venerdì, aprile 25, 2008

BUONANOTTE IN 16:9

Il cinema italiano per me è il migliore in assoluto, questo lo vado dicendo da sempre essendo una appassionata vera.
Una delle cose però che gli contesto, e che secondo me non è assolutamente da sottovalutare, è sovente questo compiacemento un po' sbrodoloso, quella roba del tipo "guardate questa sequenza, ma guardatela bene e assimilate tutta la sua magnificenza". Per permettere questo, la camera rimane fissa per due minuti buoni sulla figura del protagonista.
In più, i dialoghi, sempre in qualche caso, vanno a rilento come i giardinieri del comune della mia città quando tagliano l'erba ai prati. "Cosa è successo?" Pausa di riflessione che ti permette di andare in bagno, tornare e berti un bicchier d'acqua. "Hanno trovato una donna morta nel lago". E qui la telecamera indugia sull'espressione pensosa del protagonista principale.
Una storia che potrebbe avvincere, alla fine diventa una sequela di silenzi e di movimenti lenti che non fanno altro che provocare un prevedibilissimo abbiocco.
E questo è un brutto difetto che accomuna un po' noi e i francesi. Capita che un film che sulla carta parte benissimo, poi al cinema si rivela un capolavoro per metà.
Perchè questa lentezza? Perchè parlare dopo 3 ore e rispondere dopo 4?
Forse esiste un manualetto segreto che insegna ad addormentare una storia e ad intorpidire il tutto con movimenti al rallenty, probabilmente questa modalità fa molto film d'autore, ma davvero non riesco a capire.
E lo dico senza nascondermi dietro a un dito, io non sono una intenditrice di cinema, sono solo una persona che quando si siede per guardare un film, vorrebbe appassionarsi alla tematica, entrare nel meccanismo ed addormentarsi solo una volta passata la parola "Fine".
Fosse sempre così, ci metterei la firma.




16 commenti:

Isabel Green ha detto...

perfetto lo affitterò invece di andare al cinema a guardarlo ;)

flo ha detto...

Miss perchè non hai mai visto un film polacco! Altro che lentezza... eheh :P

Buon fine settimana a te e alla Zoe ;)

Avanguard ha detto...

Eheh hai ragione. Anche io ho notato questa tendenza in più film italiani, che poi mi sono anche piaciuti. E mi sarebbero piaciuti di più se il ritmo si fosse sempre mantenuto alto. E hai di nuovo ragione quando dici che questo tipo di gusto tutto italiano (e anche francese) vuole strizzare l'occhiolino al film d'autore, anche quando d'autore non è e non dovrebbe essere. Forse molti italiani sono influenzati da grandi maestri come Visconti o tentano comunque di emularli maldestramente. E parlando sempre di lui, in lentenzza non lo batteva davvero nessuno...

Anonimo ha detto...

nel mondo del cinema l'induzione allo sbadiglio è indice di qualità. non ho mai capito perchè ma è così. in fondo noi possiamo ritenerci fortunati, se pensiamo ai russi, ai cechi o ai polacchi che devono sorbirsi mattoni di quattro ore, ambientati in una sola stanza e con un massimo di due attori protagonisti :-P

Anonimo ha detto...

Per me il cinema italiano è il peggiore possibile...

Miss Dickinson ha detto...

Isabel, ecco, secondo me è meglio affittarlo, ma questo è solo il mio parere..

Flo, i flms polacchi me li posso immaginare, ma anche noi italiani quando ci impegnamo riusciamo quasi a fare meglio di loro!

Avanguard, ti cito "L'amico di famiglia", che a me è piaciuto da morire, ma che lì per lì mi aveva un po' lasciata interdetta.
"La ragazza del lago", si basa su una storia a mio avviso, molto esile, uno si aspetta chissà cosa e poi arriva alla fine e dice: tutto qui??
E poi questa storia degli pseudo flim d'autore è veramente penosa. Perchè non raccontare una storia senza troppi fronzoli, con il sentimento, la poesia, la classe, senza perdersi dietro a lentezze alla Ingmar Bergman che, per molti (?), sono meravigliose, ma che in realtà sotto sotto, fanno 2 palle così. ^____-

Jansen, eh si, siamo proprio fortunati..Non so se hai visto il film americano "In the bedroom", una storia tristissma che non sto qui a raccontare. Ecco, è come se fosse una produzione italiana!

