giovedì, gennaio 28, 2010

SE FAI IL BRAVO TI MANDO DALLA CLERICI

Dal basso della mia esperienza, mi viene da dire che i bambini dovrebbero fare i bambini. Dubito che smaniino dalla voglia di lavorare, anche se è qualcosa che i genitori chiamano "gioco", ma che porta nei loro bei tasconi un considerevole gruzzoletto di sonanti euri.
Mi riferisco a trasmissioni televisive tipo "Io canto" e "Ti lascio una canzone" (che potrebbero anche fondersi in un unico show vista la scandalosa scopiazzatura di Mediaset), dove si vedono dei ragazzini che dovrebbero starsene a casa a fare tutt'altro, che invece si esibiscono in tv con la padronanza degna della migliore Aretha Franklin. Ma come si fa, dico io, a sentire un dodicenne che canta "come saprei/amarti io/nessuno saaapreeebeee maaaai"? Francamente fa un po' impressione e allora mi chiedo a cosa cavolo serve "Lo Zecchino D'Oro"! A volte questi bambini non mi sembrano normali, cioè, ho quasi l'impressione che dentro di loro si nasconda Massimo Ranieri e che da un momento all'altro esca loro fuori dallo stomaco. Non sono delle cose regolari, non si può vedere un frugolo altro un metro e venti e sentirlo cantare come Gianni Morandi, ma non solo, avere anche la medesima postura e una terrificante somiglianza vocale. Un essere alieno? Mi viene da crederlo spesso e volentieri.
Passino trasmissioni tipo "Chi ha incastrato Peter Pan", ma anche lì in certi momenti i bambini perdono la spontaneità e diventano come i ragazzi di "Uomini e donne". E non è un modo di dire, alla fine Alioscia si era fidanzato con Megan e Annalia faceva scenate di gelosia a più non posso.
E' tutto all'ennesima potenza, i bambini non sono più bambini e gli anziani cercano l'amore dalla De Filippi come i ventenni.
Non so se sono rimasta indietro io o sono gli altri che sono andati troppo avanti.

11 commenti:

Valentina ha detto...

Eppure è così. I genitori esibiscono i loro figli. Sarà colpa della recessione? Del narcisismo che serpenteggia e si insinua nelle nostre vite in maniera spietata? Non lo so. Fatto sta che un bel po' mi inquieta.

Kimo ha detto...

Queste cose ci son sempre state!
Non è che io le approvi, perché, con mia sommma pena, questi poveri Cristi di bambini, mi hanno sempre fatto l'impressione di essere solo delle scimmiette ammaestrate, ma un simile sfruttamento di minori, perché, a voler chiamare le cose con il loro nome, di questo si tratta, non è una cosa recente, o un segno evidente della decadenza dei nostri tempi, o del nostro vituperabile paese. Basterebbe mettere il naso appena fuori dalla porta e guardare, per esempio, agli U.S.A., per trovare dozzine di questi pargoli, ai quali dei genitori fin troppo zelanti hanno rovinato l'infanzia. Si pensi al caso di Michael Jackson, con quella belva di padre che si ritrovava, o al caso di Gary Coleman (Arnold) vittima di due sciacalli, che osavano definirsi genitori; senza contare i vari Britney Spears, Justin Timberlake, Miley Cyrus, Beyonce dell'era moderna, tutte icone pop, ben prima di aver raggiunto la pubertà, o al caso clamoroso di uno dei geni della canzone moderna: quello Stevie, il cui cognome suggeriva immediatamente la meraviglia (Wonder) che si provava nel vederlo all'opera.
E vogliamo parlare di Mozart?
Per tornare alla nostra piccola nazione, c'è un film, forse dimenticato, del 1951, di Luchino Visconti, con una superba Anna Magnani: "Bellissima".
Io l'ho visto da piccolo e ancora rammento il senso d'angoscia che ho provato nel vederlo.
Come in un verso di una canzone di F. de André (se non sono gigli / son pur sempre figli / vittime di questo mondo) il film neorealista pare suggerire una giustificazione morale al comportamento dissennato di una madre che cerca, con ogni mezzo, di far entrare la figlia nel mondo dello spettacolo, calandolo nel contesto di un'Italia devastata dalla guerra e ridotta alla fame. Ma nel film c'è di più, la Magnani, che Dio l'abbia in gloria, recita perfettamente la parte della madre affamata di successo, che cerca un riscatto e uno sfogo alla sua vanità attraverso la figlia/vittima.
Ecco, quel film descrive benissimo quell'accanimento tipico di alcuni genitori mezze seghe, che coltivano la loro vanità, gongolando all'idea di avere dei bambini prodigio.
Forse sarebbe il caso di riflettere sul fatto che dal 1950 a oggi sono passati un po' di lustri e l'umanità non è stata in grado di evolversi, ma non è il caso di pensare che queste cose succedono solo nei nostri giorni.
Quindi cara Miss, io sarei portato a pensare che sono gli altri che sono rimasti indietro, tu giustamente ti sei evoluta e sei andata avanti. Baci.

