le persone in uno sciame di mosche disposte a schiacciarsi l’una con l’altra pur di posare le zampe sulla propria briciola.
Da La Repubblica del 28/10/2011. (articolo tratto dal blog Triskel182)
Su questo articolo, io, Miss Dickinson, avrei parecchio da dire. Partiamo dal presupposto che non possiedo nè un tablet, nè l'I-Phone, nè l'LCD da 50 pollici e nè tantomeno l'I-Pad che, tra le altre cose, non so nemmeno che cavolo sia. Non posso permettermi praticamente nulla delle cose sopracitate, ragion per cui sarei stata tra quello sciame di mosche, che tanto disgusta Michele Serra, che si affannava ad accaparrarsi la propria briciola di apparire. Mi sarei lasciata schiacciare dai miei simili forse per comprare una lavatrice meno rumorosa della mia e non mi sarei sentita nè umiliata e nemmeno parte della schiera di comparse a pagamento che hanno infettato Roma come un nugolo di merdacce puzzolenti. E non per apparire, lo scopo primario è quello di risparmiare qualche euro, che siano 10 o 30 poco importa. Ci sono portafogli che piangono e il mio è da anni uno di quelli.
Ma non tutti lo possono capire, le persone che gridano all'Italia della vergogna, quell'Italia che si accalca in un megastore per un tostapane o un cellulare, invece di tirare innanzi e scuotere il capo con commiserazione misto a disgusto. Che poi sono quelli che da anni hanno la tv ultima generazione e il telefonino che fa anche il caffè, ma figurati se ammettono debolezze del genere. Hanno tutto questo così, giusto per accontentare la moglie, o il marito, o il figlio, o per una serie di coincidenze che non assomigliano per niente alla corsa all'occasione.
Ieri il popolo romano si è riversato da Trony per tutta una serie di ragioni che molti fingono di non capire. Che sia togliersi una soddisfazione o necessità, non è rilevante, erano in massa a spendere come tante formiche impazzite e l'immagine di una certa ala snob lo ha trovato intollerante. Meglio vedere la fila davanti alle discoteche con il buttafuori che sentenzia tu si tu no alle 2 del mattino. Quello non stuzzica il fastidio di Michele Serra e di tutte le persone che appoggiano il suo pensiero, fa più schifo vedere il popolo che spende, quel popolo che ambisce anche una 40 pollici pagandola quanto una 32.
Nascondiamoci sotto il tappeto come si fa con la polvere e vergognamoci, dobbiamo pensare solo a sopravvivere e guai a regalarci una lavastoviglie senza che ne abbiamo imminente necessità.
Quando sulla tavola abbiamo un pezzo di pane e una bottiglia d'acqua del rubinetto, basta e avanza. Siamo mosche e dobbiamo posarci solo sulla merda, non ci allargiamo troppo.
7 commenti:
Sono d'accordo con te su sul fatto che se c'è così tanta gente che si riversa in un megastore perchè hanno promesso sconti da favola, non è che lo fa per sport ma perchè ormai un italiano medio può permettersi di comprare solo così. Salvo casi di estrema necessità. La cosa che trovo preoccupante sono le risse che pare si siano scatenate durante l'attesa; questo è il sintomo di un "imbestialimento" preoccupante!
ciò sta a significare: meglio mosca che stronzo.
zdò
Isabel, a parte le risse che sono sì un sintomo preoccupante, non mi è proprio piaciuto il tono dell'articolo. Siamo alla frutta, i soldi sono pochi e se c'è uno sconto di quelli seri, è chiaro che il popolo parte in massa. Ma anche se non deve comprare la lavatrice ma una televisione: non è che perchè uno sta in bolletta non può togliersi uno sfizio!
Zdora, viva le mosche!
credo che tu Miss abbia frainteso la questione.
Il problema a detta di Serra non è tanto quello di accaparrarsi un elettrodomestico a basso prezzo (se così fosse ok ci sta la calca) ma il fatto di "pagare per apparire". La sensazione che ha avuto Serra (lui lo dà per fatto) è che in questa triste epoca si vedono delle scene in cui il consumatore medio si reca all'apertura del megastore di turno non tanto per convenienza ed opportunità bensì per esserci ossia perchè quello è "l'evento imperdibile" cui bisogna partecipare necessariamente. E permettimi dissentire quando citi la serata in discoteca perchè se lì si sa che il mondo della notte è governato dalla regola dell'apparenza, della trasgressione e della moda a tutti i costi che questo mondo si riscontri con i suoi valori anche nella vita comune quotidiana per la qual cosa l'apertura del Megastore costituisce l'Evento a cui bisogna partecipare a tutti i costi dico ha ragione Serra è veramente, profondamente triste.
Diverso è invece il caso in cui l'apertura ha richiamato così tanta gente solo ed esclusivamente per opportunità, ma vista la folla mi sembra davvero poco credibile. Lo sfizio credo non c'entri nulla. Anonimo
Anonimo, questo fatto di "pagare per apparire", non riesco a capirlo. Molte persone, probabilmente la maggior parte, erano lì per accaparrarsi l'occasione, che sia il telefonino, la tv, il frigorifero o il cellulare, poco importa. Apparire per che cosa, poi? per il telefonino ultima generazione? Può darsi, come è possibile che in tanti ambissero alla televisione Lcd a prezzo di costo. Ti posso dire che molti anni fa, mi pare nel 2001, in un paesino non lontano da casa mia aprì Unieuro: in pratica, con le dovute proporzioni, fu la stessa cosa. Una ressa disumana della quale feci parte anch'io per comprare un computer (il mio primo pc) a prezzo ridicolo. Credo che quello non sia stato L'Evento, giusto per esserci. A mio avviso oggi si cerca di risparmiare in ogni modo possibile e se c'è da fare la fila di ore per un tablet o una lavatrice, ebbene, si fa perchè ne vale la pena. Naturalmente questo è il mio parere e non mi è piaciuto il tono usato da Michele Serra per descrivere una situazione sì particolare, ma che di questi tempi è bene non sottovalutare. Altro che apparire, il problema sta tutto nel risparmiare.. Ciao!
Ah, dimenticavo, quest'estate è successo lo stesso caos in un centro commerciale di Firenze per l'apertura del megastore Apple. In quel caso nessuno gridò all'orrore, anzi, venne tutto descritto in maniera totalmente diversa. Tutti appassionati, ma nessuno sciame di mosche con desiderio di apparire, chissà perchè.
Forse (dico forse) Michele Serra non voleva disprezzare chi fa la coda per acquistare un elettrodomestico in sconto, cosa che in questi tempi di crisi è perfettamente comprensibile, ma chi si perde un'intera giornata per acquistare qualcosa di frivolo o per comprarsi l'ultimo modello di qualcosa che magari ha e va benissimo. Non so se i suoi strali fossero contro il consumismo.
In ogni caso, nemmeno lui poteva sapere per che cosa facevano la fila le persone presenti. Qualcuna per comprarsi l'ultimo modello di Ipad, qualcuna perché era l'unico modo per comprarsi un elettrodomestico a basso prezzo...
Della serie: se le cose non si sanno, meglio star zitti.
Ibadeth, ho sapuro che vendevano lavatrici a 90 euro: no, dico, altro che apparire, lì si trattava proprio di risparmiare! E poi, se anche si fosse trattato di prendersi un cellulare o una tv a basso costo giusto per togliersi una soddisfazione, dove sta il problema? La fila? L'attesa? Noi persone normali facciamo anche questo, ma probabilmente Michele Serra questo non lo sa.
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