Miss Dickinson ha detto...

Alice, a me invece piace, ma certe volte è veramente terribile..

Virgilio Rospigliosi ha detto...

I film troppo lenti davvero non li sopporto. Se poi sono lenti e non li capisco allora poi... Pensa che un paio di volte mi sono addormentato al cinema.
Che vergogna!!!

Ciao

Anonimo ha detto...

A me il cinema italiano piace...
il film in locandina però non l'ho visto...
forse pensano che i dialoghi lenti siano più misteriosi...boh...
ciao

marge ha detto...

Non paragonare i film francesi a quelli italiani!!!!!noi siamo di gran lunga migliori...
quello di cui parli non l'ho visto e ...credo che adesso ho dei dibbi in merito

Anonimo ha detto...

Io invece non amo tantissimo il cinema italiano. Preferisco di gran lunga quello americano. Ma ammetto che certi film italiani li reputo dei capolavori! Ti abbraccio forte bacione Betta

ania67@hotmail.it ha detto...

A mio avviso, e sono certa che non incontrerò molti favori, "C'era una volta in america" è un vero capolavoro della cinematografia mondiale. Anche le famose pause alla Sergio Leone sono state curate ed abbreviate rispetto a quelle dell'esordiente regista di "Per un pugno di dollari". Come vedi anche Lui la pensava come te.
Il tuo post mi ha fatto un po' volare con la fantasia ed è per questo che spesso passo di qui.
Un abbraccio Ania.

Anonimo ha detto...

Ciao vado un po' OT dicendoti che non posso piu' leggerti ogni giorno come facevo prima, ma lo faro' sempre appena possibile...ho alcuni grandi fratelli adesso al lavoro...Roby

caterinapin ha detto...

Io ho letto il libro in tempi non sospetti, cioè quando non si sapeva nemmeno che sarebbe diventato un film (che non ho visto) e mi è piaciuto molto.
Il libro è scritto da una scrittrice norvegese e ambientato in una cittadina di un fiordo, probabilmente il regista ha cercato di ricreare le ambientazioni rarefatte tipiche di quelle zone e descritte nel romanzo...
Un bacio cara
Cate ;)
http://www.lateoriadeigorghi.splinder.com/

Miss Dickinson ha detto...

Virgilio, non si sa perchè, ma i film più sono lenti e più la critica li osanna. Anche questi sono misteri tipo Ustica..

Elisa, il cinema italiano è il mio preferito, ma di questo non ne ho tanto capito il senso. E tu pensa che ha anche vinto un sacco di premi, probabilmente sono io che non sono riuscita a comprenderlo!

Suysan, effettivamente ho esagerato, il nostro cinema è nettamente migliore, è vero.
Questo film, prova ad affittarlo e poi dimmi che ne pensi, magari sono io che, come sempre, ci capisco mezza cippa!

Betta, il cinema italiano per me è inimitabile, ma ciò non toglie che anche quello americano sia da buttar via, anzi, tutt'altro!

Ania, "C'era una volta in America" l'ho visto molto tempo fa e, sinceramente, non me lo ricordo tanto. Però non mi è rimasta impresso la lentezza, forse questo è molto peggio!
Grazie cara, sono contenta di farti sognare qualche volta.

Roby, non ti preoccupare, allora torna quando i grandi fratelli se ne saranno andati, tanto io a trovarti ci vengo lo stesso! Un bacio.

Caterina, le atmosfere rarefatte ci potrebbero anche stare, il problema sta solo nella lentezza. Credimi, Servillo tace, osserva e il primo quarto d'ora del film, parla solo per dimosrtare di non essere defunto. A te che sei del ramo, chiedo: ma è davvero necessario?

Anonimo ha detto...

....io ho letto il romanzo, piuttosto lento anche lui, ma bello nonostante la trama sia inconsistente. Ma è la cupa, silenziosa e fredda atmosfera scandinava a reggere il tutto...