Kimo ha detto...

Aggiungo qualche altra considerazione.

Spesso tendiamo ad attribuire ai bambini un'innocenza e una spensieratezza che in realtà non hanno, come se non avessero pulsioni, o desideri, e pecchiamo di sufficienza, quando pensiamo che non potrebbero mai raggiungere quella perfezione che riteniamo sia propria degli adulti. Ci piace, insomma, vedere degli umani cuccioli un po' impacciati e maldestri, a tal punto da stupirci (e qui scatta il senso di meraviglia alla base di questo tipo di spettacoli) quando fanno cose da adulti.
Faremmo bene a pensare, quando ci troviamo davanti a un bambino, che questo è in grado di pensare e di agire come un'adulto, anche se in maniera più goffa, o senza la dovuta proprietà di linguaggio, quando si tratta di tradurre in parole un concetto.
Ho un'ottima memoria e mi ricordo benissimo com'ero da bambino e cosa pensavo. Non sempre riuscivo ad esprimere correttamente quello che mi passava per la testa, non sempre riuscivo a muovermi con la destrezza di un adulto, ma quando lo facevo, le persone rimanevano atterrite. Ero un mostro.
Sono convinto (e per fortuna) di essere rincoglionito con l'età, ma se allora mi avessero messo sotto e avessero fatto un po' leva sulla mia vanità, avrei fatto anch'io la fine dei bambini che vanno in TV.
C'è da dire poi che il concetto dell'evoluzione e del percorso di apprendimento del bambino, attraverso l'esperienza ludica, è una cosa sana, ma è un'idea che si è fatta strada solo di recente nella puericultura. Avrei voluto avere anch'io un montessoriano tra i miei precettori, invece di avere delle figure che ripetevano sterilmente un modulo didattico di stampo paternalistico che incoraggiava solo coloro i quali si comportavano da ometti, che prendevano le cose seriamente, e rimproverava e distruibuiva allegramente punizioni corporali a coloro i quali non si volevano adeguare.
Vi ricordate gli esempi terrificanti di ometti descritti nel libro "Cuore"?
Avrei voluto tanto che qualcuno mi dicesse: ma pensa a giocare... sei ancora piccolo per pensare a queste cose!
O forse vogliamo vedere nero per forza, perché c'è di mezzo il rutilante mondo dello spettacolo?
Topos della perdizione e dell'allontanamento dalla vita reale per antonomasia.
Ma se ci sforzassimo di tralasciare per un attimo il contesto televisivo e volgessimo lo sguardo alla vita quotidiana, troveremmo esempi non meno agghiaccianti: quanti genitori non hanno rovinato la vita dei figli, con la loro ansia di vederli realizzati?
La televisione, con la sua vasta platea, contribuisce solo allo sputtanamento pubblico di quella che sarebbe comunque una cosa miserrima nel privato.
Con questo non voglio dire che la televisione si limita solo a riportare la realtà delle cose e a ingigantirla un po' e che gli autori televisivi sono esenti da colpe, perché, se è vero che i bambini non sono tanto innocenti e maldestri come si crede, se è vero che, se oppurtunamente incoraggiati, o istigati, i bambini possono dire e fare quello che dicono e fanno gli adulti, è pur vero che trarre un profitto dalla spettacolarizzazione dell'evento è un atto esecrabile.

Azz!
Scusa Miss, mi è venuto fuori un trattato. Sono troppo prolisso.
:D

LAURA ha detto...

Io penso che da sempre sia così. Concorsi di bellezza, televisione: i genitori impazziscono pur di mettere in vetrina i propri figli. Perché poi? Non lo so. Non sono madre e forse è per questo che non posso capire?? Anche a me un po' preoccupa tutto questo....

PS Scopro ora con piacere che sei tornata. Che bello!

polveridiluna ha detto...

guarda durante la pubblicità del programma con Scotti ho sentito Cecchetto dire "Se chiudi gli occhi non ti accorgi che sono bambini" e questo è un bene quindi? Mi sembra piuttosto emblematico...e non mi piace affatto!

Anonimo ha detto...

rivoglio piccoli fans!!!!(non e' vero, non l'ho mai visto...)Roberta

Anonimo ha detto...

sono inquietanti. soprattutto quel bambino di pupo, quello che sembra vecchio da come si muove e si comporta.

Anonimo ha detto...

sono inquietanti. soprattutto quel bambino di pupo, quello che sembra vecchio da come si muove e si comporta.

Mibemolle ha detto...

miss cerca di ricordare Nikka Costa che a sei anni (o forse meno?)
cantava On my own che è una canzone d'amore di uno struggimento totale...... credo fosse il 1982, della serie non si sono inventati nulla.
Piuttosto io credo di ricordare una legge che dice che i minori di 14 anni non potrebbero in alcun modo lavorare, ma che nel caso eccezionale lo facessero (tipo nello spettacolo) il loro orario di lavoro non potrebbe in alcun modo andare oltre le 22 ( o era le 24? ma tanto è uguale)
ora: mediaset registra, mi auguro, ma quando Pupo e il ragazzino facevano la diretta, questa andava ben oltre la mezzanotte.....

marge ha detto...

Io credo che i bambini di oggi ci credono più dei genitori..per alcuni di loro già a sette otto anni apparire è la cosa più importante!!

Miss Dickinson ha detto...

Valentina, è parecchio inquietante. E poi il governo si occupa di proibire la programmazione dei films vietati ai 14 dalle sette alle 23 su tutte le piattaforme. Fosse quello il problema..

Kimo, lo sai che mi riesce sempre più difficile controbattere ai tuoi commenti? Comunque, ci provo. Pure io da bambina volevo diventare cantante e anche un po' Raffaella Carrà e cantavo davanti ai turisti dell'albergo vicino casa mia. Ma ero proprio bambina bambina, non mi atteggiavo e tutto sembravo fuorchè un prodigio dell'infanzia. Oggi i ragazzini, e i genitori, ovvio, sono dei piccoli adulti con tutto quel che ne compete. Hanno padronanza del palco, imitano alla perfezione quello che fanno i grandi e fanno quasi paura.
E' vero, c'era anche Nikka Costa negli anni 80, ma era unica nel suo genere. A parte che cantava in inglese e non si capiva quello che diceva, ma c'era solo lei, al limite i bambini dello Zecchino, ma cantavano cose tipo "Mamma tutto" o "Riccardo cuor di leopardo", quindi ci stavano benissimo.
In ogni caso hai dato una definizione giustissima dei genitori che portano i loro figli a far carriera alla tv: "mezze seghe", mai termine è stato più appropriato.
Ah, e complimenti per l'ottimo post/commento!

Laura, non credo che perchè non siamo mamme non possiamo capire che è profondamente sbagliato tutto questo. Ed è davvero preoccupante.
Un bacione!

Polveri, infatti la cosa è drammatica! E continuo a pensare che queste associazioni che vogliono proibire qualsiasi cosa alla tv, dovrebbero preoccuparsi piuttosto di trasmissione come queste. Altro che dei reality!

Roberta, io lo guardavo (e ti pareva!) e lì c'erano i bambini che sembravano bambini, anche se a ripensarci oggi non andava tanto bene nemmeno quello!

Zdora, il bambino di Pupo mi da i brividi. Ma anche quello che ho visto nel promo di "Io canto", quello con gli occhiali. Sembra un uomo venuto male!

Mib, lo dicevo prima a Kimo: Nikka Costa all'epoca era unica, c'era solo lei e faceva anche tenerezza con quei riccioloni biondi. Questi sembrano dei nani, pare che siano nati con la telecamera puntata e con il microfono in mano.
E poi questa cosa dell'orario è vera, allora mi viene da credere che anche Pupo registrasse e non facesse la diretta, altrimenti perchè nessuna associazione a tutela dei minori si è fatta sentire?

Suysan, ma forse non è nemmeno colpa loro. E' chiaro che se lasciano un bambino da solo davanti alla tv a guardare, che so, Amici o X-Factor, forse non vede l'ora di crescere per entrare anche lui nel mondo dello spettacolo. Ma sono anche convinta che molte volte sia l'ambizione mancata dei genitori a farla da padrone.